Elisa Sednaoui
modella italiana
Elisa Sednaoui (1987 – vivente), modella e attrice italiana.
Citazioni di Elisa Sednaoui
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- [«La bellezza è un talento?»] Sì, devi imparare a capirla e a coltivarla. Per me è stare bene con me stessa. E anche questa è una cosa che impari crescendo. Io da piccola ero quella che – un po' perché mio padre era egiziano, un po' perché ero vissuta lontana – gli altri ragazzini mettevano da parte. Se ci sono stata male? Certo, ma poi adesso è un'esperienza a cui penso quando magari devo interpretare un film in cui faccio la straniera. Tutto serve nella vita. E in più il cinema ti insegna a fare autoanalisi su te stessa: nel senso che tutto quello che hai vissuto ti aiuta a capire il personaggio, a darle vita.[1]
- [«Come ha partorito?»] A Londra, senza epidurale perché volevo capire quello che mi stava succedendo. Ho odiato l'ospedale, c'era un'atmosfera frettolosa e violenta, un viavai rumoroso, come stare dentro una grande macchina sfornabambini. Il momento di vera felicita è stato l'arrivo a casa, guardarsi intorno, tra le nostre cose, ed essere per la prima volta in tre.[2]
- Ho studiato in Italia, mi sento sempre di più un'italiana vera nel sangue, ci sono momenti in cui sono fiera di esserlo. Il fatto che abbia frequentato le scuole elementari, le medie ed il liceo in Italia fa si che la mia cultura sia italiana più che di qualsiasi altro Paese. Amo il modo in cui ridiamo e comunichiamo, la nostra ironia, la nostra gioia di vita. La passionalità. Amo lavorare in Italia e amo tornarci in vacanza [...]. Pur vivendo all'estero mi interesso alla vita sociale italiana, mi interessa quello che sta succedendo, soprattutto i movimenti giovanili, fra i teatri e palazzi occupati, la voce di sconforto che emerge sempre piu forte. Quello che però mi dispiace è la tendenza al pregiudizio pesante, soprattutto sulla donna. E poi anche una sorta di vittimismo su cui ci si sta adagiando: spesso si dice "in questo Paese non funziona niente" ma quanto stiamo facendo per cambiare giorno dopo giorno? Trovo disarmante la superficialità, il bombardamento di messaggi di intolleranza e di violenza, l'assenza di speranza dovuta alla crisi economica, il fatalismo dei giovani.[3]
- Mi infastidisce solo l'ossessione per la bellezza: va bene, allora celebriamo tutte le età, non solo la giovinezza. [...] Diventare genitore ti insegna che esistono emozioni a tutte le età, basta con la morbosità sulla questione del tempo che passa![4]
- Il cinema è altrettanto se non più violento della moda: devi stare mesi lontano da casa, creare un personaggio che non sei tu, il che richiede grande capacità di staccarti da te stesso. Poi devi farti tutte le interviste, la promozione, ci vuole impegno. [...] Per me il cinema non è questione di quantità di film, ma di ruoli e comunicazione con il regista. Anche se un certo cinema si prende troppo sul serio: non mi piace la concezione degli attori come divinità scese in terra. Abbiamo la responsabilità dei ragazzi che si ispirano a noi, al di là della celebrità fine a se stessa.[4]
- Ho vissuto i primi 5 anni della mia vita a Il Cairo, poi i miei genitori si sono separati e io sono tornata a Bra, con mia madre. Dal primo giorno ho capito che per integrarmi dovevo evitare in tutti i modi di distinguermi: il mio obiettivo era quello di essere dentro al gruppo, inclusa, una di loro. Volevo trasformarmi nella più anonima delle bambine: in quel momento ho imparato molto bene la tecnica dell'"abbassare il volume", che poi mi è tornata utile per la recitazione.[5]
