Elena Linari

calciatrice italiana

Elena Linari (1994 – vivente), calciatrice italiana.

Elena Linari (2018)

Citazioni di Elena Linari

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  Citazioni in ordine temporale.

  • Giocare con i maschietti mi ha reso forte perché loro dicono le cose in faccia alle persone e anche se sono piccoli non si vergognano. L'esperienza maschile per me è stata fondamentale anche perché è grazie a loro che ho imparato la tecnica di base, che nel campo femminile viene spesso trascurata a causa del poco tempo che gli allenatori hanno a disposizione. In generale comunque mi sono sempre divertita, anzi non volevo venire via, anche per il fatto che io ero l'unica femmina e quindi ero rispettata e ammirata.[1]
  • Non mi sono mai domandata 'gioco a calcio?' perché in cuor mio ho sempre saputo che lo avrei fatto. È una passione di famiglia. Papà è stato portiere, allenatore e poi arbitro. Anche suo fratello è in questo mondo da tempo. [...] Credo sia destino. A cinque anni tiravo quattro calci a un pallone con i ragazzini al parco, per divertirmi, e un giorno uno di loro mi propose di fare un provino per una squadra. 'Vedi se ti piace'. Facevo anche nuoto, ma la mia scelta è stata facile.[2]
  • Quando mamma mi aveva in grembo andava allo stadio con papà a vedere la Fiorentina, era impossibile che uscissi diversa da così. In curva non ci sono mai stata, ma avevo l'abbonamento e andavo con nonno a vedere la Viola.[3]
  • Pensare che in Italia c'è ancora gente che va in tv a dire che noi donne non possiamo parlare di calcio perché non lo capiamo sinceramente fa cadere le braccia. O se sbagliamo uno stop sono lì a crocifiggere un intero movimento...[4]
  • [Nel 2019, «come se la passa il movimento [calcistico femminile] italiano?»] È in crescita, le ragazze che ne fanno parte sanno quello che vogliono, cosa c'è stato prima e lottano per migliorare la situazione. [...] I campi fangosi, la maglia da gioco da lavare a casa: io ho vissuto queste realtà. La mia preoccupazione è che le giovani si trovino la pappa pronta e non abbiano fame, pensano sia tutto dovuto ma non è così: se hai lo sponsor è perché c'è gente che si è qualificata al Mondiale e se c'è riuscita è perché ha fatto dei sacrifici. Noi non toccheremo con mano i benefici di quanto stiamo facendo, ne godranno le generazioni future.[5]
  • [«Ho letto che hai tratto ispirazione dal rugby: come mai proprio questo sport?»] Pigliano delle botte allucinanti, fanno il terzo tempo, si rispettano... Sono veri. E poi hanno un dialogo diretto con l'arbitro: nel calcio non c'è, se non per insultare o mettere pressione, e secondo me non c'è niente di più sbagliato. E poi fanno allenamenti estenuanti: noi, invece, ci lamentiamo per una botta. Non ti fischiano un fallo? Va bene, ti arrabbi ma poi vai avanti. Ecco, il rugby è bello per questo: è vero, puro, non ci sono limitazioni.[5]
  • Credo che ognuno debba essere se stesso: fingere non è la realtà e non è corretto. Da quando mi sono trovata a essere un punto di riferimento per ragazze e ragazzi mi sono sentita in dovere di esprimermi e non mi posso tirare indietro quando si toccano argomenti delicati e importanti. È anche per questo che ho fatto coming out, ad esempio. Penso che sia il bello dello sport, l'influenza che posso avere io è importante ed è una forza che bisogna avere, quella di dire la propria. Penso di dover portare messaggi positivi e di vicinanza, e fare qualcosa per combattere la discriminazione rispetto a idee bigotte e chiuse.[6]

Linari coming out amaro, «Io gay, l'Italia indietro»

Dall'intervista di Sara Meini per il programma televisivo Dribbling di Rai 2; citato in Francesco Velluzzi, La Gazzetta dello Sport, 19 ottobre 2019, p. 29

  • Per attirare l'attenzione sul calcio femminile bisogna parlare della sua omosessualità? È un paradosso... bisogna dire che una ragazza sta con un'altra ragazza per attirare l'attenzione della gente? Abbiamo davvero sbagliato tutto.
  • Quando si ha un figlio la cosa più importante è che sia felice. Se è felice con una relazione omosessuale non vedo il problema. È ovvio, ci potranno essere delle difficoltà, ma nella vita in generale le difficoltà ci sono.
  • Io nella mia vita privata faccio quello che voglio. Ci sono tanti calciatori che si coprono con un'altra relazione, così come qualsiasi altro sportivo per evitare i famosi pregiudizi. [...] Non è che nel calcio femminile fioccano le omosessuali, no proprio no, omosessuali ci sono nel calcio maschile, negli altri sport e nella vita quotidiana.

Citazioni su Elena Linari

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  • È vero, in Spagna la situazione è diversa rispetto all'Italia, qui abbiamo una mentalità arretrata e lo dimostra sia il modo in cui viene vista l'omosessualità che i tanti pregiudizi sul calcio femminile. Elena è stata brava e coraggiosa, oggi è una persona conosciuta e un punto di riferimento per i giovani: che i personaggi pubblici si espongano sul tema della propria sessualità può aiutare i ragazzi e le ragazze che li seguono e magari hanno paura di esprimersi. (Milena Bertolini)
  1. Dall'intervista di Giada Di Camillo, Intervista esclusiva ad Elena Linari, giovane talento del calcio femminile italiano, Olimpiazzurra.blogspot.com, 14 marzo 2012.
  2. Dall'intervista di Matteo Moretto, Un'italiana all'Atletico Madrid e in Champions. La storia di Elena Linari: "Io come Gimenez? E Astori...", Gianlucadimarzio.com, 25 settembre 2018.
  3. Da un'intervista al Corriere dello Sport - Stadio; citato in Linari: "Io abbonata alla Fiorentina, in difesa grazie a Desolati", Violanews.com, 19 gennaio 2019.
  4. Citato in Caterina Autiero, "Ogni traguardo è un nuovo punto di partenza": Elena Linari, dopo la Liga il Mondiale, Golditacco.it, 9 maggio 2019.
  5. a b Dall'intervista di Simone Pierotti, Gli obiettivi di Elena Linari, Rivistaundici.com, 20 gennaio 2020.
  6. Dall'intervista di Elena Marinelli, Bisogna essere riconoscenti a chi ha giocato prima di noi, Ultimouomo.com, 4 giugno 2021.

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