Grand Theft Auto V

videogioco del 2013 di Rockstar North

Grand Theft Auto V

Immagine Grand Army Plaza IRT E-Pkwy; Bike Racks (cropped).JPG.
Titolo originale

Grand Theft Auto V

Ideazione Dan Houser
Sam Houser
Leslie Benzies
Sviluppo Rockstar North
Pubblicazione Rockstar Games
Anno 2013
Genere avventura dinamica
Piattaforma PlayStation 3, PlayStation 4, Xbox 360, Xbox One, Microsoft Windows
Serie Grand Theft Auto
Preceduto da Grand Theft Auto IV: The Ballad of Gay Tony

Grand Theft Auto V, spesso abbreviato in GTA V, videogioco d'azione del 2013.

Frasi modifica

  • Uno si dimentica mille cose al giorno. Perché non facciamo che ti dimentichi anche questa? (Michael De Santa)
You forget a thousand things everyday. How 'bout you make sure this is one of 'em?.
  • Ascoltami bene, mio fradicio amico! Tu non sei più in affari. I Lost MC sono fuori dai giochi. Le armi e la roba della zona passeranno dalla Trevor Philips Enterprises, o non passeranno affatto! (Trevor Philips)
This is the fuck, my soggy friend! You are out of business. The Lost MC are out of business. The guns and crank in this area go through Trevor Philips Enterprises, or they ain't going!
  • Signore e signori, è il vostro momento! Vi prego, non costringetemi a rovinare l'ottimo lavoro svolto dai vostri chirurghi plastici. Tutti a terra, forza! (Michael De Santa)
  • Ricorda: il terrorismo non fa la pausa caffè. (Dave Norton)

