Davide Banzato

presbitero e conduttore televisivo italiano

Davide Banzato (1981 – vivente), conduttore televisivo e radiofonico, scrittore e giornalista italiano.

Davide Banzato

Citazioni di Davide Banzato modifica

  Citazioni in ordine temporale.

  • [...] possiamo fare quel qualcosa che sempre può fare la differenza, anche se si tratta di un concreto piccolo gesto che può essere l’inizio di un percorso, di un processo di cambiamento, che deve partire da noi stessi.[1]
  • I dati delle 59 guerre e dei 900 conflitti nel Mondo, di cui quella in Ucraina è solo l’ultima guerra in atto. Con orrori inimmaginabili. Con vite spezzate per sempre. Con bambini e donne, anziani e fragili, sacrificati dalle logiche economiche del “mercato delle armi” che sempre guida ogni scelta di guerra.[1]
  • Dio chiama per nome. Dio ama, Dio rialza chi è caduto. Il sentirselo ricordare da chi ha vissuto anni d'inferno e (accade anche da noi, nelle Comunità Nuovi Orizzonti) sta mettendo insieme i cocci di una vita randagia rende la preghiera più intesa. Scuote una fede spesso tiepida e abitudinaria.[2]
  • I miracoli più grandi che possiamo compiere tutti noi è l’essere gli uni per gli altri liberatori, difensori, strumenti dell'amore di Dio che ci vuole uomini e donne pienamente felici, ma anche liberi.[3]
  • Papa Francesco ti fa sentire davvero persona. È il Papa, certamente. C’è all’inizio quell’attesa, la stessa che da bambino ho vissuto la prima volta che ho incontrato un successore di Pietro. Ma poi, – aggiunge il sacerdote – senza che te ne renda conto, ti fa sentire alla pari, con la comprensione, l’autenticità di un uomo che ti vuole bene e basta, per quello che sei, senza se e senza ma.[4]

"I giovani devono sentirsi amati, facciamo sentire che crediamo in loro"

famigliacristiana.it, 29 gennaio 2023.

  • I nuovi poveri sono i giovani, senza prospettive per il futuro per il tasso di disoccupazione mai così alto per loro e derubati dei possibili sogni.
  • Non basta che i giovani siano amati, devono anche sapere e sentire di essere amati.
  • Come adulti, educatori, genitori, insegnanti, terapeuti, animatori… dobbiamo far sentire amato chi ci è affidato perché si crei la fiducia e la persona aiutata senta che si crede in lei toccando così quel “punto accessibile al bene” che è in ogni cuore, anche il più indurito.

La nostra debolezza può diventare fortezza

famigliacristiana.it, 31 gennaio 2023.

  • La nostra debolezza può diventare fortezza.
  • Per Dio niente è impossibile, custodiamo la nostra fede perché possa operare con potenza nella nostra vita e stupirci ogni giorno.
  • «Tutto posso in Colui che mi dà forza!». Ma non perché godiamo di “favoritismi” speciali. Dio ama ciascuno: figlio e figlia e ogni persona ha la sua dignità in quanto persona. Spesso noi invece sotto sotto viviamo la fede e di conseguenza anche la carità, con la presunzione di essere migliori, di avere dei diritti maggiori, di essere superiori, di poter tutto perché avremo uno speciale trattamento, di poter fare leva sulla fede ma molto di più sulla volontà di potenza...

Evangelizzazione di strada modifica

  • Quando un fuoco sta per spegnersi e rapidamente si deposita la cenere, vengono sempre più a mancare quel calore, quella luce e quella vivacità necessari per scaldare, illuminare e dare allegria. Eppure, anche se apparentemente è tutto freddo, buio e spento, fasta soffiare sulla cenere perché il fuoco torni a bruciare e, alimentato, sfolgori con maggior splendore. (2014, p. 44)
  • Il Vangelo è nato in strada. Gesù ha predicato, ascoltato, sanato, esorcizzato, fatto miracoli d'ogni tipo, camminando per le strade della Galilea. Là è il luogo dove noi dobbiamo tornare. Sì, tornare perché la strada è il luogo in cui è nato il Primo Annuncio e da cui noi fuggiamo. (p. 63)
  • Andate in cerca delle novantanove perdute!" Così ci direbbe oggi Gesù se si trovasse a riformulare la famosa parabola della pecora perduta. Perché? È semplice: specialmente chi ha responsabilità pastorali, ma anche tutti noi cristiani ci occupiamo solamente o principalmente dell'unica pecora rimasta nell'ovile, noncuranti delle novantanove disperse. La cosa drammatica non è che solo ora iniziamo a renderci conto delle novantanove perdute, ma che si preferisce restare ad accudire l'unica rimasta, per la paura di perdere le proprie sicurezze. (retrocopertina e p. 212)

