Daniela Palumbo

giornalista e scrittrice italiana (1965-)

Daniela Palumbo (1965 – vivente), giornalista e scrittrice italiana.

leggendoleggendo.it, 22 gennaio 2019.

  • [Cosa rappresenta per te questo libro? Che percorso personale c'è stato tra il tuo libro Le valigie di Auschwitz e A un passo da un mondo perfetto?] Dopo Le Valigie di Auschwitz sono tornata spesso a raccontare quelle storie, quella Storia. A un passo da un mondo perfetto è anche un viaggio per me. La Shoah è stata sempre questo in fondo: un viaggio dentro l'uomo. E, dunque, sono ripartita. La prima cosa che ho scoperto è che non si fa mai lo stesso viaggio. Come quella volta che per raccontare la vita di Liliana Segre mi sono messa alla ricerca di una voce capace di ripercorrere il suo viaggio. La seconda cosa che ho scoperto è che non esiste un approdo definitivo. La Shoah è un viaggio che non finisce, come tutti i pellegrinaggi interiori che si interrogano sull’uomo, sul senso e il modo di abitare la vita.
  • [Quanto è importante la Memoria, cioè tramandare, raccontare quello che ha rappresentato la Shoah?] Questo è un passaggio cruciale con i ragazzi, che oggi si sentono lontani anni luce dalla nostra storia recente. Allora la Memoria deve essere un ponte, un passaggio che li accompagna ai punti di contatto fra il passato e il presente. E quando il passato riusciamo a vederlo accanto, vicino, presente, allora questo ponte può esserci utile anche per parlare di futuro. Penso ad esempio alle parole di Liliana Segre. Quando lei parla usa termini della contemporaneità. In Scolpitelo nel vostro cuore, Liliana scrive: "Io sono stata clandestina, schiava lavoratrice, profuga." Ecco, la senatrice Segre ha capito che la Memoria prende vita nei ragazzi più giovani se fornisci loro degli esempi contemporanei. Implicitamente gli dici: "Posso parlarti di ieri, raccontandoti di oggi."
  • [Per dare un consiglio alle insegnanti, quali punti del tuo romanzo posso essere portati in classe per sviluppare riflessioni o attività?] In generale si può affermare che i libri per bambini e ragazzi, quando affrontano storie difficili, offrono una chiave di accesso che scuote, come primo impatto, le emozioni. [...] Un'altra chiave di accesso per lavorare con i ragazzi può essere dato da una parola che sembra desueta, ma che personalmente, nei romanzi, tento di iscrivere nell'alfabeto umano dei personaggi che disegno: la compassione. 

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