Giacomo Racioppi
Giacomo Racioppi (1827 – 1908), storico, politico ed economista italiano.
Citazioni di Giacomo Racioppi
modifica- Cessata l'esistenza di un istituto, smesso l'uso di un vestito, obliterata una costumanza quale che sia, il nome svanisce; la memoria stessa se ne cancella; la seconda generazione non comprende più colui che ne parli: e l'uso della lingua viva, come oblitera ciò che non adopera, mette invece in commercio una nuova simbola, una nuova moneta, una nuova parola a significare quel che nuovamente è surto alla luce, – istituto, vestito, costume, arnese che sia. Il nome delle cose non è altrimenti che immagine fonica della cosa che si presenta allo specchio dell'intelletto: se la cosa sparisce dinanzi alla luce dello specchio, l'immagine dilegua.[fonte 1]
- La condizione geografica della provincia di Basilicata era, com'è, stranamente singolare. Non ha che poche spanne di coste sul mare, quasi inapprodabili; per contrario, un'estensione maggiore che ogni altra provincia; e per catene di montagne, per malsicure boscaglie, per ripide balze e per vie dirupate o mal ferme sul suolo cretaceo che si scioglie e si sfrana, la più impervia, la meno accessibile, la più tagliata fuori d'ogni commercio.[fonte 1]
L'anno 1857 è, nella storia napolitana, memorabile per l'audace fatto e il miserabile successo di Carlo Pisacane. La cui infelice impresa, a giudizio de' più temeraria, a giudizio di molti dissennata, audace quanto generosa a giudizio di tutti, ardua sì ma possibile di alcuno ancorché minimo successo dopo il riscontro dell'epico avvenimento di Marsala[1], è ancora avvolta per tutti di tali ombre di misteri e di sospetti, che la lode e il biasimo, il plauso e la condanna della storia cade ancora cieca e irragionevole, come sasso da fromba[2] al dechino[3] della parabola, sopra uomini, popoli e provincie; cui per vero non spetta. Ma novelli documenti, rischiarando di nuova luce le ombre del fatto, assegneranno secondo giustizia la parte di responsabilità a cui tocca.
[Giacomo Racioppi, La spedizione di Carlo Pisacane a Sapri con documenti inediti, Giuseppe Marghieri editore, Napoli, 1863.]
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