Dialoghi modifica

  • Lamar Davis: Allora, un fratello non può entrare nella tua tana?
    Franklin Clinton: Amico, vaffanculo. Ci vediamo a lavoro.
    Lamar Davis: Dai, negro, non odiarmi perché sono bello, negro. Magari se ti liberassi di quel taglio fuori moda da coglione riusciresti a piazzarti qualche troia sul cazzo. Oh, ancora meglio, magari ti chiamerà Tanisha, se smetterà mai di scoparsi quel neurochirurgo o avvocato. Negro...
  • Michael De Santa: Che diavolo è questo posto?
    Lester Crest: Una fabbrica tessile. Mi serviva un lavoro che non comportasse nulla, se non pagare le tasse. [i due entrano in ufficio]
    Michael: Ehi, ascolta.
    Lester: Shh-shh-shh. [chiude la porta dell'ufficio]
    Michael: Cos'hai in mente?
    Lester: Il Santo Graal. La Union Depository. Dicono che non si possa fare. Non è mai stato fatto.
    Michael: Senti, io devo solo un paio di milioni di dollari ad un tipo messicano a perché ho distrutto la casa della sua ragazza. Non ho bisogno di esagerare.
    Lester: Che messicano?
    Michael: Martin Madrazo.
    Lester: Non mi pare sia un tipo molto gentile.
    Michael: Oh, quando l'ho conosciuto è stato un signore. [Lester ridacchia per l'ironia di Michael] Allora, che ne pensi?
    Lester: Oh, ehm, vediamo, o ci facciamo una banca di un paesino oppure un negozio. Tu che preferisci?
    Michael: Beh, di solito i negozi sono più facili, ma mi serve un colpo ricco.
    Lester: Beh, gemme siano, allora. Andiamo da Vangelico. Compriamoci un anello di fidanzamento.
    Michael: Ci servirà una squadra. Possiamo radunare alcuni volti noti magari.
    Lester: I volti noti non ci sono più. Ironia della sorte, Moses ha incontrato Gesù. Quei matti degli irlandesi sono quasi tutti scomparsi. La squadra nel sud è svanita nel nulla. C'era un tipo dell'Europa dell'Est che si muoveva bene a Liberty City, ma... Nah, è sparito pure lui. [i due escono, la scena si sposta fuori] Bene.
    Michael: Beh, ci servirà una squadra. Hai dei contatti a Los Santos o no?
    Lester: Ho lavorato con qualcuno, ma è troppo imprevedibile. Dovremo chiamare qualcun altro.
  • Lester Crest: I tuoi amici dell'FIB... sanno che uhm... sei di nuovo in affari?
    Michael De Santa: Amici dell'FIB? Di che stai parlando?
    Lester Crest: Ho indagato un po'. Pare che il tuo programma di protezione testimoni non sia come gli altri. Tanto per cominciare, di solito i testimoni non vengono trasferiti in magioni multimilionarie di Rockford Hills.
    Michael De Santa: Forse hanno pensato che questa sarebbe stata una copertura migliore.
    Lester Crest: E la maggior parte dei testimoni non trasferisce ogni mese cifre a quattro zeri sui conti di un certo agente FIB. Naturalmente il denaro fa un po' di giri e viene lavato in molti modi, ma la traccia rimane. Depositi e prelievi. La stessa somma. Ogni mese. Agente Dave Norton. Bianco di mezz'età, divorziato. Carriera insignificante, salvo per una faccenda. L'uccisione del famigerato rapinatore Michael Townley.
    Michael De Santa: Sì, sì, sì, sì, va bene, Lester, davvero impressionante.
  • Elwood O'Neil [via telefono]: Trevor Philips.
    Trevor Philips: Elwood O'Neil. Vaffanculo. Vaffanculo, vaffanculo, vaffanculo!
    Elwood O'Neill: Trevor... gli affari sono affari.
    Trevor Philips [riferendosi a Tao Cheng]: Quell'idiota strafatto era mio!
    Elwood O'Neil: Gli affari sono affari, amico! Se vuoi discuterne, siamo alla fattoria. Ernie, Earl, Walton, Wynn, Dale, Doyle, Daryl, Dan...Tutti noi!
    Trevor Philips: Comincia a incidere quei nomi sulle lapidi, perché sto arrivando, e poi vedremo cosa ne rimarrà della tua attività famigliare quando ho finito!
  • Dave Norton: Ehi, Michael. [Michael raggiunge Norton, Haines e Sanchez]
