Enrico Guidoni
architetto, storico e accademico italiano
Enrico Guidoni (1939 – 2007), architetto, storico e accademico italiano.
L'architettura popolare italiana
modifica- Il simbolo della croce viene usato, innanzi tutto, come protezione rituale del territorio, ai quattro punti cardinali o comunque nei luoghi più salienti di contatto con le aree di pertinenza delle comunità vicine; ma così il territorio stesso nel suo insieme viene concepito come uno spazio quadrilatero e cruciforme, delimitato dalle quattro estremità delle croci in legno. [...] Se dalla croce di legno passiamo ad analizzare i tabernacoli, dai più semplici ai più complessi, che determinano il significato sacro della campagna e delimitano i confini tra gruppi e comunità, si può notare che rappresentano insieme uno sviluppo più recente e la ripresa puntuale, soprattutto in aree di colonizzazione romana, di analoghi edifici pagani dedicati ai lari campestri. (p. 94)
- A proposito della struttura dei santuari, c'è da notare che, in molti casi, processioni e feste hanno determinato uno sviluppo anche strettamente architettonico-urbanistico di impronta e di ispirazione popolare, al di fuori di ogni possibile codificazione imposta dall'esterno. È, prima di tutto, la struttura della chiesa che subisce un arricchimento, certamente sperimentato in tempi molto antichi, e comune praticamente a tutte le aree di più intensa autonomia: il portico (ligneo in origine) sulla porta d'ingresso, oppure sulla facciata, o ancora (ed è questa la più tipica soluzione) senza soluzione di continuità sulla facciata e sui fianchi. (p. 126)
- Uno studio a sfondo sociologico su una strada di un centro siciliano fondato nel Seicento [Aliminusa] ha chiarito efficacemente questa sostanziale contrapposizione tra la regolarità urbanistica e i legami della vita quotidiana, tra i capifamiglia (nel settore del lavoro) e tra le donne (nel settore delle amicizie o delle inimicizie tra vicine, o sciarre). La struttura portante maschile – chiamata in questo studio nucleo economico solidale – costituisce già una contestazione della identificazione tra la strada e l'organizzazione sociale minima, a livello interfamiliare, che può invece sussistere, almeno come tendenza storicamente verificabile, nell'aggregazione chiusa del vicolo e del cortile. [...] L'adozione della strada rettilinea e del lotto modulare nelle nuove fondazioni contadine va anche visto, quindi, come un pesante condizionamento sociale, imposto dall'alto a una popolazione abituata ad aggregarsi in tutt'altro modo [...]. (p. 189)
Bibliografia
modifica- Enrico Guidoni, L'architettura popolare italiana, Editori Laterza, Roma-Bari, 1980.
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