Goldie Goldbloom
scrittrice e attivista per i diritti LGBT australiana
Goldie Goldbloom (1964 – vivente), scrittrice, saggista attivista LGBT australiana.
Intervista di Nina Verdelli, vanityfair.it, 4 settembre 2024.
- Il mio non è stato un coming out volontario. Non ho mai fatto mistero della mia sessualità, i famigliari e gli amici più stretti sapevano, ma non avevo programmato una dichiarazione pubblica. Avevo paura per me e per i miei figli.
- A me non importa se uno è democratico o repubblicano. Il mio motto è: amali tutti, ascoltali tutti. E so che non è facile, ma nel mio piccolo cerco di metterlo in pratica: metà dei miei figli sono in un modo, l’altra metà in un altro, alcuni di loro si identificano come queer, altri sono sposati e mi hanno dato meravigliosi nipotini, alcuni hanno lasciato la comunità chassidica, altri hanno deciso di restare. Per me vanno bene tutti. Solo una radicale accettazione del diverso può guarire le ferite di questo mondo.
- Un giorno mi dicono che c’è un giovanotto che fa al caso mio. Nella comunità i matrimoni vengono combinati e a me stava bene. Mi presentano questo ragazzo: io ero timidissima e non riuscivo neanche a scambiare mezza parola. Ci fanno incontrare altre due volte. Poi ci interrogano: “Allora, ti va bene?”. Lui risponde subito di sì. Io non so che dire, ma finisco per acconsentire: mi sembrava uno pulito, in ordine, altre informazioni non ne avevo. In tre appuntamenti sono promessa a uno sconosciuto. Mi fidavo delle persone che avevano organizzato il fidanzamento: mai avrei pensato che mi avrebbero gettato in pasto a un matrimonio terribile. [Quanto terribile?] Abbastanza. Tanto che, quando 21 anni e otto figli dopo, ho chiesto il divorzio, il tribunale mi ha concesso l’affidamento esclusivo dei ragazzi. E negli Stati Uniti nessuno concede l’affidamento esclusivo a meno che non siano successi fatti gravi.
Altri progetti
modifica- (EN) Wikipedia contiene una voce riguardante Goldie Goldbloom