Discussione:Costantino Rozzi
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modifica[in occasione della presentazione del nuovo stemma del Picchio] Avevamo un picchietto un po' femminile, un pulcino... [adesso invece] un picchio rapace, alla Mazzone!
- Ci vuole quel bandierone, questi fumogeni colorati, perché la partita è folclore, è formata da tutto, non è solamente il gioco.
- Due anni fa, proprio all'ultima partita, è retrocesso ad Ascoli il Brescia, l'anno scorso è toccato al Bologna... quest'anno tocca al Cagliari.
- Io mi sento giocatore, perché lotto pure io con gli arbitri, tra me e Mazzone sembra una guerra. Ma ci sentiamo pure noi incitati da queste canzoni, da questo gridare, da questo sventolare di bandiere.
- L'Ascoli è come una malattia: quando ti si attacca non ti lascia più
- La nostra squadra in casa non perdona nessuno.
- Prima e dopo non serve, durante la partita è importante [tifare]
- Questo spettacolo per chi lo facciamo? Per gli spettatori. [..] Lo spettacolo è degli ascolani. L'Ascoli Calcio è degli ascolani.
- Qui si confonde la dimensione cittadina anagrafica della città, con la dimensione della società sportiva. Noi siamo una grande società che sta in una piccola e meravigliosa città. [..] E questo fatto, oltre che della società, è soprattutto merito vostro [rivolto ai tifosi]
- Se dovessimo fare un referendum sulla simpatia, sicuramente lo scudetto della simpatia lo vinceremmo noi.
- Se Zico è Zico, allora Novellino chi è? Zigo Zago? Ma vogliamo scherzare? Novellino li ha ammazzati tutti, in difesa, in attacco, ha costruito, ha fatto tutto! [in un intervista dopo un Ascoli-Udinese, dopo che per una settimana si era parlato soltanto di Zico]
- Stando in panchina mi rendo conto di quanto fa piacere quando c'è un'incitazione della curva Sud, perché ti senti più forte.
- Voi sapete che prima di essere presidente dell'Ascoli io sono un ascolano, e fare qualcosa per la nostra città è qualcosa che mi da fascino e mi da veramente tanta gioia.