Enzo Francescoli
dirigente sportivo e calciatore uruguaiano
Enzo Francescoli Uriarte (1961 – vivente), dirigente sportivo ed ex calciatore uruguaiano.
Madama dov'è
Intervista di Ivan Zazzaroni (hanno collaborato Oreste Bomben e Marco Zunino), Guerin Sportivo nº 6 (680), 10-16 febbraio 1988, pp. 44-48.
- Mi manca il vero clima del calcio. La passione, in Francia, è minima: a Parigi, poi, è un disastro. A vedere la squadra vanno 10-15 mila persone. Per fare numero, bisogna invitare i bambini a venire gratis allo stadio, quando giochiamo in casa. Durante la settimana, non si vivono l'ansia o la motivazione per giocare la domenica. Non si sente nemmeno la paura di perdere.
- [«In Argentina eri il calciatore più amato dal pubblico e dalla stampa. Perché lasciasti il River?»] Il calcio è la mia professione e, come in ogni professione, l'obiettivo principale è quello di migliorarsi, di raggiungere sempre nuovi traguardi. Venre a giocare in Europa è quanto di meglio questa professione possa offrire.
- [«Qualcuno sostiene che sei lo Schiaffino degli Anni '80»] Conosco personalmente Schiaffino, e so che molti in Italia lo considerano ancora il più grande giocatore che il calcio abbia mai avuto. Non posso che essere lusingato se mi si paragona a lui, però non credo che arriverò mai a giocare ai suoi livelli. Schiaffino, come Pelé, era di un altro pianeta.
- [«Giocare al calcio è ancora un divertimento o solo un lavoro?»] Durante la settimana è un lavoro. All'allenamento, che ti piaccia o no, devi impegnarti, devi stringere i denti, devi dare il massimo per prepararti. Quando gioco, invece, è tutto più facile; sì, mi diverto.
- [«Preferisci perdere 4-3 giocando bene o vincere 1-0 giocando male?»] Dipende: se la mia squadra lotta per vincere il campionato oppure se è impegnata in una manifestazione importante, allora non mi importa come, ma preferisco vincere; in tutti i casi, se la squadra vince probabilmentre gioca anche bene.
Citazioni su Enzo Francescoli
modifica- In più il papà l'ha portato a vedere al Virage Nord, alla curva dell'OM al Velodrome, l'unico vero principe del Río de la Plata, Enzo Francescoli. Se ne chiamano un altro "principe" per forte che sia, lo si deve al fatto o gli assomiglia fisicamente o è ispirato a lui perché di principe ce n'è uno solo e Zidane se ne accorge subito. Quella capacità di pettinare la palla, quel modo di muoversi da trequartista che è anche una mezzala, alle volte triste, con poche concessioni emozionali alla partita. (Federico Buffa racconta Storie Mondiali)
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