Giansiro Ferrata

critico letterario e scrittore italiano (1907-1986)

Giansiro Ferrata (1907 – 1986), critico letterario e scrittore italiano.

Federigo Tozzi

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  • [...] egli [Federigo Tozzi] è dei pochi che han riflesso nel nostro romanzo, tradizionalmente, ortodossamente trattato, un genuino caso intellettuale, facendogli intorno come visioni peculiari semidipendenti fatti plausibili ed uomini vivi. Fra Verga e il romanziere di Trieste [Italo Svevo], Tozzi sembra in tal senso il più appropriato trait d'union; ma ben più al di qua che al di là dell'ideale barriera, fuori, vale a dire, quasi nettamente dal semplicismo naturalista e dal mito per noi tradizionale dei caratteri bloccati. (p. 149)
  • I romanzi [di Tozzi] son ricchi di «effetti». Ma, mentre in Verga (Verga, per esempio, del «Marito di Elena») l'eccesso, non animale, ma veracemente psichico suscita accenti falsi e ridicoli, nel nostro la corda risponde cosi bene, salvo rare stonature di confidenza, che si può dire aver egli dato alla letteratura italiana forse le pagine più profonde, e perfette di diavoli in libertà. (p. 152)
  • Chi conosce Tozzi sa quanto lontane, le scenette da formati frivoli e borghesi; vi si condensa, circondato di stupore, tutto il peso delle nostre strane leggi, e d'altronde potremmo trovare a centinaia nell'opera tozziana i passi dove il senso del gratuito, del demoniaco puro, del perverso, e dell'irrisorio tende come a comporsi in un album umano dimostrativo. È singolare quanto serva questa naturale doppiezza (critica, più spesso, autocritica) a un'arte che adora abbandonarsi alle forti pitture. In essa, forse, potremmo trovare i migliori motivi della obbiettività del dramma, «intellettuale» anzi che supplichevole di elemosine sentimentali. Voglio dire che si può pensare essenziale a tutte le cosidette tragedie d'intelligenza la facoltà di colpire, in un atto nostro o di altri, lo strato interno che lo giustifica e lo perdona: c'è poco posto, allora per le reazioni convinte; e, particolarmente in Tozzi dalle reazioni tentatrici e impetuose, l'esattezza spietata dei riflessi è stata certo l'indirizzo più efficace a un'arte difficile. (p. 153)

Bibliografia

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  • Giansiro Ferrata, Federigo Tozzi, in Antologia di Solaria, Fratelli Parenti Editori, Firenze, 1937, pp. 147-157.

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