    Michael De Santa: Davey. Beh, non è meraviglioso? Non mi avevi detto che era un ménage à trois. Mi dispiace, ragazzi, ma questo fusto è tutto mio.
    Steve Haines: [Ride] Stupendo. Steve Haines, amigo, ma probabilmente lo sapevi già.
    Michael De Santa: Mi spiace, dev'esserti caduto il cartellino col nome.
    Steve Haines: Freddo come il ghiaccio! Che idolo. De-devo ricordarmi di scrivermela, dopo... E di spararti in fronte, grandissimo stronzo. [Sanchez ride] Andreas, stai prendendo appunti? Quello che hai appena sentito... Pura magia! Dovrebbero inserirlo nel mio show. Hai mai visto il mio show?
    Michael De Santa: Vuoi dire "Come vestirsi da venditore per un weekend in un country club di terza categoria"? [Haines ride]
    Dave Norton: Quindi... Ottimo lavoro con... Il nostro amico, il signor K.
    Michael De Santa: È stato un piacere. Adoro aiutare il governo quando è in guerra, sopratutto con se stesso.
    Andreas Sanchez: Ma hai commesso un errore...
    Michael De Santa: Davvero, zuccherino?
    Steve Haines: Perché non abbassi quella tua cazzo di voce prima che ti strozzi? Adesso basta con gli scherzi, amico. Vedi di mostrare rispetto per me e per la mia squadra.
    Michael De Santa: Forse potresti provare a definire "squadra". Siete solo voi tre? O l'FIB? O il governo intero? Perché sarei tentato di affermare che, finora, non è che abbiamo mostrato tutto questo rispetto per molti dei tuoi colleghi. [Haines afferra Michael per la gola]
    Steve Haines: Allora che ne dici di cominciare con me, genio?
    Michael De Santa: D'accordo, amico. [Haines molla la presa]
    Steve Haines: Abbiamo ricevuto delle informazioni sul signor K. È trattenuto nella sede locale dell'Agenzia.
    Michael De Santa: Mi sono appena occupato di quel tipo.
    Steve Haines: L'Agenzia intende intensificare il suo interrogatorio per via delle stronzate che hai combinato nell'ufficio del coroner. Dobbiamo portarlo via da lì prima che canti.
    Michael De Santa: Io ho seguito le istruzioni dell'agente Norton.
    Steve Haines: Allora si vede che ascoltare un agente vecchio bacucco che ormai vive solo di gloria passata è stato il tuo primo errore. Adesso sei mio, amigo. La mia carriera dipende da questo, è molto importante per me. E, visto che adesso siamo tutti amici, è importante anche per te.
  • Michael De Santa: Sai, ho pensato a te, Trevor. Al tuo stile di vita.
    Trevor Philips: Oh, sì? Davvero?
    Michael De Santa: Sì. La gente cerca sempre di etichettarti. Tipo, pazzo, psicopatico...
    Trevor Philips: ...amico, capitano d'industria...
    Michael De Santa: Sotto certi aspetti vai al di là di qualsiasi categoria. Ma poi...
    Trevor Philips: Cosa?
    Michael De Santa: Pensa a dove abiti...
    Trevor Philips: Sandy Shores, coglione raffinato. Scusami se nei paraggi non c'è un posto dove fare una pulizia del colon.
    Michael De Santa: Giusto. Ma perché vivi quaggiù?
    Trevor Philips: È fuori mano. Siamo lontani da tutto. È un posto vero, autentico. Questa è l'America, dove la gente non ha ancora un prezzo.
    Michael De Santa: Già, beh, e se si imborghesisce?
    Trevor Philips: Cazzo, allora trasloco.
    Michael De Santa: Ok, parliamo del modo in cui ti vesti?
    Trevor Philips: Che cos'ha? Non mi frega un cazzo di come mi vesto.
    Michael De Santa: No, no. Chi non ci fa caso indossa vestiti puliti della sua misura. Vedi, i tuoi sono sempre un po' così. Un po' strani.
    Trevor Philips: Compro quello che trovo nel negozio. Gesù, cosa sarà mai?
    Michael De Santa: Non è un'assenza di gusto, T, è proprio l'opposto del gusto.
    Trevor Philips: Dovresti fare lo stilista.
    Michael De Santa: Senza parlare dei tatuaggi, i capelli, la musica stramba, i giocattoli, le droghe di nicchia, tutto.
    Trevor Philips: Ma di che cazzo stai parlando?
    Michael De Santa: Sei... un hipster!
    Trevor Philips: Cosa?
