Gianni Fochi

chimico, divulgatore scientifico e giornalista italiano

Gianni Fochi (1950 – vivente), chimico, giornalista e divulgatore scientifico italiano.

Gianni Fochi

Citazioni di Gianni Fochi modifica

  • Ormai è evidente che, nella struttura assunta dall'università italiana, banali ragioni pratiche (prima fra tutte quella legata al tempo) costringono molti docenti a ridurre il contenuto dei loro corsi e a semplificarne — qua e là e in qualche modo — la trattazione. È un bene? È un male? Chiaramente nell'insieme la preparazione degli studenti non può che risultarne svalutata. (da Chimica da capire , prefazione della prima edizione)
  • Quando ci lamentiamo, magari giustamente, della situazione dell'assistenza sanitaria, immaginiamo noi stessi ricoverati in un ospedale di qualche secolo fa, senza i disinfettanti, gli anestetici e i farmaci che i chimici sono stati capaci d'inventare. Ogni medaglia ha il suo rovescio, e questo libro non invita a chiuder gli occhi sugli inconvenienti che l'uomo, nel servirsi delle conquiste della chimica (come del resto anche di altre scienze), ha provocato e provoca a sé stesso e all'ambiente. (da Il segreto della chimica, p. 100)
  • Nel mondo occidentale le associazioni ambientaliste, pur talvolta coi difetti dell'estremismo e con politiche poi dimostratesi errate, hanno avuto il merito indubbio di pungolare i legislatori e gli industriali, in modo da rendere meno antiecologici i processi produttivi e da indirizzare addirittura i consumi verso prodotti e materiali più sani e compatibili con l'ambiente. (da Il segreto della chimica, p. 100)
  • [...] la correttezza scientifica non deve essere limitata alle riviste per specialisti. Le inesattezze fanno danni soprattutto quando escono su organi di stampa rivolti al pubblico generale, che a differenza degli specialisti non è in grado di notarle.[1]
  • Fra di noi troviamo fior di scienziati, sia nel passato, sia nel presente. Ma impreparati, ahimè, spesso sì. La nostra scuola ha sempre attribuito alla scienza un ruolo inferiore al dovuto, come se essa non fosse cultura, ma roba da gente meccaniche, come dice il finto anonimo manzoniano. Nello sfacelo scolastico postsessantottesco, poi, ai nostri giovani non si è più insegnato a esprimersi, non dico in modo corretto, ma spesso nemmeno comprendibile. È ovvio che i termini scientifici vengano ancor più usati a sproposito, col risultato che molte volte si crede di dire una cosa e invece si dice esattamente il contrario.[2]
  • Ebbene – afferma Levi – gli studi chimici universitari e la lunga professione di chimico industriale hanno dotato il suo scrivere di strumenti che agli altri scrittori mancano. L'ascoltino quegli scienziati i quali si danno artificiosamente a coltivare terreni sull'altra sponda del sapere.[3]
  • Parafrasando la battuta di Talleyrand sulla guerra e le gerarchie militari, resa poi celebre da Clemenceau, l'ambiente è una cosa troppo seria per lasciarla in mano agli ambientalisti. Peccato che essi prendano certe cantonate, perché pure hanno grandi meriti. Come in ogni guerra, del resto, anche in quella che li vede contrapposti alla chimica, il bene non sta tutto da una parte e il male tutto dall'altra.[4]

