Giovanni Russo (giornalista)

giornalista, scrittore e commediografo italiano (1925-2017)

Giovanni Russo (1925 – 2017), giornalista, scrittore e commediografo italiano.

Anita Garibaldi modifica

  • [Anita Garibaldi, combattendo a fianco di Garibaldi (José) per l'indipendenza del Rio Grande] Dà prove di resistenza incredibili alla fatica, alla sete, alla fame, nutrendosi di sole bacche e radici per giorni, senza un lamento, spronando i compagni di lotta ad andare avanti, a combattere, stanando gli imboscati e i vigliacchi a suon di fucilate. Quando, fatta prigioniera, le dicono che José è morto, riesce a fuggire ma, anziché porsi subito in salvo, vaga per una notte intera aggirandosi sul campo di battaglia fra i cadaveri, alla ricerca del compagno amatissimo. (p. 94)
  • Quando il 2 luglio 1848 Roma cade in mani francesi e ha inizio la lunga fuga attraverso l'Italia, Anita è ormai rosa dalla malaria e appesantita dalla gravidanza e il 4 agosto 1848 muore nella palude di Comacchio. Anche qui la realtà si confronta con il mito. La donna impavida e orgogliosa è diventata per i fuggiaschi un peso. Fu abbandonata morente in un casolare? Si insinuò persino che coloro che avrebbero dovuto proteggerla invece l'assassinarono. Il mito racconta che morì invece tra le braccia di Garibaldi. La sua morte è avvolta in un'ombra che circondò per dieci anni anche i suoi resti mortali finché la pietà di un sacerdote, un povero parroco, don Francesco Buzzacchi, non intervenne a ricomporli e a dargli un funerale religioso. (p. 95)
  • Il suo ruolo di compagna di Garibaldi nelle battaglie ha fatto sì che fosse considerata come la Madonna laica del nostro Risorgimento e l'ha fatta assurgere a simbolo del coraggio femminile, un simbolo che nessuna donna italiana è riuscita ad eguagliare. (p. 95)

Bibliografia modifica

  • Giovanni Russo, Anita Garibaldi, in AA.VV., Italiane. Dall'Unità d'Italia alla prima guerra mondiale, vol. I, Dipartimento per l'informazione e l'editoria, Roma, 2004, pp. 93-96.

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