Furbesco

gergo utilizzato dalla malavita

Citazioni sul furbesco, gergo utilizzato dalla malavita.

  • Del vero e proprio furbesco N. Villani[1] dice «inventore» Antonio Brocardo[2]. Nel dir questo egli s'inganna, perché il gergo non è invenzione di nessuno, ma è una di quelle apparizioni che hanno carattere popolare e sorgono spontanee ed impersonali per servire ai bisogni in ispecie dei malviventi. (Rodolfo Renier)

Bernardino Biondelli modifica

  • Considerando l'origine e la tendenza di tutte queste lingue artificiali, noi le abbiamo raccolte e designate colla generale denominazione di furbesche, perocché la quotidiana esperienza ci mostra, che tutte trassero più o meno la propria origine dalla naturale inclinazione dell'uomo a sconvolgere insidiosamente l'ordine fondamentale d'ogni singola società, tale appunto essendo il primario scopo di ciascuna.
  • Esaminando da vicino la ragione d'ogni lingua furbesca, ne emerge evidente quest'origine comune; onde ci sembra di poter con certezza affermare, che le lingue furbesche in generale sono un male inerente allo stato sociale dell'uomo, derivato cioè dalla sua naturale ripugnanza all'obbligo ed alla proibizione, che tende continuamente alla soluzione d'ogni singola società, come all'opposto la lingua generale è un bene necessario alla formazione e conservazione della medesima.
  • L'importanza delle lingue furbesche apparirà ancor più manifesta, ove si attenda al modo col quale sono formate, ed agli elementi che le compongono; dappoiché il modo traccia il processo dello spirito, nell'uomo rozzo e privo d'ogni morale instituzione, per la formazione artificiale d'una lingua, e gli elementi racchiudono talvolta ruderi d'antiche lingue cadute in oblivione, che invano si cercherebbero altrove.

Note modifica

  1. Niccolò (o Nicola) Villani, erudito secentista.
  2. Antonio Brocardo (... – 1531), poeta italiano.

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