Giorgia Zannoni

pallavolista italiana

Giorgia Zannoni (1998 – vivente), pallavolista italiana.

Citazioni di Giorgia Zannoni

modifica

  Citazioni in ordine temporale.

  • Gran parte del mio percorso è merito di Marco Mencarelli. Mi ha cambiato ruolo, da schiacciatrice a libero, facendomi fare tantissimo bagher. All'inizio non l'avevo presa benissimo: a Chieri ero un po' la prima donna, facevo tanti punti ed è stato un passaggio complicato. Marco, però, mi ha sempre dato grandissima fiducia e in alcuni momenti ci ha creduto più lui di me. [...] Andando avanti ho capito che da attaccante avrei avuto limiti fisici oggettivi. Nel ruolo di libero, invece, avrei dovuto lavorare tantissimo ma senza alcun ostacolo. Dipendeva tutto da me dal mio talento. Per raggiungere il mio sogno ho capito che era la strada giusta; pian piano sono riuscita a mettere da parte le sensazioni negative che avevo verso questo ruolo e apprezzare tutto quel che di bello c'è stato da quando mi sono convinta.[1]

Intervista di Sarah Castellana, torino.corriere.it, 20 ottobre 2021.

  • Ho iniziato a 6 anni con la pallavolo ed è stato subito amore. Mamma, pallavolista a sua volta, non mi ha mai spinto, ma so che è sempre stata felice della mia scelta.
  • Inizialmente giocavo come attaccante e non libero come adesso. Cambiai quando "Relli" [Masciarelli, ndr] a 16 anni mi convocò in Nazionale e mi disse che per riuscire a giocare ad altissimi livelli avrei dovuto cambiare ruolo. Mi fidai di lui. Mi mancava sostanzialmente l'altezza. Non fu psicologicamente semplice: passavo da essere la protagonista, il capitano che faceva tanti punti, ad avere un ruolo particolare.
  • [«A quale pallavolista ti ispiravi da piccola?»] Francesca Piccinini! Ho avuto anche l'onore di giocare per diversi anni con lei. La sua arma vincente era la capacità di lettura, anticipava il gioco, era in grado di trovarsi sempre al posto giusto al momento giusto, dote che ho riscontrato solo in lei.
  • Ricordo molto bene che ci davano le foto della Cardullo per imparare la tecnica del bagher. L'ho studiata sulla ricezione, sulla difesa, sugli appoggi. Ci penso ancora adesso qualche volta a quelle foto.
  • Pesa tantissimo non potersi fare una famiglia quando si vuole. Tutto è rimandato al dopo carriera. La maggior parte di noi [pallavoliste] non ha una famiglia né figli. Tutto ciò mi spaventa, perché vorrei creare la mia famiglia prima dei 35 anni, ma non posso farlo.

Intervista di Pietro Razzini, gazzetta.it, 13 ottobre 2022.

  • Il campionato italiano è senza dubbio il più competitivo al mondo. In tutte le squadre ci sono atlete di qualità.
  • Il mio ruolo richiede esperienza: bisogna essere in grado di anticipare certe situazioni di gioco. Più ci si applica e più si impara. [«Quali sono i pro e i contro?»] È positivo il fatto che richieda grande responsabilità. Serve personalità. Tuttavia il libero viene notato maggiormente per una ricezione sbagliata piuttosto che per un appoggio corretto. In più, non avendo modo di realizzare punti, diminuiscono le possibilità immediate di riscatto dopo un errore. [...] È necessario un upgrade dal punto di vista della intelligenza pallavolistica. Io ho avuto bisogno di tempo per entrare in questa nuova visione del gioco. Diventa essenziale non focalizzarsi sullo sbaglio ma andare immediatamente oltre, concentrandosi sull'azione seguente.
  • Il sestetto in campo si deve muovere con armonia. Non c'è una sfida singola tra attaccante avversario e difensore. La mia posizione varia in relazione alle scelte del muro. In questi aspetti si capisce più che mai quanto la pallavolo sia un gioco di squadra.
  • [«Come studia le avversarie?»] Attraverso una serie infinita di video. Cerco di capire le traiettorie d'attacco e, di conseguenza, i posizionamenti che devo tenere. Inoltre è importante analizzare con attenzione come gestire la linea di difesa sulle battute avversarie.
  • [«Avere più attenzioni da parte dei tifosi perché è una bella ragazza, che effetti ha sul suo gioco?»] Fortunatamente sono molto ingenua sotto questo punto di vista: non sento gli occhi dei tifosi puntati su di me. Vivo serenamente questa situazione: non mi condiziona. Terminata la partita, invece, mi fa piacere sentire il loro affetto e ricambiare con selfie e autografi.
  1. Da un'intervista a La Prealpina; citato in Giorgia Zannoni: "Gran parte del mio percorso", volleynews.it, 1º maggio 2021.

Altri progetti

modifica