    Michael De Santa: Sei un hipster.
    Trevor Philips: Io li odio, gli hipster.
    Michael De Santa: Classica negazione da hipster.
    Trevor Philips: Io li aborro, gli hipster. Me li mangio per divertimento.
    Michael De Santa: Gli hipster adorano dire che odiano gli hipster.
    Trevor Philips: Beh, cazzo, per me è vero.
    Michael De Santa: Auto-denigrazione. Tipico disturbo da hipster.
    Trevor Philips: Tutto perché vivo in questo posto, lontano dai Bean Machine e dai banchieri?
    Michael De Santa: Lo stai imborghesendo. Presto arriveranno i jeans attillati, poi i cappuccini scremati, poi i banchieri. E poi sarai da qualche altra parte a ricominciare il ciclo daccapo. Forse non sei il classico esempio di hipster, ma sei quello che gli hipster vogliono diventare. Tu, Trevor, sei il proto-hipster.
    Trevor Philips: Non so di cosa stai parlando. Non sono d'accordo con quello che dici. Stai sparando cazzate. E stai cercando di irritarmi. Ma io sono molto, molto incazzato, e voglio che questa conversazione finisca subito.
    Michael De Santa: Hipster.
    Trevor Philips: Vaffanculo! Vaffanculo, Michael! Ripetilo.
  • Michael De Santa: Ah, vedi? Davey, è per questo che siamo amiconi, eh? Perché siamo vecchio stile, e ci piacciono le cose di una volta, come i giornali... La celluloide... C'è gente buona e gente cattiva. [Norton getta via il giornale che stava leggendo]
    Dave Norton: Siamo amici?
    Michael De Santa: Beh, non so, dimmelo tu... Abbiamo fatto come volevi, no? Ti abbiamo liberato di quella gente. Ora manterrai la parola e mi lascerai andare, dico bene?
    Dave Norton: Le cose non andranno proprio così. C'è un piccolo problema. [Haines e Sanchez li raggiungono]
    Steve Haines: Giusto, Davey! Puoi dirlo forte!
    Dave Norton: Steve, ti ho detto che me ne sarei occupato io.
    Steve Haines: Oh! Perché finora ti sei occupato di tutto in maniera fantastica, non è così?
    Dave Norton: Ok, ammetto che le cose sono andate in modo poco ortodosso...
    Steve Haines: Cazzo, poco ortodosso? Mi hai rovinato la carriera! Agente Sanchez, arresta questi uomini. Tutti e due.
    Dave Norton: Oh, Steve, avanti, per favore...
    Michael De Santa: Ehi! Ehi! Mi prendi per il culo? Arrestarmi per cosa?
    Steve Haines: Per reiterazione di ogni cazzo di crimine compreso nel cazzo di codice!
    Michael De Santa: Oh, beh, riformulo la domanda. Perché?
    Steve Haines: Perché? Perché... [Michael, Haines e Sanchez si puntano contro la pistola a vicenda]
    Michael De Santa: Perché non vuoi che io parli in tribunale! Dei nostri affari, giusto?
    Steve Haines: Agente Sanchez! Arresta i sospetti! [Norton punta la pistola contro Sanchez]
    Dave Norton: Agente Sanchez, non farai nulla del genere. Steve, avevamo detto che avremmo parlato a Michael. Per cercare di chiarirgli le cose. Non questo! Questo è un problema per tutti noi.
    Steve Haines: OK! OK! Metti giù la pistola e parliamo.
    Michael De Santa: Dopo di te, amico.
    Steve Haines: Avanti, che fine ha fatto la fiducia?
    Michael De Santa: Puoi fare di meglio.
    Steve Haines: Sanno, o pensano di sapere, che sono stato io a provocare l'incidente.
    Michael De Santa: Uh-huh, e ora vuoi che ripulisca ancora i tuoi casini? Giusto? Prima di finire in fondo all'oceano. Beh, cazzo, buona fortuna. [I quattro vengono sorpresi da un gruppo di agenti dell'IAA, guidati dal contatto della United Liberty Paper di GTA IV]
    Contatto ULP: Mettete giù le armi, ragazzi. Il divertimento è finito. Vi abbiamo beccati. Attività anti-americane. [Una squadra d'assalto dell'FIB irrompe sulla scena]
    Agente FIB: Mettete giù le armi! Tutti!
    Steve Haines: E voi con chi cazzo siete?
    Andreas Sanchez: Con me!
    Steve Haines: Verme schifoso. Sapevo che non avevi le palle. Per la cronaca! Io sono un patriota! Amo il mio paese!
