Goffredo Casalis
abate e storico italiano
Goffredo Casalis (1781 – 1856), storico e abate italiano.
Citazioni di Goffredo Casalis
modifica- Si ha per tradizione che questo popolo abbia avuto origine dall'antico ora deserto villaggio di Nuraji, che era fondato a non molta distanza. Consta di 110 case. [...] Il clima è caldo e umido. [...] Vi è stabilita l'istruzione per i giovinetti [...] Si fabbricano in questo paese mattoni, tegoli [...] La popolazione di Ballao[1] nel 1805 computossi di anime 812, nel 1826 di 718, e nel 1833 di 784 [...] Le malattie, in cui si succumbe, sono per lo spesso febbri perniciose, e pleurisie. [...] Grande è la fertilità di questa terra [...] Le fonti sono frequentissime in questo territorio [...] Bagnasi questo territorio dal Dosa [...] (da Dizionario geografico, vol. II, pp. 34-40)
- La più antica chiesa di Camandona è un oratorio, che per lungo tempo ebbe il titolo di vicaria.
Vi è tenuta in grande venerazione la rurale cappella detta la Madonna del Mazzucco. (da Dizionario geografico, vol. VI, p. 343)
- [A Camandona] In una pubblica scuola s'insegna a leggere e scrivere: il maestro è stipendiato dagli allievi. (da Dizionario geografico, vol. VI, p. 343)
- Il Mombracco, che trovasi a manca del corso del Po, è tutto isolato dagli altri balzi, fuorchè dal suo lato occidentale, ove è unito ad un monte, che divide i territorii di Barge e di Paesana. (da Dizionario geografico, vol. X, pp. 472)
- Nella sua maggiore elevatezza [il Mombracco] presenta grandi roccie e punte molto acute: queste sono affatto ignude; e quelle in molti siti sono coperte di terra mista di grossa arena: più al basso vi allignano molto bene i roveri e i castagni, e se ne veggon folti boschi. (da Dizionario geografico, vol. X, pp. 473)
- Varie caverne esistono su questa mantagna, le quali servono di abitazione ad alcune povere famiglie: la più osservabile è posta tra i confini di due quartieri, uno chiamato la Rocchetta spettante a Rifreddo, e l'altro detto Robella, frazione di Sanfront. In tale caverna, che si vede dalla strada tendente da Sanfront a Paesana, scaturiscono due fontane di acqua limpida e leggiera. (da Dizionario geografico, vol. X, pp. 473)
- L'aspetto imponente del monte inspira un'indicibile sorpresa; quegli smisurati macigni in mille bizzarre forme gli uni sopra gli altri accavallati e confusi; quelle molte piramidi, che pajono vigili custodi, e sono necessario sostegno dell'enorme colosso, quelle scanalature nelle sue viscere, che in se contengono la neve, quella sommità che sembra toccare, e sfidare il cielo, e comandare alla terra; il non infrequente rumore delle rocche, che distaccandosi dai fianchi del picco sono pur segno sicuro, quantunque lontano, della sua caduta, il colore delle rocche annerite quasi dal lungo corso dei secoli, la presenza totalmente inaspettata del lago, nel quale vengono i sassi a cadere; l'aria vivissima, che all'intorno spira, la vista ristretta, che sopra nudi massi di pietre soltanto si spazia, niuno, o qualche ben scarso segno di tarda vegetazione, niun ombra ospitale, che dai raggi estivi difenda, la mestizia infine inseparabile dalla solitudine, evvi colà una riunione di tanti, e così stupendi oggetti attissima a sollevare nello spirito dell'attento osservatore una serie di sensazioni diverse, fra le quali predomina il convincimento dell'immensa potenza dell'autore della natura. (da Dizionario geografico, vol. XI, pp. 562-563)
- La montagna, che forse fu denominata Bisalta, perché forma due vertici uno sopra dell'altro, in forma bicorne, sorge in fronte, e ad ostro di questo comune [Peveragno]. Essa per riguardo all'agricoltura, si può dividere in quattro zone, di cui la prima è arabile; la seconda verdeggia di castagni fruttiferi; la terza è popolata di faggi, avellani, e castagni selvatici, costituenti le selve comunali; la quarta è in parte destinata a pascoli, ed in parte non offre che nude, ed infeconde, roccie. (da Dizionario geografico, vol. XIV, pp. 425)
- Il monte Soglio s'innalza in capo alle valli di Viana, Rivara, Canischio e Corio: il suo vertice si trova all'altezza di 1996 metri sopra il livello del mare. Nella più elevata parte di esso veniva già posto un segnale per la misura geodetica della terra. Questo monte forma il nodo di quattro diramazioni alpine: in molti suoi siti non è infecondo: vi si può salire muovendo non solamente da Rivara, ma eziandio da Locana, da Canischio e da Corio. La via di Rivara se non è la più breve, riesce la più comoda, ed è praticabile con bestie da soma. Chi vi si conduce da Forno di Rivara può giungervi alla vetta dopo sei ore di cammino. (da Dizionario geografico, vol. XVI, p. 283)
- Raccesi i soldati alle benedizioni ed alle prodigate indulgenze del legato romano, innalzarono un forte sur uno scoglio posto rimpetto al monte Rubello dalla parte orientale; locché si esegui a spese del vescovo e dei due fratelli Avogadri consoli di Vercelli. Ivi furono introdotti 1200 scelti guerrieri. Un altro forte fu pure costrutto a spese del comune di Vercelli sulla strada che tende al così detto sentiero della Sella dello Stevello.
