Cristina Sborgi (– vivente), scrittrice italiana.

Incipit de L'identità rubata modifica

Erano vini ma erano la mia vita, o almeno quella che mi è toccata a trent'anni, età in cui, sembra, non si possa più giocare. Eppure mi piaceva. Scappare ogni volta che un uomo o un datore di lavoro mi diceva resta. Glielo facevo ripetere per esserne sicura e poi via, dietro nuove emozioni. È lì che ho sbagliato. Quando in preda ai sensi di colpa sono tornata.
Per farmi accettare ho cambiato pelle. Ci credo che mi sono persa. Non io, ma quella parte di me che avevo costruito in cinque anni di faticoso lavoro. In piedi tutte le mattine alle otto. A discutere con gli agronomi, i coltivatori, i funzionari di banca. Mi mancavano le parole. Quelle che conoscevo avevano a che fare con l'anima, non con i libri contabili.
E ora sono qui, a cercare di arginare la serie di sventure cominciate il giorno in cui un giudice nella toga di acetato nera, una fortuna per gli ermellini, ha sancito la fine di tutto. Lui era al mio fianco, sfoggiando un sorriso che avrei voluto cacciargli chissà dove. Non lo capiva che la colpa dell'accaduto era anche sua?

Bibliografia modifica