Derry
città immaginaria creata da Stephen King
Citazioni sulla città immaginaria di Derry.
- Abitavamo a Derry. C'era stata un'alluvione, ma era quasi finita, e George si annoiava. Io ero a letto con l'influenza. Mi chiese di costruirgli una barca con un foglio di giornale. Io l'avevo imparato l'anno prima, al campeggio estivo. Disse che voleva farla navigare nei rigagnoli di Witcham Street e Jackson Street, perché le strade erano ancora piene di acqua. Così gli fabbricai la barchetta e lui mi ringraziò e uscì e quella fu l'ultima volta che vidi mio fratello George vivo. Se non avessi avuto l'influenza, forse avrei potuto salvarlo.
- Buddinger e Ives concordarono anche su un altro aspetto: nell'atmosfera qui a Derry c'è qualcosa di sbagliato. A Derry c'è sempre stato qualcosa di sbagliato.
- Ci sono realtà qui a Derry che mordono. Lascia stare. Lascia stare.
- Che cosa si ciba a Derry? Che cosa si ciba di Derry?
- Il tasso di omicidi a Derry è sei volte superiore a quello di qualunque altra cittadina di analoghe dimensioni nel New England.
- Massacro indiano? Difficile. Né cadaveri, né ossa. Alluvione? Non quell'anno. Malattia? Nessuna traccia nelle comunità più vicine. Scomparvero senza una causa apparente. Tutti. Trecentoquranta persone. Senza lasciare traccia.
- Potresti giungere alla conclusione di esserti imbattuto nel peggiore dei segreti di Derry... ma ne resta sempre un altro da scoprire. E un altro. E un altro ancora.
- Può un'intera città essere posseduta?
- Qui a Derry i più giovani scompaiono nel nulla al ritmo di una cinquantina l'anno. Perlopiù sono adolescenti. Vengono classificati scappati di casa. Immagino che questa ipotesi sia valida per alcuni di loro.
- Tornare a Derry. Perché avevamo promesso, mi ha detto, ed è vero. Abbiamo promesso. Tutto noi. Da ragazzi. Nel ruscello che attraversa i Barren, tenendoci per mano in circolo, dopo che ci eravamo tagliati i palmi con un pezzo di vetro. Sembravamo un gruppo di ragazzini che giocano ai fratelli di sangue, solo che si faceva sul serio.