- A mia figlia lo impedirei [di fare la modella]. Quando si comincia a lavorare in questo settore si è davvero troppo piccole, ci sono un corpo e una personalità che stanno ancora cercando la loro strada. La gente della moda non si rende conto di quello che dice davanti a una ragazzina di 14 anni, parole e commenti che ti marchiano a fuoco. [Mia madre] mi ha protetto e conoscendo il settore ha cercato di nascondermi il lato più duro. Mi diceva: "fregatene di quello che pensano". Oggi sarebbe ancora più difficile, perché il numero di ragazze che vogliono fare le modelle è cresciuto e la competizione è troppo alta.[5]
- [«Dovevi andare all'università Bocconi e invece hai continuato a lavorare come modella: ripensi mai a quella sliding door?»] Ho provato molta rabbia, a lungo, per non aver continuato gli studi. Per tanto tempo ho lasciato che fossero gli altri a scegliere per me. Non ho avuto la forza di dire che volevo studiare, ma nessuno mi ha mai chiesto: "Cosa ti interessa veramente, Elisa?". L'unica che perdono è mia madre, perché a lei è successa la stessa cosa. Sono riuscita a risolvere questo conflitto quando ho capito che era un'esperienza comune a tanti altri.[6]
- [«La tua famiglia ha avuto tutto e perso tutto in poche generazioni, questo influenza le tue scelte?»] Certo. Siamo stati prima cristiani in fuga dalla Siria, poi imprenditori in Egitto, e ancora di nuovo profughi. I miei genitori hanno divorziato e mi sono trasferita a Bra con mia madre. Oggi sento la responsabilità di educare due figli nati in un ambiente privilegiato. Vorrei che affrontassero il mondo senza pensare che tutto sia loro dovuto. Nella nostra società la ricchezza ti dà troppo potere. Non sono cresciuta così, per questo voglio che i miei figli frequentino persone di nazionalità e contesti sociali diversi.[6]
- [I mass media] hanno sempre bisogno di presentare le persone secondo un'etichetta "facilmente digeribile". Forse è il mezzo – le interviste – che è complesso, perché senza un contesto più largo è davvero difficile dare l'idea corretta di una persona. Questo aspetto a me è sempre stato stretto. Io sono prima di tutto Elisa. Una persona che si cerca, ogni giorno. Una donna, moglie, madre, amica, figlia.[7]
- La moda fa parte della mia vita fin da quando sono nata. Mia madre per un po' di tempo ha fatto la modella ma per quasi tutta la sua vita è stata fashion editor, stylist e fashion designer. Era intorno a me, la moda, senza che io ci facessi molto caso. Per molto tempo non mi piaceva nemmeno provare i vestiti. Poi la moda è diventata la mia prima opportunità di lavoro, e ha un ruolo importante nella mia vita, anche se non è il mio obbiettivo principale. Credo che la moda possa essere una forma di espressione della nostra personalità e del nostro gusto, deve essere una nostra alleata, un'amica.[8]
- Un genitore non deve essere un giullare, ma un esempio. Se ha una vita realizzata, irradia luce ed è ispirazionale per i figli. Ahimé, vale la regola ma anche il suo contrario, come spesso accade: se uno è frustrato perché non riesce ad arrivare a tutto e annaspa, il figlio lo respira e lo assorbe. Ora si tende alla famiglia in versione "nucleare", con i genitori in veste di manager-assistenti-planner di attività extra didattiche che mettono sotto pressione.[9]
- [«Ultimo pensiero prima di andare a dormire?»] Prego. In modo non convenzionale. Sono cristiana di radice, ma ho studiato molto teologia, ho un cuore sufi e tendenze taoiste. Ripercorro la giornata e ringrazio. Per come tutto si mette in ordine nella mia vita. Ho bisogno di coltivare spiritualità.[9]
Intervista di Maurizio Turrioni, famigliacristiana.it, 31 agosto 2015.
- [«Cosa rappresenta per lei il cinema: solo un'opportunità o il mestiere del futuro?»] Uno strumento che mi permette di conoscermi e di esprimermi meglio. Del fare l'attrice mi piace la preparazione al ruolo, quando si combina il corpo con pensieri e sentimenti di un personaggio. È con curiosità che esploro me stessa.