La chimica fa bene modifica

  • Di sicuro le correnti estreme e irrazionali della galassia ambientalista, cui spesso e volentieri i media fanno colpevolmente da cassa di risonanza, hanno un ruolo a dir poco assai pesante nella pessima reputazione che affligge la chimica. Però un giudice, che si trovasse incaricato del processo ai responsabili di questa situazione e la studiasse a fondo in tutti i suoi risvolti, finirebbe per estendere l'indagine e accusare di concorso ben altre categorie. Secondo me, nell'anno internazionale della chimica [2011, n.d.r.], s'è persa un po' l'occasione d'intessere col pubblico un dialogo davvero fruttuoso. Si sarebbero dovuti coinvolgere ampiamente i cittadini nel far luce e chiarezza su un passato da discutere con spirito scientifico e storico, in un confronto aperto, finalmente sollecitato dalla chimica stessa. (p. 8)
  • Non date troppa importanza alla cosiddetta chimica verde, anche se oggi è tanto sbandierata dall'industria e da non pochi gruppi di ricerca universitari. Sembra quasi che il sostantivo chimica diventi accettabile solo grazie a quell'aggettivo. (p. 70)
  • L'estate del 1976 può essere vista come uno spartiacque per l'immagine della chimica presso gli italiani. Se prima per almeno vent'anni era stata idolatrata come anima del progresso, dopo Seveso la chimica cadde giù dal piedistallo.[5] (p. 130)

Fischi per fiaschi nell'italiano scientifico — Leggere attentamente prima di parlare (a sproposito) modifica

  • Nella mentalità di molte persone l'aggettivo chimico esprime un'idea quanto mai negativa, quasi fosse una parolaccia. Spesso, quando si scrive "sostanze chimiche", s'aggiunge "nocive" o "tossiche"; alle volte questi due attributi negativi non ci sono, ma vengono considerati impliciti, sottintesi come un'ovvietà. Certo, alcune sostanze chimiche nuocciono o intossicano per davvero, ma ce ne sono moltissime altre d'innocue o addirittura benefiche o vitali. Non esiste una sostanza, nel senso materiale del termine, che non sia chimica. (chimico, pp. 38-39)
  • Chimico non è affatto sinonimo di artificiale e sintetico, non è il contrario di naturale, genuino o salubre. [...] Ed è una leggenda figlia dell'ignoranza quella secondo cui la natura è buona e la chimica è cattiva: fra i più potenti veleni conosciuti ce ne sono di naturali. D'altro canto, a prolungare la vita umana, riducendo le cause di morte in età infantile o comunque non tarda, hanno contribuito molto le medicine prodotte chimicamente. (chimico, p. 40[6])
  • Non di rado [si] sente anche invocare o addirittura pretendere il rischio zero, che però non esiste, è pura utopia. Nulla a questo mondo è assolutamente privo di rischi: in linea di principio e in molti casi anche di fatto, non lo sono neppure i cibi interamente naturali (v. chimico) in cui tanti hanno una fiducia illimitata e talvolta — ci dispiace deluderli — mal riposta. (rischio, p 111)

Note modifica

  1. Da un commento nella rubrica Highlights Specchio deformante, in La Chimica e l'Industria, giugno 2006, p. 83.
  2. Da un'intervista ripresa da La Gazzetta di Parma, 17 aprile 2010, p. 5 e da Il Giornale di Brescia, 4 maggio 2010, p. 44.
  3. Da Primo Levi e la chimica senza fanfare, Avvenire, 9 febbraio 2011.
  4. Da Chiarezza della chimica, Il Sole-24 Ore, supplem. culturale "Domenica", 30 marzo 2014, p. 29.
  5. Citato in una recensione su Avvenire, 7 novembre 2012, p. 24.
  6. Citato in una recensione su Il Mattino, in data 21 marzo 2010, seppure con una rielaborazione nella seconda parte.

Bibliografia modifica

  • Gianni Fochi, Chimica da capire — Compendio di chimica generale con brevi cenni di chimica inorganica descrittiva, prima edizione, ETS, Pisa, 2005. ISBN 978-8846713599
  • Gianni Fochi, Fischi per fiaschi nell'italiano scientifico — Leggere attentamente prima di parlare (a sproposito), Longanesi, Milano, 2010. ISBN 978-88-304-2688-7
  • Gianni Fochi, La chimica fa bene, Giunti, Firenze, 2012. ISBN 978-88-09-77421-6
  • Gianni Fochi, Il segreto della chimica — Viaggio tra gli 'elementi' del nostro Dal universo, terza edizione, TEA, Milano, 2012. ISBN 978-8850227327

Altri progetti modifica