Gaetano Pecorella
politico e giurista italiano
Gaetano Pecorella (1938 – vivente), avvocato e uomo politico italiano.
- È vero, sono state fatte leggi funzionali a determinati processi. Abbiamo fatto il lodo Schifani, poi dichiarato incostituzionale e che in effetti in qualche parte lo era, per consentire a Berlusconi di governare (9 ottobre 2004; citato da L'espresso [1] del 17 ottobre 2008)
- Questa sentenza [sull'incostituzionalità della Legge Pecorella] è in grado di riaprire processi che già sono in Cassazione e tornerà ad essere decisivo non il giudizio orale e pubblico di primo grado, ma quello d'appello fatto sulle carte scritte (citato da Corriere della Sera, 27 gennaio 2007)
- Io dico che tra i moventi indicati [per l'omicidio di don Peppino Diana], agli atti del processo, ce ne sono tra i più diversi. Nel processo qualcuno ha parlato di una vendetta per gelosia, altri hanno riferito che sarebbe stato ucciso perché si volevano deviare le indagini che erano in corso su un altro gruppo criminale. E altri hanno riferito anche il fatto che conservasse le armi del clan. Nessuno ha mai detto perché è avvenuto questo omicidio, visto che non c'erano precedenti per ricostruire i fatti. Se uno conosce le carte del processo, conosce che ci sono indicate da diverse fonti, diversi moventi. [...] Ci sono diversi moventi, c'è anche quello, che all'inizio non era emerso, che faceva attività anticamorra. Per la verità nel processo non è venuto fuori molto chiaro neanche questo come movente. È inutile che costruiamo delle fantasie sulle ipotesi. Quella dell'impegno anticamorra è tra le ipotesi. Ma nel processo non è emerso in modo clamoroso, non è mai venuta fuori un'attività di trascinamento, di gente in piazza. Non è che c'erano state manifestazioni pubbliche, documenti. Qualcuno ha detto anche questa ragione. Come vede ci sono tanti moventi. Certamente è stato ucciso dalla camorra. Chi viene ucciso dalla camorra è una vittima della camorra. Ora se è un martire bisogna capirlo dal movente che non è stato chiarito (citato da Repubblica, 1° agosto 2009)
- Un rapporto a pagamento non con una quattordicenne ma con una a cui mancavano sei mesi per esser maggiorenne. Per la legge è così [minorenne]. Ma mancavano sei mesi e non mi pare – mi consenta l'ironia sul mio cognome – fosse una povera pecorella smarrita. Io poi, ma è un'opinione personale, sono dell'idea che oggi l'età per diventare maggiorenni sia troppo alta rispetto alla maturità raggiunta dai giovani. (citato da il Mattino, 17 gennaio 2011)
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