Grazia Livi

giornalista e saggista italiana (1930-2015)

Grazia Livi (1930 – 2015), giornalista, saggista e scrittrice italiana.

Grazia Livi in Africa nel 1961 per intervistare Albert Schweitzer

Citazioni di Grazia Livi modifica

  • Con l'eccezione di un bel racconto pubblicato nel 1965, Scottature, solo molto più tardi, spinta da amici cari, lei [Dolores Prato] riuscirà a liberarsi della sua "doppia clausura" (del temperamento solitario e della dura realtà) e questa liberazione produrrà una prosa densa, lucida, sanguinante, per la quale Enzo Siciliano parla anche di assoluto, di inclinazione mistica, di spregiudicatezza, e dove le parole assomigliano spesso a "timbri a fuoco" – una espressione della Prato – gli stessi coi quali si marchiano le pecore. Era finalmente il suo stile, era il suo procedimento inventivo, per riscattare la sua stessa vita.[1]

Anna Banti modifica

  • Alla morte di Anna Banti, che avvenne nell'agosto 1985, il cordoglio ufficiale fu scarso. Era come se la grande scrittrice continuasse ad essere guardata da lontano, con una punta di apprensione. Perché? Non rispecchiava i gusti del pubblico medio. Per lunghi anni, dirigendo la parte letteraria della rivista Paragone, aveva gestito severamente un potere. Era omaggiata ma si teneva distante dal mondo delle ambizioni comuni e dalle persone comuni.
  • Caratteristica saliente di Anna Banti fu, fin dall'inizio, l'orgoglio intellettuale. Non voleva essere confusa con gli altri, tanto meno con le altre, rifiutava qualsiasi discorso banale, diffidava delle facili amicizie. Perseguiva, in arte, mete alte ed esigenti.
  • [Anna Banti] [...] teneva Alessandro Manzoni sul comodino e ogni sera leggeva una pagina dei Promessi Sposi. «Mi abbandonavo con delizia all'onda di quel respirare calmo, profondo».
    Dal Manzoni trasse elementi congeniali: una lente equanime per un giudizio etico, il culto del verosimile sentito come «un vero veduto dalla mente per sempre». E trasse la forza di dedicarsi al genere letterario che divenne suo: l'invenzione storica fondata sulla memoria. Fondata soprattutto sulla condizione femminile e sulla esclusione dalla storia.

Note modifica

  1. Da Dolores Prato, in AA.VV., Italiane. Dagli anni Cinquanta ad oggi, vol. III, Dipartimento per l'informazione e l'editoria, Roma, 2004, p. 234.

Bibliografia modifica

  • Grazia Livi, Banti Anna, in AA.VV., Italiane. Dalla prima guerra mondiale al secondo dopoguerra (1915-1950), www.150anni.it

Altri progetti modifica