Giusnaturalismo

corrente di pensiero giusfilosofica

Citazioni sul giusnaturalismo, chiamato anche diritto naturale o diritto di natura.

  • Dritto delle genti e dritto di natura sono la stessa e medesima cosa. Ciò che prima della costituzione dello Stato potette esser compiuto da ciascun uomo, lo stesso, per il dritto delle genti, può essere compiuto dallo Stato e la legge che prescrive all'uomo, prima che siano determinati i dritti civili, ciò che è necessario fare e ciò che è necessario evitare, la stessa dà norme agli Stati, attraverso la coscienza dei Sovrani. Un tribunale per la giustizia naturale, all'infuori della coscienza, non vi è, e su questa governa solo Dio, i cui dettami, come autore della natura e re degli animi degli uomini, sono le leggi naturali. (Thomas Hobbes)
Ugo Grozio, teorico del giusnaturalismo moderno
  • Il diritto della natura è immutabile ed eterno. Niun uomo può ignorar le sue leggi: esse sono i dettami di quel senso morale, che dato fu a tutti gl'individui della specie umana come la misura della giustizia e dell'onestà, che parla a tutti gli uomini il medesimo linguaggio, e ch'è più antico, dice Cicerone , delle città e dei regni, che ha una voce più forte di quella degli Dei, e che sussiste e sussisterà sempre malgrado di tutti gli sforzi di coloro, che lo combattono. (Francesco Vigilio Barbacovi)
  • Il diritto naturale chiamasi diritto di Dio. (Diritti. Proverbi italiani)
  • Il presupposto individualistico è la base del giusnaturalismo e del conseguente contrattualismo: ossia di tutto il pensiero liberale moderno prima di Hegel. Il diritto naturale è infatti il diritto dell'individuo di fronte allo Stato: un diritto che lo Stato deve riconoscere perché preesistente come condizione della sua esistenza; almeno come attributo dei soggetti individuali che dello Stato sono la materia necessaria. (Giovanni Gentile)
  • La legge naturale è un dettame della giusta ragione, che dimostra che un atto, a seconda che è o non è conforme alla natura razionale, ha in sé bassezza o necessità morale; e che un atto siffatto è quindi proibito o imposto dall'autore della natura, Dio. (Ugo Grozio)
  • Le miserie del diritto positivo – ridotto spesso a specchio di fanatismi razzistici e religiosi, di nazionalismi politici, di tirannie ripugnanti o, nel migliore dei casi, di legislatori miopi o partigiani – spingono a guardare più in alto, a un livello superiore che sopravanzi i particolarismi e in cui si serbino valori che la coscienza collettiva avverte e di cui ha nutrito la vicenda storica. Un livello superiore di giuridicità che è diritto, ma in cui si riesce a non separare essere e dover essere, giuridicità formale e giustizia […] l'idea del diritto naturale, di ogni legge naturale, non incarna altro che un tentativo di soluzione, forse ingenuo o illusorio, all'eterno problema umano di un diritto giusto, quasi un ponte ardito, forse troppo ardito, lanciato verso questa meta. (Paolo Grossi)

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