Eugène Lerminier

giurista e giornalista francese

Jean Louis Eugène Lerminier (1803 – 1857), giurista e giornalista francese.

Eugène Lerminier, in una litografia del 1839

Citazioni di Eugène Lerminier

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Quando la ragione aspira al governo della società, questa ambizione per se stessa non è illeggittima, ma è causa di molti naufragi per i falli e le impazienze della stessa ragione. A distruggere le antiche instituzioni la ragione ha mostrato ai nostri giorni un'irresistibile energia. Essa è stata spesso sagace, eloquente, quando dimostrò i vizi di quelle e ne segnalò la caducità. Dopo averne accelerato la rovina passò audacemente all'opera di fondare instituti nuovi. Ma le avvenne di infastidirsi delle sue proprie creazioni poco dopo averle messe alla luce, e di rovesciarle, come aveva fatto delle antiche, per sostituirvi altri disegni, destinati alla medesima incostanza e alla medesima fragilità.[1]

Citazioni su Eugène Lerminier

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  • Buono io giudico in lui l'intuito storico, che gli fece comprendere l'importanza delle tradizioni, giudicare il passato della giurisprudenza universale con tanta equanimità, e pregiare con sì vivi lampi di ingegnose vedute i lavori di Vico, di Niebuhr, di Sigonio, di Gravina, di Micali, di O. Müller, del Duni, di Savigny, e di tutta la scuola istorica nel diritto. (Pietro Sbarbaro)
  • Una mente così aperta all'intuizione delle grandi manifestazioni organiche della vita umana nelle lingue, nelle leggi, nelle religioni, nelle memorie, ne' monumenti, nelle tradizioni, doveva naturalmente non appagarsi delle sterili e solitarie astrazioni dell'intelletto individuale: e mostrarsi compreso al più alto grado del sentimento della socievolezza. Niuno ha espresso con più eloquenza di lui il lato manchevole, e l'inettitudine a riorganizzare la società, del puro razionalismo, che inebbriava il secolo XVIII. (Pietro Sbarbaro)
  1. Citato in Pietro Sbarbaro, Sulle opinioni di Vincenzo Gioberti intorno all'economia politica e alla questione sociale. Libri sei, Nicola Zanichelli, Bologna, 1874, Libro quinto L'economia Politica e la Socievolezza, pp. 409-410.

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