Friederich Münter
vescovo luterano, archeologo e filologo tedesco
Friederich Münter (1761 – 1830), vescovo luterano, archeologo e filologo tedesco naturalizzato danese.

Viaggio in Sicilia
modificaLa città di Palermo e le intere sue contrade non possono gloriarsi di verun considerevole avanzo d'antichità. I tremuoti ed il dominio de' Saraceni annientarono tutto ciò che avrebbe potuto restarvi; e quanto forse qua e là potrebbe rinvenirsi, non sarebbe da mettersi in confronto certamente con quei superstiti antichi monumenti delle altri parti della Sicilia. È noto soltanto che vi siano stati due rinomati tempj, uno consagrato a Giove, e ad Ercole l'altro, de' quali non evvi più traccia veruna: ed oltre a questi un teatro, che nel 16.° secolo fu gettato a terra ad oggetto d'ingrandire il piano del Palazzo.
Citazioni
modifica- La città di Agrigento fu costruita in una amena e fertile contrada, che dalla spiaggia si estendeva sino alla rocca, ove giace la nuova città di Girgenti. In mezzo della medesima passava il fiume Acrago, da cui la città ebbe il suo nome, giacché si chiamava essa dal greco Ἀκράγας secondo il costume di molte popolazioni greche di nominare le loro città con il nome dei vicini fiumi e mari. (pp. 94-95)
- Io lasciai Girgenti li 6 dicembre 1785, ma soddisfar non potei il mio desiderio di vedere Castrogiovanni, l'antica Enna dalla favola, e da' poeti tanto altamente celebrata, la quale, situata nel mezzo del paese, fu chiamata l'umbilico di Sicilia, come Delfo il centro della terra, per lo che Pindaro ed altri le diedero il nome di ὀμϕαλός τῆς γῆς. Nel mese d'inverno possibil non è di viaggiare per l'interno dell'isola, ove le strade sulle montagne coverte sono di profonda neve, e irrigate da molti torrenti le valli, sopra de' quali né ponti, né altri mezzi di passaggio vi sono, per cui i viaggiatori sono spesso trattenuti, oppure un più lungo giro costretti di fare. (pp. 133-134)
- Tra le più grandi e rinomate città greche dell'antichità, a riserva di Atene, non ve n'è altra che meritar possa di uguagliarsi con Siracusa. Offre non piccola idea della potenza di questa repubblica l'osservare il dominio sulla metà di tutta l'isola; di mettere ostacolo a' progressi de' Cartaginesi in questo paese; di bravare gli attacchi degli Ateniesi in un tempo in cui questa nazione era temuta da tutta la Grecia, distruggendole due grandi flotte ed altrettante potenti armate; e ch'essa finalmente poté resistere al potere di Roma sotto il vincitore di Annibale, Marcello; e non sarebbe stata detta città ad ubbidienza forzata, quando interne dissenzioni, ch'erano state causa di tutta la guerra coi Romani, non avessero dato a quel comandante l'occasione di mettersi d'accordo con alcuni distinti cittadini, che lo ajutarono a prendere possesso d'una porzione di essa. (pp. 148-149)
Bibliografia
modifica- Friederich Münter, Viaggio in Sicilia, vol. 1, traduzione di Francesco Peranni, Sonzogno, Milano, 1831.
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