Horace de Rilliet
chirurgo e scrittore svizzero (1824-1854)
Horace De Rilliet (1824 – 1854), chirurgo e scrittore svizzero.
- [Sulla battaglia di Maida] I dintorni di Maida furono nel 1806 teatro d'una lotta tra francesi e inglesi, allora alleati della corte di re Ferdinando a Palermo. Il generale Stuart, con lo scopo di fomentare l'insurrezione delle Calabrie contro i francesi, sbarcò nel golfo di Sant'Eufemia alla fine del mese di agosto 1806, con 4200 inglesi. [...] Lo scopo immediato dello sbarco era di tagliare le comunicazioni tra le province citeriori e quelle ulteriori, il che sarebbe stato facile da realizzare in questa parte dell'istmo. Il generale Stuart avendo indugiato troppo ad eseguire i suoi piani fu obbligato a dare battaglia sulle rive paludose del Lamato, dove Reynier venne a tappe forzate ad offrirgli il combattimento. Le truppe francesi erano appoggiate a sinistra sulle montagne di Maida e a destra sul fiume. Il generale inglese aveva piazzato la sua linea di battaglia parallelamente alla riva del mare, appoggiandosi a sinistra sulle colline di Sant'Eufemia, a destra sulla foce del Lamato e coprendosi in questo punto con un nugolo di volteggiatori.
Il generale Compère alla testa dell'avanguardia cominciò l'attacco attraversando il fiume, ma fu ricevuto da un fuoco nutrito che lo fermò di botto e gli causò perdite notevoli. Lui stesso ebbe un braccio fracassato. Stuart completò la sua disfatta con un attacco frontale sostenuto dall'artiglieria. Reynier restato troppo indietro dal combattimento non poté sostenere l'avanguardia che fu sbaragliata e, considerate le sue perdite, dovette ordinare la ritirata su Catanzaro, abbandonando il campo di battaglia agli inglesi. (da Colonna mobile in Calabria , pp. 205 sgg.) - A Cosenza... tranne i gelati che mangiamo, per i quali (la città) gode di una giusta fama, non vediamo niente di straordinario. In effetti, Cosenza, la cui costruzione risale a un'epoca molto antica, non ha più monumenti, neanche il minimo rudere d'antichità da offrire ai curiosi.
Essa fu costruita in mezzo a un territorio ricco e fertile sul Crati che nasce da queste parti ... i suoi primi abitanti ne furono scacciati dai Bruzi, popolo bellicoso, abituato alla guerra e alla vita rude e faticosa delle montagne della Sila e sempre in guerra sia con gli animali feroci di queste foreste, sia con i popoli dei dintorni. Essi chiamarono la nuova città Brettia, poi Consentia o Costantia, come alcuni la chiamano e le diedero ben presto una certa fama: Consentia urbs magna Bruttiorum dice Appiano. I Romani sottomisero in seguito i Bruttii, che, per il loro spirito d'indipendenza, mal sopportando il loro giogo, furono in perpetua ribellione e quando Annibale se n'impadronì, sostennero quest'ultimo contro i loro oppressori.[...] È una bella città, industriosa e di un certo commercio, situata in una contrada di una fertilità ammirevole ed estremamente pittoresca, ma dove l'antiquario perderebbe il suo tempo e la sua fatica. (da Colonna mobile in Calabria , pp. 147 sgg.)
Bibliografia
modifica- Horace Rilliet, Colonna mobile in Calabria (1852), traduzione di Antonio Coltellaro, Rubbettino Editore, 2008. ISBN 978-88-498-1885-7
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