Daniele Crespi

pittore italiano

Daniele Crespi (1597-1600 – 1630), pittore italiano.

Daniele Crespi. Flagellazione, Museo del Prado, Madrid (1625 circa)

Citazioni su Daniele Crespi

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  • Dietro a lui non rimasero veri discepoli, il Cornara[1] solo qualche volta gli si accostò in modo purissimo. La scuola Milanese da lui non prese nulla. [...].
    Con Daniele l'epoca si chiude. La sua grandezza nel disegno, nel senso pittorico, nell'espressione delle scene religiose, non fu più raggiunta dopo di lui a Milano.
    Parve infatti che una favilla di Michelangelo stesso fosse rivissuto in lui che morì quando cominciava a porre l'arte milanese in una nuova via.
  • L'empito di vita, che invase l'Arte ne' primi decennii del seicento, fatto di una fede e di un entusiasmo, per il quale l'anima di Michelangelo parve rivivere in faville innumerevoli, non trovò chi, come Daniele Crespi, l'esprimesse con tanto profondo e raccolto ardore.
    Sullo sfondo livido del secolo, da noi tanto lontano perché privo di quella grandezza, o di quell'espressione di grandezza, che più i posteri, come di fronte all'epoca del Rinascimento, colpisce, esprime egli in un modo convinto, d'uomo moderno, fervido, l'ansia incomposta del tempo, che i documenti storici provano, che nessun documento letterario del tempo con esattezza riprodusse, quale ad Alessandro Manzoni soltanto apparve.
  • L'opera sua si rivela in un complesso granitico, formidabile, unita tutta da una stessa ispirazione, vibrante della commozione portentosa di un'anima grandissima, dell'alitare di tutto un popolo, di un senso religioso oscuro, quasi medievale, che rinasce nel primo seicento, spinto dalla controriforma, dai disastri rovesciatisi sulla Lombardia.
  • La diversità strabiliante delle maniere e delle forme, nelle sue opere, non viene che da una stranissima facoltà assimilatrice. Quasi per ogni lavoro suo è possibile qualche accostamento con artisti anteriori o contemporanei, e la sua produzione, per la maggior parte, permette più di apprezzare lo sforzo e l'interpretazione geniale di un'idea informativa, derivata da altri lavori, che una sua personalità viva e vera.
  1. Carlo Cornara (1605?-1673?), pittore milanese.

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