Sufficienti non essendo questi due forti a rattenere le irruzioni dei nemici, quattro piccoli baluardi furono eretti dal vescovo e dagli Avogadri, l'uno su d'un ciglione nei confini di Bioglio chiamato la Roella, oltre Pettinengo, i tre ultimi nel territorio di Mortigliengo, e sui monti che stanno a cavaliere di Curino. (da Dizionario geografico, vol. XXIV, p. 320)
- Rivarolo, capoluogo di mandamento nella prov. dioc. e div. di Genova. Sta sulla regia strada, a maestrale da Genova, da cui è distante tre miglia. Rivarolo, cospicuo ed ameno borgo, è diviso in inferiore e superiore. E composto di cinque parrocchie, cioè di quelle di Rivarolo, della Certosa, di Murta, di Begato, di Geminiano. Alla prima sono aggregati i quartieri di Costa, Teglia e Garbo. In Rivarolo inferiore sta la Certosa; nella parte superiore esistono la chiesa parrocchiale, una chiesa ed un convento di francescani scalzi, il qual conventò sorge in amenissimo sito. Rivarolo come capo di mandamento ha soggetti i comuni di s. Pier d'Arena, di Brasile e di s. Olcese. [...] Fra Rivarolo inferiore e superiore passa il torrente Turbella, che scende dal monte dei due Fratelli; esso giova a fertilizzare l'agro di questo capoluogo di mandamento; il quale se non è produttivo di una grande quantità di cereali, fornisce molte buone frutta, e tanto fieno da potervisi mantenere molte bestie bovine, cavalli, muli, somarelli, ed anche pecore e capre, di cui sono ragguardevoli i prodotti. (da Dizionario geografico, vol. XVI, pp. 325-327)
Note
modificaBibliografia
modifica- Goffredo Casalis, Dizionario geografico storico-statistico-commerciale degli stati di S. M. il Re di Sardegna, vol. II, G. Maspero, Torino, 1834.
- Goffredo Casalis, Dizionario geografico storico-statistico-commerciale degli stati di S. M. il Re di Sardegna, vol. VI, G. Maspero, Torino, 1836.
- Goffredo Casalis, Dizionario geografico storico-statistico-commerciale degli stati di S. M. il Re di Sardegna, vol. X, G. Maspero, Torino, 1842.
- Goffredo Casalis, Dizionario geografico storico-statistico-commerciale degli stati di S. M. il Re di Sardegna, vol. XI, G. Maspero, Torino, 1843.
- Goffredo Casalis, Dizionario geografico storico-statistico-commerciale degli stati di S. M. il Re di Sardegna, vol. XIV, G. Maspero, Torino, 1846.
- Goffredo Casalis, Dizionario geografico storico-statistico-commerciale degli stati di S. M. il Re di Sardegna, vol. XVI, G. Maspero, Torino, 1847.
- Goffredo Casalis, Dizionario geografico storico-statistico-commerciale degli stati di S. M. il Re di Sardegna, vol. XXIV, G. Maspero, Torino, 1853.
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