Giuseppe Tellera

generale italiano (1882-1941)

Giuseppe Tellera (1882 – 1941), generale italiano.

Giuseppe Tellera negli anni '20 del XX secolo

Citazioni di Giuseppe Tellera modifica

  Citazioni in ordine temporale.

  • [Scrivendo da Tripoli in Libia] Stamane si è fatto il carico dei coloni (1.000 famiglie) sugli autocarri che li hanno portati a destinazione. Operazione complicatissima, ma riuscita semplicemente in modo perfetto. Famiglie con 6,7,10 bambini! E che belli i piccini! E nessuno piangeva: ti assicuro che era una cosa commovente vederli. E venivano taluni dalle terre più lontane d'Italia: Veneto, Lombardia, Piemonte, Emilia, ecc. Ed erano in viaggio da una settimana![1][2]
  • Tutti ardenti patrioti, tutti prodi a chiacchiere! Ma tutti (o molti, almeno) cercano l'ufficio, il boschetto qualunque, la licenza! Sentendo rumor di polvere, cessa il chiacchiericcio guerrafondaio ed emerge... la fifa.[3][2]
  • Certo che la fine di Balbo ha qualche cosa di mistero. Mandò via me e Sorrentino, contro il solito, fece scendere dal suo aereo un fotografo (certo Goldoni, che non fa che ringraziare il Padre Eterno!) e chiamò su Carretti, suo intimissimo: insomma ha voluto portar con sé i parenti e i suoi più intimi amici. C'è qualche cosa di più del caso, in tutto questo.[4][2]
  • Come sai, per avertene parlato, noi siamo entrati in guerra (10 giugno) con una integrale e totale impreparazione. Fu detto, scritto, ripetuto – fu strepitato – lettere scottanti, telegrammi offensivi, tanto che Badoglio ebbe ad assicurare che non saremmo entrati in guerra prima del '42 o '43 (lo disse a me personalmente). Mancavano totalmente o quasi: mezzi corazzati, anticarro, contraerei – scarsi gli aeroplani, artiglierie vecchie, ecc.[5][2]

Note modifica

  1. Dalla lettera alla moglie Zete inviata da Tripoli (Libia), 4 novembre 1938.
  2. a b c d Citato in Angelo Del Boca La tragica fine della X armata e del suo comandante, "I sentieri della ricerca. Rivista di storia contemporanea" 3, 2006, pp. 73-90.
  3. Dalla lettera alla moglie Zete inviata da Tripoli (Libia), 27 maggio 1940.
  4. Dalla lettera alla moglie Zete inviata da località imprecisata, 12 luglio 1940.
  5. Dalla lettera alla moglie datata 31 dicembre 1940 recapitata dal tenente colonnello Celotti, rientrato a Roma, pertanto sfuggita all'ufficio censura di Roma.

Bibliografia modifica

  • Maria Simonetta Bondoni Pastorio, La Libia amara del generale Giuseppe Tellera: lettere e testimonianze inedite, Fondazione Palazzo Bondoni Pastorio, Castiglione delle Stiviere.

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