Dimitri Mitropoulos
direttore d'orchestra, pianista e compositore greco
Dimitri Mitropoulos (1896 – 1960), direttore d'orchestra, pianista e compositore greco.
Citato in Alessandro Zignani, Dimitri Mitropoulos. Una luce che incatena il cielo
modifica- La privazione è la madre di quanto è vitale. (da Il demone di mezzogiorno, p. 4)
- [A una donna greca che lo rimproverava per avere tradito la sua vera vocazione: il sacerdozio] Ma io sono un sacerdote, vedi? Quello [il podio] è il mio pulpito. (da Il demone di mezzogiorno, p. 11)
- Ho sempre avvertito un abisso che mi separava dal resto del mondo, cosicché io sono e sempre rimarrò solo, anche quando mi trovo vicino alle persone che mi vogliono bene. (da Turbolenze sull'Ellesponto, p. 34)
- Non fate caso a come batto il tempo. Se non entrate a tempo, il problema è mio, e voi non dovete preoccuparvene. Il direttore deve ottenere questo per telepatia, e se non c'è telepatia, la colpa è di chi trasmette, non di chi riceve. (da Il ghiaccio e il fuoco, p. 67)
- [Il 5 giugno 1952, costretto dal pubblico della Scala ad interrompere l'esecuzione del Wozzeck, rispose:] Vi chiedo di ricordare la scritta che compariva nei saloon del selvaggio West: "per favore, non sparate sul pianista. Sta facendo meglio che può". (da Elogio dell'inattuale, p. 164)
- [Da una lettera a Seferis] Sfortunatamente, la mia cosiddetta devozione verso il mio lavoro mi ha tagliato fuori praticamente del tutto dalla vita vera e propria. Eccetto per i momenti in cui sono sul podio, io non ho una vita. (da Delle cose ultime, p. 236)
- [Sulla terza esecuzione de la Forza del destino di Verdi nel 1960, all'Opera di Vienna] Esecuzioni simili sono un dono di Dio. (da Delle cose ultime, p. 236)
Bibliografia
modificaAlessandro Zignani, Dimitri Mitropoulos. Una luce che incatena il cielo, contiene discografia, Zecchini Editore, Varese, 2007, ISBN 8887203636
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