Franco Antonicelli

saggista, poeta e antifascista italiano (1902-1974)

Franco Antonicelli (1902 – 1974), poeta, saggista, politico e antifascista italiano.

  • [Su Aldo Palazzeschi] Aperto, equilibrato, signore, gentiluomo, il crepuscolare e il futurista si sono fusi in lui nello scrittore fuori di ogni scuola e indipendente, anche, dal tempo, e nel conservatore senza passioni ma anche senza rancidumi.[1]
  • Credo sarebbe fargli torto, ricordando Cesare Pavese, dire soltanto del narratore e del poeta, come (lasciando da parte quelli che hanno parlato dell'uomo per farne argomento di scandalo) quasi tutti quelli che si sono di lui occupati hanno fatto fino ad ora. Pavese merita molto di più. Pavese è stato ciò che oggi in Italia è più unico che raro: un intellettuale cosciente dei propri compiti verso la società.[2]
  • Mi pare di avere capito questo, tornando molte volte a leggere Pavese: che la sua opera non è finita perché la sua vita si è spezzata, ma si è conchiusa la sua vita perché era compiuta la sua opera.[3]
  • Ora mi trovo a pensare alla morte di Pavese. Posso trovare sconfortante, per me, che egli abbia voluto astenersi dal durare a vivere proprio nei momenti più tragici e impegnativi della nostra lotta nel mondo.[4]
Franco Antonicelli
  1. Da Scrittori in casa: Visita a Palazzeschi, La Stampa, 6 aprile 1955.
  2. Da Radiocorriere, n. 44 del 1950, p.14, annuncio di Ricordo di Pavese in programma per le 22:10 del 30 ottobre sul Terzo Programma.
  3. Da Ricordo di Pavese, programma radiofonico del Terzo Programma, 22:10, 30 ottobre 1950.
  4. Da Le favole di Pavese, Il Ponte 6.11 1950, p. 1415, ristampato in Franco Antonicelli, Scritti letterari 1934-1974, a cura di Francesco Contorbia. Pisa: Giardini Editori e Stampatori (Biblioteca della fondazione Franco Antonicelli), 1975, 93-106.

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