Federica Angeli

giornalista e scrittrice italiana

Federica Angeli (1975 – vivente), giornalista italiana.

Federica Angeli nel 2018

Da "Intervista a Federica Angeli, la giornalista di Repubblica sotto scorta per le sue inchieste su Mafia Capitale"

Intervista di Timothy Dissegna, medium.com, 3 novembre 2016.

  • [Sulla penetrazione delle mafie al Centro e al Nord dell'Italia] Il problema dei territori dove le mafie storicamente non sono riconosciute, dal Centro Italia in su, è che c’è stata una mancanza di volontà di vedere realmente l’esistenza della mafia. Confinarla al Sud è stato come esorcizzare la paura che potesse essere in altri terriori ma le mafie ci sono state: pensiamo alla Banda della Magliana, con tutti i connotati della mafiosità e nei primi due gradi di giudizio erano imputati per il 416bis. Cosa che è crollata in Cassazione: il problema della magistratura giudicante non avezze alla mafia è proprio quello di non non riconoscerla, a Roma non abbiamo mai avuto una sentenza passata in giudicata per gruppi romani che erano accusati per questo. La mafia romana ha i connotati delle mafie del Sud attuali, che non sparano più ma sono imprenditoriali, riciclano le ricchezze accumulate comprando politici. Che è quello venuto fuori con Mafia Capitale.
  • [Alla domanda se il giornalista che si occupa di mafie può essere paragonato a un inviato di guerra] Sono due differenti e importanti settori del giornalismo, però per il rischio possiamo assimilarli. Chi va con le telecamere o a intervistare popolazioni che vivono nella guerra ha un rischio di diventare egli stesso vittima di quello che accade nel paese, esattamente come accade per le mafie, perché quando accendi la luce può capitare, com’è capitato a me, di finire nel loro mirino. Loro non dimenticano. Mentre l’inviato di guerra a un certo punto torna a casa, il giornalista che si occupa di criminalità organizzata è sempre a rischio bomba.
  • [Su Tangentopoli e Mafia Capitale] Tangentopoli fu l’espressione di una corruzione di un sistema politico, indubbiamente in Mafia Capitale c’è una parte consistente legata alla corruzione legata al "mondo di sopra", per dirla con Carminati. Nel primo mancava l’elemento della mafiosità, che qui è stato contestato a chi aveva le redini, Buzzi e Carminati, che è un personaggio che ci portiamo dietro dalla Banda della Magliana. Siamo quindi a un passo oltre: la forza intimidatrice di questi personaggi è tale per cui è riuscita a comprarsi e a infilarsi in una città come Roma.

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