    Contatto ULP: Mettete giù le armi...
    Steve Haines: Vaffanculo. Sappiamo tutti che voi dell'agenzia siete dentro fino al collo in un complotto per alzare i vostri finanziamenti a qualsiasi costo. [I tre gruppi vengono interrotti da un elicottero d'assalto Buzzard della Merryweather]
    Membro della Merryweather: Mettete giù le armi, signori!
    Agente FIB: E questi chi cazzo sono?
    Steve Haines: Merryweather del cazzo! Che cosa ci fanno qui?
    Dave Norton: Steve. Metti giù la pistola... [Uno degli agenti FIB spara alla gamba di Haines]
    Steve Haines: Cazzo, nella stessa gamba! [Haines uccide Sanchez con un colpo di pistola, dando il via a una sparatoria collettiva]
  • Michael De Santa: Allora, Davey, dimmi un po', chi sono questi del Bureau che cercano di uccidermi?
    Dave Norton: Sono una divisione corrotta... rinnegati, oppure al soldo dell'IAA.
    Michael De Santa: Pensavo che la divisione corrotta fossi tu!
    Dave Norton: Corrotto? Solo un po'. Senz'altro sotto la media.
  • Michael De Santa: Beh, è stato divertente. [Micheal si accende una sigaretta]
    Trevor Philips: Che ti fumi, eh? [Gli getta il pacchetto] No, no, no. [Schiaffeggia Michael] Ti fa male, non lo sai, eh?
    Michael De Santa: Si, beh, forse dipende un pochino dal fatto che mi trovo invischiato fino al collo in una lotta a tre tra due agenzie governative ed una milizia privata. Sai, sono cose che mi stressano un po'.
    Trevor Philips: Ok, ma in ogni caso ci servi vivo, Mikey bello. Cioè, almeno per ora. A meno che non hai in mente qualche altra sorpresina da farmi. Eh? Magari qualche altra amicizia impropria? [Riferendosi agli agenti dell'FIB]
    Michael De Santa: Beh, non è stata esattamente colpa di Dave...
    Trevor Philips: No. No. Lui è solo il volto amichevole di un agente governativo corrotto che vuole fare carriera collaborando con un criminale da quattro soldi altrettanto corrotto e pieno di merda fino all'orlo.
    Michael De Santa: Ascolta, Trevor. Volevo ringraziarti...
    Trevor Philips: [Imitando Michael] "Oh, sai, volevo... Sì, volevo dirti, sai..." Cosa, fratello? Cosa volevi dirmi? Eh? Che mi hai pugnalato alle spalle? O che sei sempre stato, e sempre sarai, un inutile miserabile che merita di essere seppellito? Chiaro come la luce del giorno!
    Michael De Santa: Ah sì? E allora che cazzo sei tornato a fare?
    Trevor Philips: Oh, lo sai perché... [Michael si rende conto che parla del colpo alla Union Depository]
    Michael De Santa: Oh, no. No, no.
    Trevor Philips: Un. Ultimo. Colpo. E se va bene... Indovina un po'? Non dovrò conficcarti un proiettile in testa. Ma! Se va male... Oh, andrà bene lo stesso perché io e te andremo insieme all'inferno. Ed io potrò spendere il resto dell'eternità con te e tormentarti.
    Michael De Santa: Beh, allora immagino sia meglio cominciare.
    Trevor Philips: Già, proprio così. Chiama Lester. Andiamo. Al vivavoce! [Mentre Michael digita il numero di Lester]
    Michael De Santa: Ehi. Sono io.
    Lester Crest: Lo so. Com'è andata?
    Michael De Santa: Alla grande. Mi sono imbattuto in un vecchio amico. Anzi, mi ha anche salvato il culo.
    Lester Crest [via telefono]: Oh, adesso siamo tutti amici? Immagino che un bell'abbraccio di gruppo sia fuori discussione? [Ridacchia]
    Michael De Santa: Lui vuole, ehm... procedere con il giro della vittoria finale.
    Lester Crest: Va bene. Non appena ci sono le condizioni vi contatto. E ricordate, signori... Se ce la facciamo, entreremo nella storia. Ignobile, sudicia e corrotta storia, ma pur sempre storia.
    Micheal De Santa: Bene. [Chiude la telefonata] Fatto. Contento?
    Trevor Philips: Entusiasta, cazzo. Ricorda, amigo. Ti tengo d'occhio. [Mentre se ne va]
    Michael De Santa: Già...
