Chris Kyle

militare statunitense

Chris Kyle (1974 – 2013), militare statunitense.

Chris Kyle

American Sniper

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  • Sparare era il mio compito e non lo rinnego.
  • I miei colpi salvarono diversi soldati, le cui vite valevano chiaramente di più dell'anima perversa di quella donna. Posso stare davanti a Dio con la coscienza pulita di colui che ha assolto il proprio compito.
  • In quanto SEAL avevo un compito: uccidere il nemico, un nemico che giorno dopo giorno tramava di uccidere i miei connazionali.
  • Non mi interessa cosa gli altri pensano di me. Crescendo questa è stata una delle qualità che ho più ammirato in mio padre: a lui non importava un accidente di cosa pensassero gli altri, lui era se stesso. Questa è una delle qualità che mi ha permesso di rimanere sano di mente.
  • Sono stato cresciuto nella fede cristiana, in cui credo ancora fortemente. Se dovessi elencare le mie priorità. sarebbero nell'ordine Dio, Patria e Famiglia.
  • Io sono meglio di quello che tu pensi, dicevo tra me e me, e te lo dimostrerò. Guarda caso, questo è proprio il tipo di atteggiamento che serve per diventare un SEAL.
  • [In merito all'addestramento SEAL] In sostanza gli istruttori ti strapazzano, poi ti strapazzano ancora un po'. Quando hanno finito, ti prendono a calci in culo e strapazzano quello che avanza.
  • Le medaglie saranno anche un segno positivo, ma hanno molto a che fare con la politica, e io non sono un appassionato di politica.
  • Ci viene inculcata l'idea che siamo il meglio del meglio, che siamo invincibili. Non so se io sono il meglio del meglio, ma sapevo benissimo che, se avessi mollato, non lo sarei mai stato.
  • Ogni volta che una persona mi dice che non posso fare qualcosa, inizio a pensare di riuscirci.
  • I SEAL eccellono in tutto, anche nel linguaggio scurrile.
  • La peggiore tortura per un SEAL: essere lasciato in disparte dall'azione.
  • Non ho rischiato la vita per portare la democrazia in Iraq. Ho rischiato la vita per i miei compagni, per proteggere i miei amici e i miei connazionali. Sono andato in guerra per il mio paese, non per l'Iraq.
  • Non ho combattuto neppure una volta per gli iracheni. Degli iracheni non mi frega un cazzo.
  • [Discutendo con gli alti ufficiali] Mi avevano chiesto un parere e io glielo avevo dato. Ma la maggior parte delle volte non lo volevano davvero. Quello che volevano da me era che convalidassi decisioni che avevano già preso o convenzioni già maturate.
  • Io ero un SEAL, ed ero stato addestrato per la guerra. Ero fatto per la guerra. Il mio paese era in guerra, e aveva bisogno di me. E a me mancava, la guerra. Mi mancavano il brivido, l'eccitazione. A me piaceva uccidere i cattivi.
  • Quando il tuo mestiere prevede di uccidere la gente, cominci a farlo in modo creativo.
  • In un certo senso tutti pensavamo di essere invincibili. In un altro senso tutti accettavamo la possibilità di morire.
  • Il nonnismo aiuta a ricordare da che parte sta l'esperienza, e chi è meglio guardare quando le cose si mettono male. Mostra anche a quelli che sono dentro da un po' che cosa devono aspettarsi da nuovi.
  • I miei compagni mi sfottevano: «Sì, conosco Chris. Ha un fucilino inciso sulla lente del mirino, così tutti quelli che vede rispondono alle ROE»
  • Le ROE sono diventate così intricate e incasinate perché i politici hanno voluto metterci il becco. Le regole vengono scritte da avvocati che cercano di proteggere ammiragli e generali dai politici; non da chi si preoccupa che sparino addosso ai ragazzi sul campo.
  • Un conflitto che non ho mai risolto: famiglia e patria, famiglia e fratelli in armi.
  • Mi dicono che ho salvato centinaia e centinaia di persone. Ma volete sapere una cosa? Non sono le persone che hai salvato, quelle che ti ricordi. Sono quelle che non sei riuscito a a salvare.

Bibliografia

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  • Chris Kyle, American Sniper, traduzione di Sara Crimi, Laura Tasso e Giovanni Zucca, Mondadori, 2014. ISBN 978-88-6621-111-2

Voci correlate

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