Claudio Paglieri

scrittore e giornalista italiano

Claudio Paglieri (1965 — vivente), scrittore e giornalista italiano.

Incipit di alcune opere modifica

Domenica nera modifica

«...siamo all'ottavo della ripresa, risultato sempre fermo sullo zero a zero, linea a Genova.»
«A Genova il gioco non è ancora ripreso, anzi le squadre non sono neppure rientrate in campo dopo l'intervallo. Il ritardo si sta facendo preoccupante e il pubblico comincia a rumoreggiare. Abbiamo chiesto al collega Bartocci di scendere negli spogliatoi per raccogliere notizie e vi faremo sapere al più presto, appena ci saranno delle novità. Linea a Torino.»
«Sempre uno a uno tra Torino e Napoli quando siamo giunti al cinquantaquattresimo minuto. Proprio pochi attimi fa padroni di casa vicinissimi al gol con un bel colpo di testa di Arrigoni che ha sfiorato l'incrocio dei pali a portiere battuto. Nel periodo non collegato anche il Napoli si è reso pericoloso con una veloce azione di contropiede che ha costretto il portiere Parisi a un intervento con i piedi fuori dall'area. In questo momento la palla è sulla trequarti d'attacco...»
«Scusa Dozza, scusa Dozza, intervengo da Genova dove l'altoparlante ha appena annunciato che l'incontro è stato sospeso a causa di un malore dell'arbitro Ferretti. Speriamo naturalmente che non si tratti di nulla di grave, l'arbitro aveva concluso regolarmente il primo tempo anche se è stato duramente contestato dal pubblico e dai giocatori della squadra di casa per il rigore concesso alla capolista. Siamo sempre in attesa di notizie più precise dagli spogliatoi, quello che stupisce è che il signor Ferretti non sia stato sostituito dal quarto uomo come prevede il regolamento in caso di infortunio.»

Il vicolo delle cause perse modifica

Barbara Ameri sedette alla scrivania e accese il computer e la stampante. Ci volevano un paio di minuti prima che fosse pronta. "Devo stare calma," pensò "non ho fatto niente di male e non ho niente di cui preoccuparmi."
Ma aveva i palmi delle mani sudati, e una sensazione di nausea le saliva alla gola. La stessa che aveva provato quella domenica mattina, quando l'effetto dei mojito era cessato e aveva sentito accanto a sé, nel suo letto, l'odore di quel corpo caldo e muscoloso. Erano passate tre settimane ma a volte se lo sentiva ancora addosso. Guardò fuori dalla finestra, era una mattina splendida e pensò che all'ora di pranzo, invece di tornare a casa, avrebbe preso un pezzo di pizza e una coca e si sarebbe seduta su una panchina in passeggiata, davanti al castello sul mare. Aveva bisogno di starsene da sola e in silenzio, senza pensare a niente, lasciando che il sole l'aiutasse a mantenere l'abbronzatura fatta in crociera.

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