Nuovi evangelizzatori modifica

  • Non è possibile parlare di nuova evangelizzazione senza nuovi evangelizzatori, vale a dire senza cristiani rinnovati dal vangelo ogni giorno perché siano testimoni efficaci nella quotidianità e nei luoghi informali. Per essere nuovi evangelizzatori bisogna "rinascere dall'alto", con la consapevolezza che i propri doni personali devono essere al servizio del comune dono della fede, perché si rinasce in un corpo comune: la chiesa! In fondo si tratta di formarsi alla scuola dell'unico maestro per esserne discepoli nell'oggi storico in cui siamo chiamati. Non si può separare mai la santità dalla missione. (retrocopertina)

Tutto ma prete mai modifica

  • Proprio come per il segnale Wi-Fi, ciascuno di noi ha la potenzialità di “connettersi” con Dio ovunque si trovi. La password è inscritta nella scintilla divina che ci caratterizza. La linea è free e la connessione stabile si chiama preghiera del cuore: se si arriva a viverla costantemente, allora la Sua Grazia d’Amore può operare miracoli in noi e attraverso di noi. Basta aprire il cuore. Basta allenare i sensi spirituali atrofizzati. Come per ogni autentica disciplina è un po’ faticoso all’inizio ma è davvero indispensabile. (pp. 5-6)
  • Prima di arrivare a fare l’esperienza di un Dio che è sempre pronto a perdonarci e ad amarci così come siamo, prima di arrivare a comprendere che senza di Lui non posso davvero farcela, prima di capire che la nostra vita si realizza pienamente nel dono di sé perché è l’amore la chiave di tutto, ho dovuto faticare molto in sentieri impervi, cedendo a ripensamenti, dubbi, tentazioni e cadute. (p. 13)
  • In tutti noi esiste un’innata scintilla divina che ci rende chi siamo e che cela un progetto d’amore da realizzare nella fecondità di un fuoco che arde e non si spegne mai portando luce, calore e dando la possibilità ad altri di accendersi, senza per questo perdere nulla di sé nel donarsi. La sua capacità è indiscutibile ma come può brillare e infiammare, può anche spegnersi se non è alimentato o difeso dalle intemperie, fino a diventare un lucignolo fumigante e poi cenere. C’è dentro ciascuno di noi, nessuno escluso, un potenziale immenso. (p. 55)
  • Nei murales le scritte di amore con un “forever” (per sempre) indicano che dentro di noi aspiriamo a qualcosa che sia infinito, poi le ferite della vita ci fanno smettere di sognare, ma in realtà non siamo fatti per accontentarci e dentro di noi aneliamo a qualcosa che duri per l’eternità. (p. 55)
  • L’amore non cancella il passato ma può cambiare il presente e quindi il futuro. (p. 92)
  • Più cercheremo sinceramente, con perseveranza e con amore di entrare in contatto con Dio, più Lui si manifesterà a noi e ci aiuterà a leggere la realtà e a rileggere la nostra storia. (p. 121)
  • Evangelizzare significa entrare in una pozzanghera non con la mano, ma come un raggio di sole capace di prosciugarla senza sporcarsi perché ancorata al Sole!“ (p. 133)
  • Evangelizzare è amare. Si entra in punta di piedi, scalzi e senza secondi fini, nel luogo più sacro in cui una persona possa ospitare qualcun altro. Non è questione di tecniche, ma di cuore. (p. 190)
  • Dopo il periodo romantico dell’innamoramento arriva sempre il tempo della maturità, nel quale si è chiamati a confermare i propri sentimenti anche senza la sensazione di farfalle nello stomaco. L’innamoramento dura un tempo limitato e prima o poi svanisce. In quel periodo unico e magico – per la coppia o per chi vive la scoperta dell’incontro con Dio – si vive tutto sotto effetto di una spinta che conferisce come dei superpoteri. Si percepiscono segni e conferme, ci si capisce al volo reciprocamente, tutto di lei/lui o della propria realtà religiosa è meraviglioso e non c’è interesse per nessun altro e nient’altro. Quando questa fase termina svaniscono anche i superpoteri e i piccoli difetti o incongruenze iniziano a pesare. Inizia il banco di prova dell’amore. (p. 210)
  • L’amore non è schematico né matematico, non si può incasellare nelle funzioni o nelle parcellizzazioni. L’amore non ha confini, può sempre espandersi e includere. (p. 233)
  • L’amore vero arriva proprio quando non c’è alcun ritorno, diventando amore puro. Restare al proprio posto e continuare ad amare nel quotidiano è il vero banco di prova dell’amore. (p. 239)
  • La vera vocazione di tutti è fare brillare quella scintilla interiore che ci rende unici e irripetibili, puntando a fare della nostra vita un capolavoro, vivendo con intensità e amore ogni attimo presente. (p. 257)
  • L’ambito spirituale è essenziale e fondamentale perché ci rende unici e irripetibili. Un uomo senza lo spirito è un cadavere. L’anima è personale, libera di scegliere il bene e il male, immortale, ci fa essere ciò che siamo ed è legata a un’idea-progetto di amore tutto da scoprire e tutto da scrivere. (p. 278)

