Giuseppe Ayala
Giuseppe Maria Ayala (1945 – vivente), magistrato e politico italiano.
Citazioni di Giuseppe Ayala
modifica- Alfredo Morvillo, il magistrato fratello di sua moglie Francesca, ci presentò nel 1981. Eravamo al Palazzo di giustizia di Palermo, dove bevemmo un caffè. Due chiacchiere e la simpatia fu immediata. Da lì iniziò un’intensa frequentazione: almeno un paio di volte la settimana ci vedevamo a cena con le mogli.[1]
- Sul cadavere di Falcone si sono avventati sciacalli e iene che Giovanni conosceva e che anche io conosco.[2]
- [Sulla magistratura di Milano durante Mani pulite] Una magistratura che deve essere tenuta al riparo da ogni tentativo di delegittimizzazione, per mantenere la prerogativa di istituzione impegnata nel recupero della legalità.[2]
L'appuntamento era fissato per il primo pomeriggio di venerdì 22 maggio all'aeroporto di Ciampino. Falcone, come spesso accadeva, mi avrebbe dato un passaggio per Palermo sul volo di Stato.
In mattinata mi telefonò per avvertirmi di un cambiamento di programma. Francesca non si sarebbe liberata dal lavoro in tempo. Il decollo era spostato di ventiquattr'ore. «Giovanni, arrivare a Palermo sabato sera per ripartire lunedì mattina mi fa pensare che è meglio che io rimanga a Roma. Ti ringrazio, ci vediamo la settimana prossima.»
Alle 17.59 di quel sabato cinquecento chili di tritolo fecero scempio di cinque vite e della dignità di questo Paese. Avrei dovuto esserci. Il «nonnulla» che non aveva salvato Ninni Cassarà rimase al mio fianco. Gli debbo la vita.
Note
modifica- ↑ Citato in Ayala: vi racconto Giovanni Falcone, Focus, tratto da: Il coraggio di essere eroi (Focus Storia Biografie, 2012)
- ↑ a b Citato in "L'Italia non meritava Falcone", La Stampa, 7 giugno 1992.
Bibliografia
modifica- Giuseppe Ayala, Chi ha paura muore ogni giorno. I miei anni con Falcone e Borsellino, Mondadori, 2008. ISBN 9788804580683
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