Giovanna Mulas

scrittrice, saggista, drammaturga e attivista italiana

Giovanna Mulas (1969 – vivente), scrittrice, saggista, drammaturga e attivista italiana.

Citazioni di Giovanna Mulas

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  • Che magia l'Artista... che tocco insuperabile questo Profeta, Filtro del Niente!
    Penso al concetto junghiano di "ombra", ai contenuti della grande opera alchemica che si proponeva come fine la salvezza dell'uomo attraverso il risveglio della coscienza con la mutazione degli elementi. Il percorso dell'Opus Magnum si apre con l'incontro con l'oscuro: "Nigredo", ombra, per l'alchimista la fase iniziale della metamorfosi della materia. Questo incontro tra forze primigenie del Caos provoca sofferenza; il dolore è destinato a permanere finché il buio si trasforma in luce nella fase dell'albedo che simboleggia l'incontro con l'anima. Quindi l'uomo, per essere davvero integrato, deve prima confrontarsi con la parte oscura della sua personalità per liberare le forze che in essa risiedono in stato caotico, inservibile al momento per la psiche. Il buio deve essere assorbito dalla luce per diventare coscienza. Un termine proprio del pensiero cinese è "Wu wei", in lingua originale significa "Ciò che trasforma il mondo" e in italiano viene tradotto come "nulla". Ma non ha, come per il pensiero occidentale, lo stesso valore di annichilimento che noi gli attribuiamo. Per noi il nulla è l'opposto della vita, la fine del tutto. Non così per la tradizione cinese, in particolare il Taoismo: il "Wu wei" è il non agire assoluto, lo stato di quiete che permette il contatto con la coscienza del sottile, del Tao, del principio immutabile. Il pensiero cinese vede nel nulla la porta d'ingresso verso il senso della vita. Il dolore e l'annullamento per la luce, la comprensione, la Vita. Pure, saper riconoscere che l'animo umano ci è sconosciuto, rappresenta saggezza. Riappropriandoci di quell'autentica libertà di pensare, agire fuori da castrazioni e ipocondrie morali attuiamo, in Arte, una resistenza legata, nostro malgrado ed in modo commovente, alla realtà.[1]
  • Il Web è un enorme calderone in incessante fermento; oramai accessibile ai più, utile nella diffusione dell'opera. Ovviamente, e come tutte le armi improprie, va utilizzato in maniera mirata. Personalmente continuo a preferire il buon cartaceo da assaporare con tutti i sensi. Col web si va incontro alla non lettura frastornata, una spot-lettura specchio dei tempi: sguardo troppo veloce e distratto, deviato da comodità e curiosità più che da autentica passione per la vera arte.[1]
  • Quando la foschia dell'illusione sfuma si apprende, ad esempio, a smascherare l'inutile abbaiare di un altro, a sgonfiarlo di ogni presunzione come farebbe lo spillo sul palloncino ché gonfio, tronfio com'è, non riesce più ad accogliere nient'altro che non sia la propria boria e simulazione. A volte il coraggio di svilire, spezzare il falso e l'apparenza, non rappresentano incoscienza o amore del pericolo quanto capacità di distinguere cosa è "male" per un uomo o per l'intera Comunità, e cosa non lo è. Per dirla con Seneca, il coraggioso custodisce la propria tutela e nello stesso tempo patisce con risolutezza gli eventi che hanno l'ipocrita apparenza di mali.[2]
  • Un libero pensatore, un pensatore puro non ha bisogno del circo mediatico; l'intellettuale sta con e tra la gente, pensa e spinge il popolo con le idee, si espone, si sputtana anche e se necessario.[3]

Intervista di Carlo Santulli, progettobabele.it.

  • [Hai fatto uso della lingua sarda nei tuoi scritti. Che differenza trovi tra lo scrivere in sardo ed in italiano?] Il sardo è lingua MadreMatrigna; ho sempre fatto in modo che la selvaticità, l'irruenza, su fogu mannu 'e sa limba sarda, quel fuoco potente della lingua sarda, si plasmasse con l'italiano, arricchendolo ed arricchendosi. Penetrasse il lettore di mare e passione, stordendolo; lasciandogli il miraggio, la voglia di conoscere ancora, e altro, e ciò ch'è specchio, e ciò ch'è acqua, de limba e d'ànima sarda, di lingua ed anima sarda. 
  • [Da che cosa nasce la tua ispirazione? C'è qualche argomento, tematica, genere che trovi più congeniale per esprimerti a pieno?] Qualunque cosa, evento o persona, possono essere fonti d'ispirazione continua, catartica. Fondamentalmente, comunque, tale ispirazione nasce da quel mondo a sé ch'è l'intimo sentire dell'autore. Sentire che diventa palpitare, e lasciar sgocciolare, vivere sul foglio affinché, poi, il lettore stesso ne respiri.
  • [Concorsi letterari: sono utili o no? Qual è la tua esperienza?] Un Premio letterario serio può, tramite la vincita, garantire un ottimo trampolino di lancio all'autore, favorire in taluni casi la pubblicazione stessa dell'opera, una buona diffusione tra i circuiti letterari più accreditati, quel passaparola necessario al mero mercato editoriale. Ma il suo servizio si ferma lì ed il premio letterario potrebbe diventare un'arma a doppio taglio; una semplice porta che si apre. Oltre la soglia cammineranno soltanto talento autentico e volontà dell'autore.
  1. a b Dall'intervista Un nuovo senso di dignità: l'arte di Giovanna Mulas, babettebrown.it, 7 ottobre 2015.
  2. Dall'intervista di Simone Mancini, Tra letteratura e impegno civile, parla Giovanna Mulas, dailygreen.it, 30 marzo 2015.
  3. Citato in La letteratura come impegno civile. Intervista a Giovanna Mulas, amedit.me, 23 marzo 2012.

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