Dan Rhodes (1972 — vivente), scrittore britannico.

Incipit di alcune opere modifica

Amore amore modifica

La mia ragazza ha iniziato ad addormentarsi mentre facciamo sesso. Sconcertato, le ho chiesto se dovevo farlo in modo diverso o qualcosa del genere. Lei mi ha detto che era tutto a posto e non mi dovevo preoccupare, però quella storia andava avanti. Un giorno l'ho svegliata scuotendola, implorandola di dirmi che cosa voleva che facessi. «Oh, meglio che tu non lo sappia», ha risposto ridendo. Le ho detto che era la cosa che volevo di più al mondo; che quasi non mi veniva in mente nient'altro. Ha distolto lo sguardo. «No, dico sul serio», ha detto piano, quasi tra sé e sé. «Meglio che tu non lo sappia».

Il bizzarro museo degli orrori modifica

Di notte – in realtà sempre, ma soprattutto di notte –, quando la stradina è illuminata soltanto da un occasionale lampione, ben poco distingue il museo dagli altri palazzi della zona vecchia della città. Tutto dipinto di bianco, s'innalza per tre piani prima di rastremarsi in un tetto dalle cui tegole immacolate sporgono diverse finestrelle. Lo si riconosce tra i suoi vicini per la targa d'ottone che, in quattro lingue, ne dichiara il nome e gli orari di apertura al pubblico. Solo avvicinandosi parecchio e strizzando gli occhi nell'oscurità si riesce a leggere cosa c'è scritto, e mentre il primo giorno tiepido dell'anno volge al termine, nessuno si prende la briga di strizzare gli occhi nell'oscurità. Un gruppetto di turisti ci passa davanti senza degnarlo di uno sguardo. Svoltano a un angolo, le loro voci svaniscono e la via torna silenziosa fino a quando passa altra gente, ragazzi del posto questa volta; l'aperitivo dopo il lavoro si è trasformato in una cena e molta altra roba da bere, le loro chiacchiere rimbombano tra i palazzi alti mentre vanno a casa di qualcuno per il bicchiere della staffa.

Bibliografia modifica

  • Dan Rhodes, Amore amore, traduzione di Daria Restani, Newton Compton, 2011. ISBN 9788854133297
  • Dan Rhodes, Il bizzarro museo degli orrori, traduzione di Daria Restani, Newton Compton, 2010. ISBN 9788854121812

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