Yamamoto Tsunetomo

militare e filosofo giapponese
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Yamamoto Tsunetomo, noto anche con il nome buddhista Yamamoto Jōchō (1659 – 1719), samurai e filosofo giapponese.

Yamamoto Tsunetomo

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Incipit modifica

Un samurai del clan di Nabeshima dovrebbe apprendere la storia e le tradizioni del suo feudo, ma al giorno d'oggi questo viene trascurato. Lo scopo principale di tale studio è quello di comprendere le origini del clan, e di sapere che la sua solidità è stata determinata dalla sofferenza e dalla compassione degli antenati. Il fatto che il nostro han abbia continuato a prosperare in modo impareggiabile è dovuto all'umanità e al valore marziale del daimio Ryuzoji Iekane, alla pietà e alla devozione del daimio Nabeshima Kiyohisa, e alla presenza e alla forza del daimio Ryuzoji Takanobu e del daimio Nabeshima Naoshige.

Citazioni modifica

  • Il Codice del Samurai va cercato nella morte. Si mediti quotidianamente sulla sua ineluttabilità. Ogni giorno, quando nulla turba il nostro corpo e la nostra mente, dobbiamo immaginarci squarciati da frecce, fucili, lance e spade, travolti da onde impetuose, avvolti dalle fiamme in un immenso rogo, folgorati da una saetta, scossi da un terremoto che non lascia scampo, precipitati in un dirupo senza fine, agonizzanti per una malattia o pronti al suicidio per la morte del nostro signore. E ogni giorno, immancabilmente, dobbiamo considerarci morti. È questa l'essenza del Codice del Samurai.
  • Imparare ad ascoltare le parole degli altri a leggere i libri e a sospendere il giudizio. Sono questi gli strumenti per conseguire la capacità di giudizio degli antichi.
  • Quando si esamina un cuore con il proprio cuore, si scoprono infiniti ed innumerevoli aspetti per i quali nessuno dei due può ritenersi buono.
  • Se ti imbatti in gravi difficoltà o in situazioni incresciose, non è sufficiente dire a te stesso che non ne sei turbato. Imbattendosi in situazioni incresciose devi spingerti ancora più avanti con audacia e rallegrartene, quasi dovessi superare una barriera. Come dice il motto: "Quando l'acqua sale la barca si alza."
  • Ho scoperto che la Via del Samurai è la morte: è necessario prepararsi alla morte dal mattino alla sera, giorno dopo giorno.
  • È bene che il samurai, anche quando è sul punto di essere decapitato, conservi l'abilità di compiere un'ulteriore azione senza incertezze. Se saprà tramutarsi in un fantasma vendicatore e mostrare grande determinazione, benché privato della testa, egli non morirà.
  • Con ogni pensiero, tentare di conoscere i propri difetti e correggersi per tutta la vita: questa è la Via.
  • È sbagliato affissare la mente su due cose al tempo stesso. Si deve dedicare tutta quanta la propria energia alla Via del Samurai. Non fa d'uopo cercare alcunché d'altro. Lo stesso principio vale per l'ideogramma di "via" (道). Invece, chi ha studiato Confucianesimo o Buddhismo potrà ritenere che la via del Samurai sia una "via" irragionevole. Solo se studi tutte le varie "vie" potrai esser in grado, prima o poi, di capire che cos'è veramente ragionevole. (citato in Mishima 1996)
  • Appena una persona possiede un po' di conoscenza si dà arie da sapiente: è una questione di inesperienza. Quando qualcuno sa veramente, non lo fa notare: un individuo simile è ben educato.
  • L'uomo calcolatore è un codardo. Affermo questo perché i calcoli concernono sempre il guadagno e la perdita, e l'opportunista si preoccupa sempre di ciò. Morire è una perdita, vivere è un guadagno ed è così che spesso si decide di non morire, ma questo è un atto di viltà. Allo stesso modo, chi ha ricevuto una buon'educazione può mascherare con la sua intelligenza ed eloquenza, la codardia o la cupidigia che costituiscono la sua vera natura. Molte persone non se ne rendono conto.
