Giovanni Marro

antropologo e psichiatra italiano (1875-1952)

Giovanni Marro (1875 – 1952), medico e antropologo italiano.

Primato della razza italiana

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  • [...] come la storia di tutto il passato ci insegna — fra tutte le civiltà, derivate dal ceppo della grande razza bianca, indubbiamente detiene il primo posto nella classifica, sotto il riguardo di tale caratteristica della progressività, la civiltà italiana.
    E ciò, secondo noi, è una pura, precisa conseguenza della più fondamentale fra le peculiarità della razza italiana, quella anche che la differenzia maggiormente da ogni altra, riassumentesi precisamente nella tendenza al procedere, all'evolvere. Tendenza riposta, per lo meno in gran parte, nel quanto mai intimo connubio, anzi perfetta fusione, fra la sua nobile morfologia somatica, veramente d'ordine superiore, ed il suo elevato abito spirituale, con insita nell'essenza del medesimo l'esaltazione dell'aspirazione al nuovo, al bello, al grande, all'armonia. Onde si realizzano nella razza italiana le migliori condizioni per produrre con originale versatilità, sovente con genialità, sotto la guida e lo stimolo di un mirabile intuito naturale e col presidio dell'ispirazione estetica. (Generalità sul problema della razza, p. 15)
  • Esistono nuclei umani privi di storia fino a ieri; altri vivono come stanchi sotto il peso di una storia antica, non dimenticata, ma non continuata; altri si sono affacciati assai tardivamente alla storia e con maggiore o minore rapidità sono progrediti; altri, infine, possono narrare una storia antica che, per fenomeno di rivivescenza, è stata perpetuata, sì da rinnovarsi in tempi diversi con l'antico splendore, fino ai giorni nostri: questi sono gli Italiani. (Generalità sul problema della razza, pp. 20-21)
  • [...] nell'Italia sono bene rappresentati i brachicefali[1] anche nella iperbrachicefalia ed i dolicocefali anche nella iperdolicocefalia, nonché i mesocefali. In tesi generale, nell'Italia settentrionale predomina la brachicefalia, in quella meridionale la dolicocefalia; le regioni dal tipo più brachicefalo sono il Piemonte e la Romagna e quelle dal tipo più dolicocefalo sono la Calabria e l'estremo della Penisola Salentina. Nei riguardi dell'Italia insulare il tipo dolicocefalo regna in Sardegna ed il tipo molto dolicocefalo nella parte settentrionale della Sicilia. (Parte prima, I caratteri fisici degli Italiani, pp. 28-29)
  • Dalle due carte geografiche del Livi[2], concernenti la distribuzione dei nasi arricciati o schiacciati e dei nasi aquilini, si deduce che le provincie con più forte proporzione dei nasi arricciati e quelle con minore proporzione dei nasi aquilini sono quelle dell'Italia meridionale ed insulare. I nasi aquilini aumenterebbero col crescere della statura ed i nasi arricciati sarebbero più frequenti fra le stature basse. (Parte prima, I caratteri fisici degli Italiani, p. 31)
  • Certo è che lo speciale ambiente naturale della nostra penisola è sempre stato un alleato di primo ordine per mantenere in efficienza le energie endogene reattive della razza italiana, mercè le quali essa è sempre riuscita, in effetto, a mantenere la propria alta individualità. (Parte prima, L'ambiente naturale e l'elemento etnico, p. 39)
  1. Brachicefalia, dolicocefalia: termini utilizzati per classificare, mediante l'indice cefalico, le diverse conformazioni del cranio.
  2. Ridolfo Livi (1856-1920), antropologo italiano; autore dell'opera Antropometria militare, 2 voll. 1896-1905.

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