  • Michael De Santa: Ti ho salvato ancora, Davey. Ancora. Allora, adesso cosa farai per me a proposito di Haines, il resto dell'FIB, l'IAA e tutti gli altri, eh?
    Dave Norton [via telefono]: La storia la scrive chi sopravvive, no? Possiamo incolpare l'agente Sanchez di quasi tutto. Se presento bene la storia, l'Agenzia e il Bureau non faranno nulla. Il problema di cui dobbiamo occuparci è Trevor.
    Michael De Santa: Trevor? E perché?
    Dave Norton: Per la Merryweather, i criminali cinesi, la follia generale e tutto il resto. Posso convincere Steve che tu sei controllabile, ma Trevor no.
    Michael De Santa: Steve?
    Dave Norton: Ora come ora è il nostro eroe ferito. Devo calmarlo, metterlo a suo agio.
    Michael De Santa: Basta che mi tiri fuori.
  • Devin Weston [sulla porta di casa di Franklin]: Ehi, campione, sono io!
    Franklin Clinton: Che cazzo vuoi? Ce li hai i miei soldi, stronzo?
    Devin Weston: Ehi, non è che hai del latte di cocco o qualcosa del genere? Devo recuperare gli elettroliti. [si annusa l'ascella] Cazzo, fa un po' caldo, eh?
    Franklin Clinton: Amico, forse tu hai voglia di morire. Cosa devo fare adesso, ammazzarti?
    Devin Weston: Oh no, fratello. Non io. [Franklin si ferma un attimo per pensare, poi si rende conto che si tratta di Michael]
    Franklin Clinton: Nah.
    Devin Weston: Oh sì. [Weston segue Franklin in casa]
    Franklin Clinton: Ma è mio amico.
    Devin Weston: "Ma è mio amico". Ha tradito ogni persona abbia mai conosciuto. Ti ha incasinato con il governo federale e ha fatto andare in malora diverse delle mie iniziative d'affari. Deve andarsene. E sai una cosa? Mi piacerebbe dire che non è una cosa personale, ma lo è.
    Franklin Clinton: Ma i federali, i federali mi hanno detto di uccidere Trevor, e ovviamente non posso uccidere entrambi.
    Devin Weston: I federali. Steve Haines. Dave Norton. Possiedo centri commerciali in cui non farei lavorare questi due pagliacci, e se faccio una sola telefonata, le loro carriere? Finite. Perciò cosa vuoi fare, A. Ascoltare il signor pensione minima, o B. Un miliardario? A cui anche il presidente lascia toccare la moglie. Oppure, C? Fare una follia e cercare di salvare questi due idioti e ritrovarti attaccato al culo tutto lo stato. A, B o C? Il tempo passa, tic, toc, tic, toc, e la tua risposta è?
    Franklin Clinton: Amico, sai una cosa? [apre la porta e fa segno a Weston di andarsene] Vaffanculo.
    Devin Weston: Una risposta geniale. Davvero geniale, ma il tempo sta finendo. Pensaci. Io? Io ho un triathlon all'orizzonte e sono in pieno allenamento. Ciao-ciao! [Weston se ne va assieme al suo entourage]
    Franklin Clinton [sbattendo la porta]: Ma vaffanculo!

Finale A - Il terzo incomodo modifica

Trevor Philips: Ehi. Come te la passi?
Franklin Clinton: Merda, sto bene, T. E tu?
Trevor Philips: Splendidamente. Lo so perché sei qui...
Franklin Clinton: Davvero?
Trevor Philips: Ma certo! Ti manda Michael! Sei il mediatore! Beh, con me non attacca, ok? Non attacca. Forse quando la situazione si sarà raffreddata, ma... no, non attacca. Era questo, giusto? Eh? Dico bene? Dico bene?
Franklin Clinton: Ma non è Michael il problema. [Punta una pistola contro Trevor] T, tu mi piaci. A volte mi fai cagare addosso dalla paura. Mi fai venire la pelle d'oca. Ma... ma per come la vedo io, per come la vedrebbe una persona normale... Non che ci sia qualcosa di normale in tutto questo... Tu ci farai ammazzare tutti, cazzo.
Trevor Philips: Vuoi farmi fuori? Eh? A me? Io sono sempre stato onesto e sincero con te.
Franklin Clinton: Mi dispiace. Sì, sei stato sincero con me. Ma la sincerità non mi interessa.
Trevor Philips: Giuda del cazzo! Sei proprio come lui! [Trevor fugge a bordo del suo furgoncino]

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