Gerard Unger
professore universitario
Gerard Unger (1942 – 2018), grafico nederlandese.
Il gioco della lettura
modifica- Fra i miei libri preferiti, da quando facevo volo a vela, c'è Coud reading for pilots, libro dalla doppia chiave di lettura in cui si spiega come leggere le nuvole. Per un pilota di aliante è essenziale saper riconoscere i cumulinembi, che indicano dove l'aria calda sale e dove quindi si può volare più a lungo, andando più in alto e più lontano. Che cosa significa leggere? Che il testo scritto libera il proprio contenuto o che si può scovare un significato in qualsiasi cosa? Essere in grado – o aver voglia – di leggere delle idee rientra logicamente nella lettura, giacché con la lingua si esprimono numerose idee. Ma leggere vuol dire anche riconoscere le nuvole e le impronte di animali selvatici?
Citazioni
modifica- Con il tempo può accadere che l'apprezzamento di un carattere cambi rispetto alle intenzioni originarie. Commercializzato nel 1951, il Banco di Roger Excoffon appariva nei primi cataloghi accanto a costruzioni in acciaio, presentato come un carattere affine al progresso e alla ricostruzione europea del dopoguerra. Finito nel dimenticatoio negli anni sessanta, quando vent'anni più tardi si cercavano alternative meno sobrie e uniformi agli ormai triti Univers (1956) e Helvetica (1957), il Banco è stato riscoperto, non più come simbolo di velocità e progresso, ma come un carattere esotico – ed eccolo apparire nel 2003 sulle etichette di birra africana. (da Il disegno dei caratteri, p. 112)
- Le lettere sembrano svanire durante la lettura, ma anche quando chi legge le osserva consapevolmente c'è ancora molto che resta invisibile all'occhio. Le lettere creano illusioni sia su grande scala, poiché evocano nel lettore quanto è stato scritto dall'autore, sia su scala ridotta, poiché numerosi dettagli sono percepiti diversamente da come sono in realtà. I caratteri sono letteralmente pieni di correzioni ottiche per compensare fenomeni ottici indesiderati – in un certo senso è come dimagrire mangiando tanto. [...]
Simili particolari vengono in genere applicati in modo che il lettore non se ne accorga e non ne sia disturbato.
Ma non tutto ciò che non si vede è invisibile. (da Illusioni, pp. 161-163) - Il linguaggio permette di cogliere l'ambiente che ci circonda e innumerevoli fenomeni che altrimenti sarebbero caotici, angosciosi e sfuggirebbero all'esame, all'osservazione, alla consapevolezza e al controllo. Parlare di qualcosa consente di poterlo controllare, di comprenderlo, di distaccarsene e di riflettere – il linguaggio come formula di scongiuro. (da Il gioco della lettura, p. 200)
Bibliografia
modifica- Gerard Unger, Il gioco della lettura, traduzione di Alessandro Colizzi, Stampa Alternativa & Graffiti, Viterbo, 2006. ISBN 978-88-7226-953-4
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