Delio Cantimori
storico e politico italiano (1904-1966)
Delio Cantimori (1904 – 1966), storico e politico italiano.
- Ai giovani studiosi di storia che per mia fortuna venivano qualche volta a chiedermi consiglio, e con le loro domande e contestazioni e magari ingenuità mi tenevano sveglio, ho sempre consigliato di lasciare stare le teorizzazioni e le generalizzazioni, per passare al concreto, allo specifico, ai dati precisi, ai fatti, agli avvenimenti, alle situazioni documentabili, all'individuo e ai processi particolari. (da Conversando di storia, Laterza, Bari, 1967, p. 117)
- Gli scrittori rappresentativi di questo movimento [il nazionalsocialismo] debbono esser considerati i fratelli Otto e Gregor Strasser[1]: e si può dire che, con qualche riserva dovuta all'uscita di Otto Strasser dal partito hitleriano e dal ritiro di Gregor Strasser[1], organizzatore del partito stesso nella Germania settentrionale e stimato una delle teste più forti del movimento, le ideologie di questi uomini conservano tutta la loro influenza sulla moltitudine dei militi del partito nazionalsocialista. Ad ogni modo esse ne hanno costituito un fermento ideale importantissimo e vivissimo. (da Note sul nazionalsocialismo, in Carl Schmitt, Principi politici del nazionalsocialismo, Scritti scelti e tradotti da D. Cantimori, prefazione di A. Volpicelli, Sansoni editore, Firenze, 1935, p. 11)
- I nazionalsocialisti non han perdonato né all'uno né all'altro [dei fratelli Strasser] questo tentativo di passare al di sopra del capo del Partito [Adolf Hitler]; e Gregor Strasser perdé per questa sua disposizione ad un compromesso e questa sua mancanza di disciplina gran parte delle simpatie delle masse; ma i giovani dell'S. A.[2] rimasero fedeli alle sue teorie di «socialismo tedesco» (solidarietà sentimentale su base patriottica), e la sua sottomissione alle decisioni dei capi fece buona impressione. (da Note sul nazionalsocialismo, ibid., pp. 28-29)
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