Giorgio Petrocchi
Giorgio Petrocchi (1921 – 1989), critico e storico della letteratura italiana.
Antonio Baldini, lettore vagabondo
modificaCon la sorridente saggezza, con l'eloquio limpidissimo dei suoi ragionamenti, una cultura profonda e mai ostentata (forse non proclamata proprio perché profonda), Antonio Baldini è tornato in questi giorni sul tavolo di lavoro dei suoi amici, e pur con un libricino (sempre le cose discrete e non enfatizzate o frondose gli furono care) l'occupa tutto. Proprietà, questa, dei veri scrittori, d'attrarre quando la loro voce giunge a noi il massimo dell'attenzione.
Citazioni
modifica- Di libri questo scrittore arioso, festoso, "pastoso", ne ha letti tanti, l'ha valutati con giudizio sicuro, azzeccato perché pensato lentamente e pronunciato senza sicumera.
- Baldini era lettore e critico che preferiva percorrere le strade all'aperto, e che si poneva innanzi ai testi poetici come un solitario contemplatore di capolavori in una galleria di quadri, proprio di fronte, gustando e rigustando il ritmo e il suono dei versi, l'armonia della prosa, senza sollecitare intermedi di professione come, alla fine, sarebbero gli autori di note, i costruttori di complessi apparati esegetici.
- [Nelle pagine minori] L'eloquenza è la sua condizione fondamentale, il lessico e la sintassi trovano il loro proprio equilibrio in un giuoco d'incontri verbali misuratissimi, si direbbe persino attuito, comunque alieno da qualsiasi scontro o urto di suoni e di forme.
Il sole dei campi
modificaÈ pungente ricordo che per me si rinnova ad ogni sopraggiungere della primavera sulle colline e sui campi del Viterbese, alle soglie degli antichi borghi arroccati sul tufo, nelle vie e piazze della città papale, splendida nei colori dei primi mattini, o negli aspri calanchi di Civita, o nella tenue dolcezza dei declivi di Capranica (oggi Tecchi riceverebbe dalla sua terra un altro saggio di prestigio, col risveglio culturale che ha dato a Viterbo un centro di attrazione e di propulsione intellettuale come la nuova Università della Tuscia).
Citazioni
modifica- Trattando con tanta consapevolezza il motivo dell'intellettuale moderno dinanzi alla religione, il Tecchi non volle ipotizzare in astratto, ma intese scendere nel cuore dei suoi personaggi tenendo d'occhio l'ambiente dove essi operano, l'età drammatica del dopoguerra, e intensificando la propria ricerca sopra raffinati volti di donne.
- Allievo del De Lollis, del Gabetti e del Salvadori, Tecchi seppe ben contemperare nel proprio ingegno d'interprete della letteratura tedesca moderna e contemporanea il rigore filologico-linguistico del primo, la solidità storica del secondo, la caldezza spirituale del Salvadori.
Non è legittimo inoltrarci troppo nella puerizia e nell'adolescenza di Dante, alla ricerca dell'identità umana, dei sentimenti, delle esperienze del fanciullo e del giovinetto. Ma è impossibile anche il non presentarci il problema, non tanto per i richiami continui che nelle sue opere accadranno sulle sensazioni, gli impulsi del bambino[1], ma piuttosto per la necessità di intuire il sorgere d'un intelletto precocemente interessato ai sentimenti, d'una sensibilità velocemente instradata sul sentiero della riflessione di pensiero, d'una memoria prodigiosa.
Note
modifica- ↑ Sono sensazioni e impulsi visti sempre con l'occhio dell'adulto, se si vuole del padre, ingordo di perscrutare le mosse, le parole dei bambini, il loro linguaggio, così come è avido d'ogni esperienza e non può rifiutarsi d'osservare quella che viene dal fanciullo. Vedi G. Petrocchi, Dante, in Enciclopedia della Pedagogia, vol. I, Brescia 1983, ad l.; Id., Biografia di Dante, in Enciclopedia Dantesca, vol. VI, Roma 1978, pp. 1-53.
Bibliografia
modifica- Giorgio Petrocchi, Antonio Baldini, lettore vagabondo, La Fiera Letteraria, n. 40, 14 novembre 1971.
- Giorgio Petrocchi, Il sole dei campi, La Fiera Letteraria, n. 5, 14 marzo 1971.
- Giorgio Petrocchi, Vita di Dante, Editori Laterza, 1997. ISBN 8842043540
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