Cerca il tuo orizzonte modifica

  • L’amore ci chiede di essere veri e responsabili e di non ledere mai la dignità di ogni persona. (p. 24)
  • Tutto ciò che viviamo ci ha reso ciò che siamo oggi e nulla è da scartare ma tutto da valorizzare, avendo la capacità dello stesso sguardo di Dio amore su di noi e sulla nostra storia personale. Questo perché le nostre ferite diventino feritoie di grazie per noi e per gli altri. (pp. 37-38)
  • La nostra vera realizzazione è nel dono di sé, in un amore vero e concreto, in un’amicizia sociale. (p. 88)
  • Il coraggio a cui siamo chiamati è avere un cuore... in azione! Per essere coraggiosi occorre avere un cuore che “senta” e che non si fermi, ma “spinga” all’azione. Il coraggio di investire e rischiare. Il coraggio della gratuità e della vulnerabilità dell’amore. (p. 106)
  • L’amore di Dio, lo Spirito di Dio è gratuito, è come il vento, come l’aria da respirare, fa danzare l’anima di festa e va oltre i nostri schemi, però opera e agisce se gli diamo spazio, se iniziamo a respirare a pieni polmoni disintossicandoci da tutte le sostanze che ci stanno incancrenendo piano piano, senza rendercene conto. (p. 107)
  • Quando sono felici i bambini? Quando sanno di essere amati. La felicità è tutta qui. Al di là di qualunque obiettivo possiamo avere nella vita, anche lodevole e ricco di significato, il vero senso dell’esistenza è questo: sentirsi amati e poter amare davvero, in pienezza. (p. 107)
  • Chi rimane attaccato alle proprie sicurezze, rischia di cadere nella sclerocardia, che impedisce proprio questa “rinascita dall’alto” grazie allo Spirito. (p. 108)
  • Non solo Dio ci ha mostrato la via da seguire, ma Dio stesso si vede, si incontra, si riconosce, si ama nell’uomo e nella donna che ogni giorno incontriamo. (p. 163)
  • Dio è onnipotente nell’amore. (p. 165)
  • Alcune crescite nell’amore avvengono proprio grazie a periodi di morte interiore che permettono di migliorare nella capacità d’amare. Tutte le vocazioni hanno rose e spine. Tutte le chiamate hanno una parte di mortificazione. Tutto evolve e cambia, può crescere o diminuire e questo dipende molto da noi (p. 185)

Note modifica

  1. a b Da La normalizzazione dell’indifferenza globalizzata e una “cura” possibile nell’appello del Papa , famigliacristiana.it, 15 dicembre 2022.
  2. Da Don Davide Banzato: «Vivere il Natale alla scuola degli "ultimi" e degli "scartati"», famigliacristiana.it, 23 dicembre 2022.
  3. Da Se credi e ci credi potrai fare cose grandi! Come?, famigliacristiana.it, 6 febbraio 2023.
  4. Dall'intervista a papa Francesco, Speciale "I viaggi del cuore" con Papa Francesco, Canale 5, 18 febbraio 2023; citato in Domenico Agasso, “Cerca il tuo orizzonte”. Bergoglio in dialogo con don Davide Banzato, su Canale 5 in doppia visione e poi in un libro, lastampa.it, 16 febbraio 2023.

Bibliografia modifica

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