Enzo Avitabile
sassofonista, compositore e cantautore italiano
Vincenzo Avitabile, detto Enzo (1955 – vivente), cantautore, compositore e sassofonista italiano.
Intervista di Luisa Del Prete, informareonline.com, 8 novembre 2022.
- [Partiamo da una persona che lei spesso cita nelle sue interviste: Carmelo Bene. Qual è il suo profondo legame con lui?] Lo cito spesso perché credo sia molto importante la riflessione che lui fa sul significante e significato. Ho preso in prestito questa sua definizione per esprimere il concetto di "suono suonante o suonato". Per me un suono suonante è un qualcosa che diviene giorno per giorno e non resta inscatolata, non si auto-omologa. Un suono che diviene così come le musiche del mondo e i mondi che si incrociano. Credo molto in una musica di inclusione che include l'altro e, a sua volta, sé stesso nella realtà dell'altro.
- [Oggi qual è la sua opinione su quello che la nostra terra, a livello artistico, sta producendo?] Il Sud produce musica da sempre: non esiste musica del Sud o musica del Nord. La matrice culturale è importante perché è un segno di consapevolezza della propria identità culturale, però credo che sia importante accogliere tutte le conoscenze dei popoli della Terra. Io credo in una contaminazione felice in cui tu resti profondamente ciò che sei, ma sei anche disposto a cambiare e ad evolverti.
- [Questo nuovo album, dunque: "Il treno dell’anima". Da dove nasce?] È un disco nato durante la pandemia, da un rapporto straordinario che ho con i miei colleghi. Come ogni disco, va letto, ascoltato, ma soprattutto va re-immaginato. Io credo molto nell'immaginazione produttiva: le persone attraverso l'ascolto di un testo di una canzone sviluppano un proprio pensiero dove si fanno i loro viaggi attraverso l'immaginazione che crea i sogni e le probabilità di speranza nella vita.
- ["Black Tarantella" e il nuovo album sono caratterizzati dagli incontri, anche con chi è magari musicalmente "lontano" da lei. Cosa ha scoperto di sé e degli altri in questi incontri?] Ho scoperto una cosa importante: non bisogna mai dare nulla per scontato in musica. Come diceva Mozart: in musica si può tutto. Cento voci insieme, se parlano, fanno casino; se, invece, sono musica diventa suono, rumore armonico, emozione, sensazione. La musica va oltre ogni parola, è la forma espressiva più alta che viviamo nella coscienza umana. È qualcosa che unisce, lo vedo ai miei concerti: persone di qualsiasi età o ceto sociale, e questa cosa è bella perché la musica è multigenerazionale, multietnica, multitutto.
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