Orson Scott Card

scrittore statunitense
(Reindirizzamento da Il gioco di Ender)

Orson Scott Card (1951 – vivente), scrittore statunitense.

Orson Scott Card nel 2008

I giorni del cervo

modifica

Proemio
O Palicrovol, con la morte e la vendetta negli occhi, ti scrivo perché lungo i secoli ci sono racconti che hai dimenticato, e racconti che non hai mai sentito. Ti narrerò tutti i racconti, e poiché essi sono veri, tu tratterrai la mano irta di lame, e non cercherai più la morte del ragazzo Orem, chiamato Fianchi-Magri, chiamato Banningside, chiamato il Piccolo Re.

Il ribelle in esilio
e la principessa dei fiori


Questo non è il primo dei racconti, ma è il primo che devo raccontarti, perché se lo ricorderai, mi ascolterai fino alla fine.
Giunse da lei nel giardino, dove le sue donne la stavano adornando di fiori, cosa che facevano ogni giorno di primavera. — Qual è il nome della ragazza? — chiese.
Le sue donne la guardarono, in attesa del permesso di rispondere. Lei fece un cenno a Fresca-nelle-Acque-Occidentali, che aveva la lingua tagliente e avrebbe saputo quali erano le parole appropriate.
— La nostra signora saprà il nome di quest'uomo che cammina sfrontatamente nel giardino sacro, e rischia di conoscere tutti i segreti che solo gli eunuchi conoscono.
L'uomo parve vagamente sorpreso. — Mi era stato detto che potevo andare dovunque in città.
Ancora una volta le donne la guardarono, e questa volta lei scelse Piegata-dalla-Nascita, la cui voce era acuta e strana.
— Puoi camminare dove un uomo può camminare, ma devi pagare ciò che devi pagare.

Citazioni

modifica
  • Zymas li lasciò scegliere liberamente, ma tutti e cinquecento lo seguirono verso Traffing, lasciandosi alle spalle gli attoniti abitanti del villaggio. Non disse loro chi intendeva mettere al posto del Re. Il sogno aveva detto Palicrovol, ma Zymas intendeva vedere personalmente l'uomo, prima di aiutarlo a ribellarsi. I sogni vengono quando uno ha gli occhi chiusi, ma Zymas agiva solo con gli occhi aperti (p. 8)
  • Ah, Palicrovol, quando imparerai che la misericordia è buona quanto la persona a cui essa viene fatta? Hai risparmiato Asineth, che avrebbe dovuto morire; ora non risparmierai Orem Fianchi-Magri, chiamato Banningside, il cui buon cuore dovrebbe nascere centomila volte sulla terra. Sei come Asineth? Imparerai tutte le tue lezioni al contrario? (p. 24)
  • Il suo amore per la teatralità lo indusse quasi a rispondere con qualche eroico epigramma; ma aveva appreso fin da giovane che la teatralità non sostituiva una sicura vittoria. Perciò le morse il cuore con i denti della sua mano sinistra, per abbatterla subito con un colpo magico. Anche se avesse resistito, sarebbe stata troppo scossa per combatterlo, dopo. (pp. 30-31)
  • — Donnola — disse la Regina Bella — tu sai ora come sono stata servita. Dimmi... è giusta la mia vendetta?
    — Ti è stato fatto un torto — disse la Principessa dei Fiori.
    — È giusta la mia vendetta?
    — Sei giusta a vendicarti.
    — Ma la mia vendetta è giusta? — Bella sorrise, come la benedizione di un santo.
    — Solo se ti vendichi di coloro che ti hanno fatto del male, e solo se la tua vendetta è uguale al torto subito.
    — Suvvia, ho sentito dire che posso contare su Donnola Bocca-di-Verità per sentire il vero. Te lo chiedo per la quarta volta... sono giusta?
    — No — disse la Principessa dei Fiori.
    — Bene — disse Bella. — Sono stata trattata ingiustamente, e a meno che la mia vendetta non sia mostruosamente ingiusta, non sarò soddisfatta. (p. 36-37)
  • Allora scappò dal droghiere, stringendo in mano le sue poche monete di rame. Ma paura o non paura, voleva essere sicuro; così si fermò poco lontano, a guardare: e proprio come aveva pensato, Glasin riuscì a far stare tutta la sua mercanzia nel carretto, a parte la roba marcia. E per proteggere del cibo marcio, Orem avrebbe dovuto aspettare tutto il giorno, senza essere pagato. Non c'era onore a Inwit, neanche un briciolo, e questo lo rese più timoroso che mai della punta del pugnale che gli era stata puntata contro la pancia. Un pugnale aveva solo una punta, ma un traditore colpisce da qualsiasi parte, dicevano, e solo adesso Orem capiva quanto fosse vero (p. 69)
  • Orem li guardò per la prima volta, adesso che la guardia lo teneva sollevato. C'erano tre magistrati, su un'alta pedana, con una rete di ferro fra loro e Orem. Indossavano maschere, terribili maschere bianche e verdi come la putrefazione, e lo guardavano implacabili come Dio, perché le maschere non sbattono le palpebre. (p. 137)

Incipit di alcune opere

modifica

Dogwalker

modifica

Ero uno qualunque. L'unica ragione per cui mi sono trovato in questo pasticcio è stata che io ho un modo di pensare verticale e Dogwalker pensò che potessi essergli utile, il che era vero; disse anche che mi sarei divertito, il che era una scusa, dato che si sono divertiti più gli altri con me che io con loro.

