Giulietta degli spiriti

film del 1965 diretto da Federico Fellini

Giulietta degli spiriti

Immagine Giulietta05.jpg.
Titolo originale

Giulietta degli spiriti

Lingua originale italiano
Paese Italia, Francia
Anno 1965
Genere drammatico
Regia Federico Fellini
Soggetto Federico Fellini, Tullio Pinelli
Sceneggiatura Federico Fellini, Tullio Pinelli, Ennio Flaiano, Brunello Rondi
Produttore Angelo Rizzoli
Interpreti e personaggi
Doppiatori italiani
Note

Giulietta degli spiriti, film del 1965 con Giulietta Masina e Sandra Milo, regia di Federico Fellini.

Frasi modifica

  • Scolpire, cucinare e fare l'amore sono queste le mie tre vocazioni. (Dolores)
  • Da morti siamo un mucchietto di polvere e se rimane un ossicino, bisogna fare attenzione al gatto. (Dottore Raffaele)
  • Faccia delle belle nuotate, si compri un cavallo, salti gli ostacoli, ma soprattutto dica a suo marito di fare più spesso all'ammore. Contro gli spiriti e contro il mal di denti, non c'è rimedio migliore. (Dottore Raffaele)
  • L'amore è una religione, Giulietta. Tuo marito è il tuo dio. Tu sei la sacerdotessa del culto. Tuo spirito, come questo incenso, deve bruciare, fumare sull'altare del tuo corpo in amore. (Nhishma)
  • La Sangria toglie ogni sete a chi la beve, anche quella sete che mai si confessa. La chiamano la bevanda dell'oblio. (Nhishma)
  • Una bella donna mi fa sentire più religioso. (Nonno di Giulietta)
  • Lei è molto fortunata, i fiori sono grati a chi ha cura di loro. Tutte queste piante ricevono molto amore, è evidente. Per darne così tanto tutti i giorni, lei deve essere colma d'amore. (José)
  • Quello che conta è la dolcezza dei gesti, l'equilibrio. Il buon torero deve avere cuore puro e pensiero limpido. Come i frati e i danzatori. (José)
  • È acqua. Quando voglio qualcosa di assolutamente puro, qualcosa di sincero, chiedo sempre l'acqua. C'è tanto bisogno di cose semplici per vivere, di cose che non ne nascondono altre. L'acqua è come uno sguardo che non nasconde nulla. Non abbia paura della verità, la verità ci rende liberi. In fondo, che importa la reazione degli altri? Al mio paese un proverbio dice: "Io sono a me stesso tetto, finestra e focolare; le mie parole sono il mio cibo, i miei pensieri, la mia bevanda: dunque sono felice". (José)
  • Ho la presunzione di aver capito che cos'è che la tormenta e forse posso aiutarla. Lei s'identifica troppo con il suo problema. L'errore è qui. Le grandi piante sono il simbolo più impressionante di questo modo di vita. Profondamente radicate alla terra, i rami in alto si aprono in tutte le direzioni. La loro è una crescita spontanea. Questo è il grande semplice segreto da imparare: realizzare sé stessi spontaneamente senza mettersi in conflitto con i desideri, con le passioni. (Psicanalista)
  • Lo sente come si sta bene qui? Bisogna qualche volta parlare ad alta voce, anche se è un estraneo che ci ascolta. (Psicanalista)

Dialoghi modifica

  • Elisabetta: Dobbiamo dare da mangiare a tutti?
    Giulietta: E certo, sono ospiti no? [allo specchio] E adesso non fare la cretina e metterti a piangere.
  • Valentina: Guarda, la rugiada. È la rugiada, vero? Dio, che purezza. Ti fa male il cuore tanto è bello. Vorrei rotolarmici dentro tutta nuda.
    Giulietta: E perché non lo fai?
    Valentina: Ma no, non si può fare. Siamo diventati dei complicati, degli incivili.
  • Giorgio: José ha uno dei maggiori allevamenti di tori della Spagna. Alle volte, questo matto, fa illuminare il giardino, si mette a toreare da solo e ammazza qualche toro.
    Giulietta: Che coraggio! Ma non è pericoloso?
    José: No, Signora. È una questione di stile e poesia e la poesia non è mai pericolosa. I miei più cari amici sono fra i toreri, compongono musica, scrivono versi, hanno orrore del sangue. Il modo di torear del Cordobés per esempio è di un'armonia inarrivabile.
  • José:Nadie comprendía el perfume |de la oscura magnolia de tu vientre. | Nadie sabía que martirizabas | un colibrí de amor entre los dientes.[1] Lei ama i versi di García Lorca, vero? Strani giochi del destino, ieri stavo in Madrid e non volevo partire come per un inquieto presentimento. Ora sono qui e sono felice. Cosa resta al mondo se si toglie l'armonia di una sera come questa? Le sono debitore di un momento di felicità e spero che continui.
    Giulietta: Ma...per così poco?
    José: Può essere tutto. Una decisione improvvisa, l'incontro di un vecchio amico che abita al mare e si ritrova una calma perduta. Tutto diventa chiaro, plausibile.
  • Giulietta: Ma farlo pedinare come se fosse un ladro...
    Adele: Ma è un ladro! Non ti ha forse rubato la giovinezza, la pace, la fiducia? È il peggiore dei ladri!

Note modifica

  1. Nessuno capiva il profumo | dell'oscura magnolia del tuo ventre. | Nessuno sapeva che martirizzavi | un colibrí d'amore fra i tuoi denti.

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