Fabio Massimo Castaldo

politico italiano

Fabio Massimo Castaldo (1985 – vivente), politico italiano.

Fabio Massimo Castaldo

Citazioni di Fabio Massimo Castaldo modifica

  • [...] Noi del Movimento 5 stelle non siamo qui per sostenere ciecamente una fazione o per appiccicare sul nostro petto un'etichetta per interesse. Ci schieriamo unicamente a favore di due popoli, quello palestinese e quello israeliano, che reclamano entrambi il diritto all'esistenza e a una vita normale per i loro figli. Ci schieriamo in difesa dei civili innocenti, dei più deboli che troppo spesso hanno l'unica colpa di avere ereditato una storia dolorosa, di vivere vicino a un confine contestato, di attraversare la strada sbagliata al momento sbagliato. Ci schieriamo ancora con chi crede che gli atroci crimini commessi su quattro ragazzi – Eyal, Gilad, Naftali e Mohammed – chiedano giustizia e non un'infinita quanto inutile vendetta. Occhio per occhio e tutto il mondo diventa cieco. Parole sagge, parole di un uomo illuminato, parole del Mahatma Gandhi.[1]
  • Potremmo voltare lo sguardo altrove, fare valutazioni di mera opportunità politica, pensare che il Mediterraneo, il mare che circonda il mio paese, sia sufficiente a separarci da quelle terre sventurate. Ma se l'Unione europea ambisce ad essere un attore globale sulla scena internazionale, allora è proprio questa l'occasione per dimostrare che con un'unica voce può e vuole essere all'altezza delle sue ambizioni, perché il Mediterraneo non è il fossato di un castello medievale, ma da millenni un ponte fra civiltà.[1]
  • Vi chiedo quindi di usare tutto il nostro coraggio per impedire che l'agenda dei negoziati sia dettata dagli opposti estremismi, perché l'unico estremismo che possiamo accettare è quello del dialogo ad ogni costo, è quello della pace fondata su eguali diritti e eguali dignità. Trovare l'accordo tra le parti, partendo dalla proposta egiziana per una tregua duratura, e poi contribuire a disegnare un futuro in cui due popoli liberi di due Stati indipendenti convivranno finalmente in armonia. Questi, a mio parere, dovrebbero essere i nostri due obiettivi, come Parlamento che ha l'onere di rappresentare la democrazia in Europa. Questo è quello che milioni di persone in tutto il mondo si aspettano da noi, che possiamo per una volta accantonare la ragion di Stato e abbracciare con convinzione lo stato della ragione.[1]
  • [...] Poco più di cento anni fa l'illustre parlamentare Gaetano Salvemini condannava aspramente e giustamente la colonizzazione italiana della Libia, da lui definita uno "scatolone di sabbia". I tempi cambiano, e oggi la Libia è piuttosto un vaso di Pandora dal quale sgorgano sangue, petrolio e lacrime di disperazione. [2]
  • [...] noi dobbiamo accettare che si ridiscutano nuovi confini stabili nel Medio Oriente, permettendo ai suoi popoli di autodeterminarsi liberamente, altrimenti si continuerà a ripetere all'infinito lo stesso tragico errore di chi prima armò i mujaheddin afghani contro l'Unione sovietica e dovette poi fronteggiare la nascita di Al-Qaeda. Di chi giustificava guerre millantando l'esistenza di armi di distruzione di massa e creò invece indirettamente eserciti di distruzione di diritti umani.[2]
  • [...] la mia generazione in Italia e in molti altri paesi è spezzata a metà, tra sommersi e salvati, nel diluvio di una disoccupazione universale. Visto che le piace la letteratura, le dirò che la gioventù del Sud Europa sta Come d'autunno sugli alberi le foglie , Presidente! Non l'avete privata di un sogno nel cassetto, le avete rubato l'intera scrivania![3]
  • [...] per tutti gli ultimi d'Europa, noi siamo qui, per abbattere insieme agli altri popoli del Mediterraneo quel nuovo orrido muro che sta esiliando a Nord la civiltà dello Stato sociale, condannando il Sud alla barbarie di un iperliberismo antisociale. Perché chi ha perduto un lavoro, chi chiude l'attività di generazioni, chi ha ottant'anni ed è ridotto a rubare nei supermercati, oggi non ha bisogno della nostra opinione, ha bisogno del nostro esempio, coerente e coraggioso. Questa è l'Europa, questa è l'Italia![3]
  • Sono Charlie, sono Ahmed, sono nigeriano, e molti altri. Io non sono un ipocrita!
Je suis Charlie, je suis Ahmed, je suis Nigérien et beaucoup d'autres. Je ne suis pas hypocrite![4]
  • La Russia gioca a congelare il conflitto perché quel che potrebbe facilmente prendere con la forza, le costerebbe troppo in termini di isolamento geopolitico e punta quindi a usurare l'avversario. L'asse USA-UE è preda della febbrile corsa al Far East, costi quel che costi! Per gli ucraini, che rischiano il suicidio economico, e per noi, che non abbiamo mai sviluppato una vera politica energetica alternativa. Il bilancio mi sembra molto chiaro: perdiamo quasi tutti, di sicuro perdiamo noi europei, i russi e gli ucraini; guadagnano solo i cinesi, sempre più allettati dal vantaggio di un'alleanza strategica con la Russia, innaturalmente indotta da noi, e gli Stati Uniti che ci portano verso lo shale gas e l'aumento delle spese militari. Non mi sembra sia questo il nostro interesse ma forse qui qualcuno, colleghi, pensa di essere non al Parlamento europeo ma nella terza Camera di Washington![4]
  • [...] Massimiliano Latorre e Salvatore Girone non sono solo due soldati dell'Italia, sono due cittadini europei e l'articolo 47 della Carta di Nizza non può rimanere lettera morta. Questa risoluzione era un atto dovuto. La solidarietà ai nostri due marò e alle sofferenze delle loro famiglie è un dovere morale. Far prevalere i diritti dei cittadini europei sugli interessi commerciali è un imperativo categorico. È per tutti gli Stati membri così per l'Europa, i diritti umani non si scambiano per due rupie![4]

Note modifica

  1. a b c Citato in Parlamento Europeo – Legislatura VIII – Aula – Verbale [1]. Strasburgo, 16 luglio 2014.
  2. a b Citato in Parlamento Europeo – Legislatura VIII – Aula – Verbale [2]. Strasburgo, 17 settembre 2014.
  3. a b Citato in Parlamento Europeo – Legislatura VIII – Aula – Verbale [3]. Strasburgo, 13 gennaio 2015.
  4. a b c Citato in Parlamento Europeo – Legislatura VIII – Aula – Verbale [4]. Strasburgo, 14 gennaio 2015.

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