I figli della mente

modifica

Si Wang-mu venne avanti e il giovane di nome Peter la prese per mano per guidarla dentro l'astronave, mentre le porte si chiudevano alle loro spalle.
Una volta nella piccola stanza dalle pareti metalliche, Si Wang-mu sedette su una delle sedie girevoli e si guardò intorno, aspettando di vedere qualcosa di strano e di nuovo, ma a parte le mura di metallo quello avrebbe potuto essere un qualsiasi ufficio del mondo di Path, pulito ma non in maniera eccessiva, e arredato in modo pratico. Lei aveva visto in passato immagini olografiche di astronavi in volo: le affusolate navi da combattimento e le navette che entravano e uscivano dall'atmosfera, le vaste strutture rotondeggianti delle astronavi capaci di accelerare fino ad avvicinarsi alla velocità della luce quanto era possibile a oggetti fatti di materia... da un lato il potere penetrante e acuminato dell'ago, dall'altro quello massiccio del martello. Qui in questa stanza non c'era però potere di sorta, essa era soltanto una stanza.

I ribelli di Treason

modifica

Io fui l'ultimo a rendermi conto di quello che mi stava suc­cedendo, o almeno l'ultimo a capire di essermene reso conto.
Saranna se ne accorse quando la sua mano mi accarezzò il petto e, invece di scivolare su muscoli pettorali resi lisci e duri da ore di addestramento con spada, giavellotto e arco, le sue dita incontrarono uno strato di pelle più morbida. Le sue ma­ni allora ricordarono una scoperta analoga, fatta non molti anni prima sul corpo a cui appartenevano, e Saranna, essendo una vera figlia di Mueller, con l'occhio acuto e la mente im­pervia ai compromessi, capì immediatamente tutto, capì il fu­turo che mi attendeva, capì tutto ciò che era adesso impossibi­le fra noi. E tuttavia, essendo una vera figlia di Mueller, non disse nulla, e non mostrò neppure dolore; soltanto, da allora fino a quando poi lasciai Mueller, lei non mi toccò più, alme­no non come aveva fatto in passato, non con la promessa di futuri decenni di passione. Lei sapeva, ma io non lo sapevo ancora.

Il gioco di Ender

modifica

— Io ho guardato con i suoi occhi, ho ascoltato con i suoi orecchi, e le dico che è l'unico. O almeno, il migliore che pos­siamo avere.
— Questo lo aveva detto anche del fratello.
— I test hanno rivelato che il fratello è inadatto. Per altre ragioni. Niente a che vedere con le sue capacità.
— Lo stesso per sua sorella. E su di lui ci sono dei dubbi. È troppo malleabile. Si adegua troppo volentieri alla volontà degli altri.

L'uomo sorridente

modifica

Alvin (il Creatore) Maker s'imbatté per la prima volta nell'uomo sorridente sulle erte colline boscose del Kenituck orientale. Alvin stava camminando con il suo pupillo, il giovane Arthur Stuart, discutendo di filosofia o del miglior modo di cucinare in viaggio i fagioli, non ricordo ora quale fosse l'argomento, quando giunsero in una radura dove un uomo se ne stava accovacciato e fissava un albero. A parte lo strano sorriso sul volto, non vi era in lui nulla di notevole, per quel luogo e periodo. Calzoni in pelle scamosciata, un berretto di pelliccia di procione in testa, un moschetto nell'erba a portata di mano: in quei tempi molti uomini giovani e duri come quello percorrevano le piste della selvaggina nella foresta disabitata.

Il suo tutore la svegliò molto prima dell'alba. Pazienza, sotto la coperta leggera, sentì che il mattino era gelido. Aveva le membra irrigidite per aver dormito sul pavimento sopra un materasso duro. L'estate era proprio finita, e lei si abbandonò per un momento al desiderio che durante l'inverno la finestra orientata a nord venisse munita di vetri, o almeno di persiane.

Bibliografia

modifica
  • Orson Scott Card, L'uomo sorridente, traduzione di Marina Deppisch, in "Legends. Racconti inediti dei maestri del nuovo fantastico", Sperling & Kupfer, 2002. ISBN 8820033895
  • Orson Scott Card, Dogwalker, traduzione di Daniela Rossi, in "Destinazione spazio 2", a cura di Donald A. Wollheim, Mondadori, 1991.
  • Orson Scott Card, Wyrm, traduzione di Marco Pensante, Mondadori, 1989.
  • Orson Scott Card, I figli della mente, traduzione di Annarita Guarnieri, Editrice Nord, 1997. ISBN 8842909688
  • Orson Scott Card, I ribelli di Treason, traduzione di Annarita Guarnieri, Editrice Nord, 1989.
  • Orson Scott Card, I giorni del cervo (Hart's Hope, 1983, 1986), traduzione di Delio Zinoni, Urania Fantasy, n. 1, Mondadori, giugno 1988.
  • Orson Scott Card, Il gioco di Ender, traduzione di Gianluigi Zuddas, Editrice Nord, 1987. ISBN 8842903841

Altri progetti

modifica