- [Sugli inizi come modella] [...] la gavetta è stata dura. Quando inizi a lavorare molto giovane, non hai tempo per capire chi sei. Sei fragile, in balia dei commenti altrui sul chilo in più o in meno. Possono farti molto male. Corro da quando avevo quattordici anni. Ora che ho un marito e un bimbo voglio respirare, godermi la vita. [«In effetti, a 27 anni è sposata e ha già un figlio. Situazione anomala per una modella in carriera»] Ho cominciato a lavorare al liceo. Preso il diploma, ho dovuto scegliere: o l'università, barcamenandomi tra i lavoretti, o far sul serio la modella. La moda per me non è mai stata uno scopo, ma un mezzo. Neppure l'attrice farei a tempo pieno.
- [«Elisa, cos'è per lei il matrimonio?»] Fare squadra, prendere decisioni insieme. Una promessa importante che speri duri tutta la vita. Bisogna lavorarci su.
Intervista di Gloria Satta, grazia.it, 29 giugno 2016.
- So che cosa significa sentirsi stranieri, l'ho provato sulla mia pelle quando dall'Egitto sono venuta a studiare in Italia. Non è stato per niente facile, sono stata vittima di bullismo perché ero diversa dagli altri, figlia unica e più matura dei miei coetanei. [«Come si è difesa?»] Con l'aiuto di mia madre che mi è stata vicina, mi ha insegnato a non darmi per vinta. Se penso a quanti pianti mi sono fatta quando mi sentivo sola e incompresa... Poi, per fortuna, la vita mi ha offerto delle opportunità meravigliose.
- [«Che qualità si riconosce, Elisa?»] La determinazione, la resilienza. In certi momenti la mia voglia di essere chiara è stata scambiata per aggressività. Ma tutti quelli con cui ho lavorato mi considerano leale, fedele, onesta.
- [«Pensa di essere invidiata per il suo successo e la sua appartenenza al jet set?»] Le donne privilegiate non suscitano nessuna empatia, ma per essere felici non basta avere la bellezza e i soldi. Ognuno ha le difficoltà relative alla propria condizione. Un tempo la gelosia degli altri mi faceva soffrire, oggi vado avanti per la mia strada. I nodi prima o poi vengono al pettine.
- [«La bellezza è un potere?»] Sì, ma può essere anche un limite. Se mi definiscono: "Non solo bella ma anche intelligente", mi offendo: significa che noi donne dobbiamo provare di avere un cervello.
Note
modifica- ↑ Dall'intervista di Antonella Catena, Festival del Cinema di Roma: Elisa Sednaoui dalla Gialappa's a Karl Lagerfeld, amica.it, 16 ottobre 2014.
- ↑ Dall'intervista a Vanity Fair nº 30, 29 luglio 2015; citato in Paola Jacobbi, Elisa Sednaoui: «La vita è adesso», vanityfair.it, 28 luglio 2015.
- ↑ Dall'intervista di Fabrizio Corallo, Elisa Sednaoui, madrina di Venezia 2015: "Amo l'Italia ma trovo disarmante la superficialità", ilfattoquotidiano.it, 31 agosto 2015.
- ↑ a b Dall'interista di Claudia Catalli, Venezia 72. Elisa Sednaoui, una madrina modella in fuga dagli stereotipi, gqitalia.it, 7 settembre 2015.
- ↑ a b Dall'intervista Elisa Sednaoui: «Se mia figlia volesse fare la modella le direi di no», corriere.it, 22 settembre 2016.
- ↑ a b Dall'intervista di Laila Bonazzi, Il potere della fantasia secondo la modella e mamma Elisa Sednaoui, marieclaire.com, 19 luglio 2018.
- ↑ Dall'intervista di Fiorenza Bariatti, Elisa Sednaoui, da modella a imprenditrice sociale, style.corriere.it, 22 ottobre 2019.
- ↑ Da Selene Oliva, Intervista con Elisa Sednaoui, musa di Christian Louboutin, vogue.it, 26 novembre 2019.
- ↑ a b Dall'intervista di Marta Saladino, Elisa va veloce. E ha una mission: far diventare la scuola davvero inclusiva e persino 4.0..., elle.com, 27 ottobre 2021.
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