Ciclo della Fondazione

serie di romanzi di fantascienza scritti da Isaac Asimov

Voce principale: Isaac Asimov.

Il Ciclo della Fondazione è un gruppo di sette romanzi di fantascienza scritti da Isaac Asimov a partire dal 1951.

Preludio alla Fondazione

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Soffocando un lieve sbadiglio, Cleon disse: "Demerzel, per caso hai mai sentito parlare di un certo Hari Seldon?"
Cleon era imperatore da poco più di dieci anni e certe volte nelle grandi occasioni, quando sfoggiava le insegne e gli abiti da cerimonia, riusciva ad avere un aspetto solenne e maestoso. Per esempio, lo aveva nell'ologramma che spiccava nella nicchia alle sue spalle. Era collocata in maniera tale da dominare chiaramente le altre nicchie che contenevano gli ologrammi di parecchi suoi antenati.

-La stranezza è nella mente di chi la percepisce.

Fondazione anno zero

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– Ti ripeto ancora, Hari – disse Yugo Amaryl – che quel tuo amico, Demerzel, si trova in brutti guai. – Diede una certa enfasi alla parola "amico", con un leggero ma inconfondibile tono di disgusto.
Hari Seldon percepì la nota acida e la ignorò. Sollevò gli occhi dal suo tri-computer dicendo: – E io ti ripeto ancora, Yugo, che è assurdo. – Poi, con un'ombra di fastidio, solo una sfumatura, aggiunse: – Perché mi fai perdere tempo continuando a insistere?
– Perché credo che sia importante. – Amaryl si mise a sedere con aria di sfida. Era un gesto che indicava come non avesse intenzione di lasciarsi estromettere facilmente. Era lì e lì intendeva restare.

Cronache della Galassia[1]

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Si chiamava Gaal Dornick ed era un semplice ragazzo di campagna che non era mai stato prima d'allora a Trantor. Conosceva però il panorama di questa città per averlo osservato sullo schermo dell'ipervideo e sugli enormi trasmettitori tridimensionali che diffondevano le notizie dell'Incoronazione Imperiale e dell'apertura del Consiglio Galattico. Pur essendo vissuto sempre nel mondo di Synnax, che ruotava intorno a una stella ai margini della Corrente Azzurra, il ragazzo non era affatto tagliato fuori dalla Civiltà. A quel tempo nessuno nella Galassia lo era.
I pianeti abitati della Galassia erano venticinque milioni e tutti facevano parte dell'Impero, la capitale del quale era Trantor. Quella situazione però sarebbe durata solo per altri cinquant'anni.

Il crollo della Galassia centrale[2]

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Bel Riose viaggiava senza scorta, il che non è affatto prescritto dall'etichetta imperiale soprattutto quando si è designati a capo di una armata di occupazione in uno dei sistemi stellari più turbolenti dell'Impero Galattico.
Ma Bel Riose era giovane ed energico, tanto energico da essere stato inviato da una corte astuta e calcolatrice, come comandante del presidio militare, nella provincia più esposta e lontana dell'Impero. Inoltre era anche curioso. Innumerevoli e non sempre attendibili sono gli aneddoti che si raccontano sulla sua curiosità. La sua energia e la sua foga giovanile si manifestavano invece soprattutto nella prontezza con la quale reagiva a determinati avvenimenti. L'insieme di queste tre caratteristiche facevano del generale Bel Riose una personalità notevole.

L'altra faccia della spirale[3]

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Il primo Impero Galattico era durato diecimila anni. Aveva regnato su tutti i pianeti della Galassia con un governo centralizzato, a volte tirannico, a volte benevolo; era stato sempre però una fonte d'ordine. Ogni essere umano aveva dimenticato che potesse esistere un altro tipo di governo.
Tutti tranne Hari Seldon.
Hari Seldon fu l'ultimo dei grandi scienziati del Primo Impero. Fu lui a sviluppare la psicostoriografia fino a farne una vera e propria scienza.
La psicostoriografia era la quintessenza della sociologia; era la scienza del comportamento umano ridotto ad equazioni matematiche.[4]

L'orlo della Fondazione

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– Non ci credo, naturalmente – disse Golan Trevize, contemplando dall'ampia scalinata del Seldon Hall la città, che scintillava alla luce del sole.
Terminus era un pianeta dal clima mite, con un favorevole rapporto acqua-terra. L'introduzione del controllo atmosferico l'aveva reso ancora più confortevole ma meno interessante, almeno agli occhi di Trevize.
– Non ci credo minimamente – ripeté, e sorrise. I suoi denti bianchi e regolari brillarono sulla faccia giovane.
Il suo compagno e collega consigliere, Munn Li Compor, che aveva adottato il secondo nome Li sfidando la tradizione di Terminus, scosse la testa, visibilmente a disagio. – In cosa non credi? Nel fatto che abbiamo salvato la città?

Fondazione e Terra

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"Perché l'ho fatto?" chiese Golan Trevize.
Non era una domanda nuova. Da quando era arrivato su Gaia, se l'era rivolta spesso. Si svegliava da un sonno profondo nella piacevole frescura della notte, e si accorgeva che la domanda gli echeggiava silenziosa nella mente, come un lieve martellio: "Perché l'ho fatto? Perché l'ho fatto?".
Adesso, comunque, per la prima volta, riuscì a chiederlo a Dom, l'anziano di Gaia.
Dom era consapevole della tensione di Trevize perché era in grado di percepire la struttura mentale del Consigliere. Non reagì a quella percezione, comunque. Gaia non doveva toccare in alcun modo la mente di Trevize, e il modo migliore per restare immune alla tentazione era quello di ignorare scrupolosamente ciò che percepiva.

  1. Conosciuto anche come Fondazione.
  2. Conosciuto anche come Fondazione e Impero.
  3. Conosciuto anche come Seconda Fondazione.
  4. In realtà questo è l'inizio del "Prologo". Il primo capitolo si apre con una voce dell'Enciclopedia Galattica sul "Mule".

Bibliografia

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  • Isaac Asimov, Preludio alla Fondazione, traduzione di Piero Anselmi, Arnoldo Mondadori Editore.
  • Isaac Asimov, Fondazione anno zero, traduzione di Gianni Montanari, Arnoldo Mondadori Editore.
  • Isaac Asimov, Cronache della Galassia, traduzione di Cesare Scaglia, Arnoldo Mondadori Editore.
  • Isaac Asimov, Il crollo della Galassia centrale, traduzione di Cesare Scaglia, Arnoldo Mondadori Editore.
  • Isaac Asimov, L'altra faccia della spirale, traduzione di Cesare Scaglia, Arnoldo Mondadori Editore.
  • Isaac Asimov, L'orlo della Fondazione, traduzione di Laura Serra, Arnoldo Mondadori Editore.
  • Isaac Asimov, Fondazione e Terra, traduzione di Piero Anselmi, Arnoldo Mondadori Editore.

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