  • L'essenza del Bushido è prepararsi alla morte, mattina e sera, in ogni momento della giornata. Quando un samurai è sempre pronto a morire padroneggia la via.
  • Non si possono compiere grandi gesta quando si è in una disposizione di spirito normale. È necessario diventare fanatici e sviluppare la passione per la morte. Se si esita o si pensa eccessivamente, si rischia di perdere l'occasione per realizzare l'impresa.
  • Quando si è determinati, l'impossibile non esiste: allora si possono muovere cielo e terra. Ma quando l'uomo è privo di coraggio, non può persuadersene. Muovere cielo e terra senza sforzo è una semplice questione di concentrazione.
  • Chi è impaziente finisce per rovinare tutto e non riesce a compiere grandi imprese.
  • Abbiamo la tendenza a pensare che la vita quotidiana sia diversa dall'attimo decisivo; così, quando arriva il momento di agire, non siamo mai pronti [...] «il momento presente è adesso» significa prepararsi costantemente all'imprevisto.
  • C'è un detto: «Se desideri sondare il cuore di un amico, ammalati». Chi si comporta da amico quando tutto va bene, ma poi volta le spalle come un estraneo in caso di malattia o di sventura è solo un vigliacco. Per tutto il tempo della sua vita il samurai non deve mai permettersi di allontanarsi da coloro verso i quali è spiritualmente debitore. Ecco dunque un mezzo per misurare i sentimenti reali di un uomo. Molto spesso ci rivolgiamo agli altri per chiamarli in aiuto e li dimentichiamo quando la crisi è passata.
  • Talvolta, durante una discussione o un litigio, occorre saper perdere subito per farlo con eleganza. Così nel sumo, se per vincere a tutti i costi si ricorre all'imbroglio, si è peggio che perdenti, si è al tempo stesso sconfitti e indegni.
  • È quasi impossibile vivere senza commettere errori, ma le persone saccenti non sono pronte ad ammetterli.
  • Un uomo sosteneva: «Io conosco la forma della ragione e dell'errore». Quando qualcuno gli chiedeva chiarimenti al riguardo, egli rispondeva: «La ragione ha quattro angoli e non si muove neppure in una situazione estrema. L'errore è rotondo e, non distinguendo tra bene e male, tra giusto e sbagliato, si lascia rotolare ovunque da una parte e dall'altra».
  • L'amore più profondo è l'amore nascosto. Una poesia dice: «Alla mia morte dal fumo conoscerai il mio amore, mai espresso e tenuto celato nel mio cuore». Chi esprime il suo amore prima di morire, non ama profondamente. Solo l'amore che rimane celato fino alla morte è infinitamente nobile. Sono convinto che sia sublime amare fino alla morte. Quando parlai di questo, alcuni erano del mio parere e costoro furono chiamati «amici del fumo».
  • Sia che siamo di stirpe nobile o di umili origini, ricchi o poveri, vecchi o giovani, illuminati o non illuminati, siamo tutti destinati a morire. Sappiamo che ciò è ineluttabile, ma ci illudiamo raccontandoci che gli altri moriranno prima di noi, che saremo gli ultimi. La morte sembra sempre lontana. Non è un modo di pensare ingannevole e futile? Non è un'illusione, un sogno? Questo ci rende negligenti e non dovremmo crederci. Dovremmo essere coraggiosi e prepararci, perché presto o tardi la morte verrà a bussare alla nostra porta.
  • Il maestro Ittei diceva ancora: «Per fare il bene, in poche parole, occorre sopportare la sofferenza». Non accettare la sofferenza è male. È un principio che non conosce eccezioni.
  • È bene affrontare le difficoltà in gioventù perché chi non ha mai sofferto non ha temprato pienamente il suo carattere. Il samurai che si scoraggia o cede di fronte alla prova non è di alcuna utilità.
  • Le grandi imprese non si compiono da sobri. (2007)
  • Incedere come folli accanto alla morte significa "diventare pazzi". Se nella Via del samurai si coltiva la capacità di giudizio, si verrà presto sconfitti. (2007)

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