Carlo Luciano Bonaparte

biologo francese, principe di Canino (1803–1857)

Charles Lucien Jules Laurent Bonaparte, italianizzato in Carlo Luciano Giulio Lorenzo Bonaparte (1803 – 1857), biologo francese.

Carlo Luciano Bonaparte

Iconografia della fauna italica modifica

Tomo II modifica

  • [Sulla lucertola muraiola] Nella scelta d'un nome Italiano per la Podarcis di Wagler non abbiam esitato un momento ad alluogargli quello di Lucertola, veggendo che ben si addice al più comune de' nostri Lacertini quel nome che ordinariamente vien dato a ciascun di loro. E poiché mostrasi spessissimo sulle muraglie, cui meglio di ogni altra Lucertola percorre a perpendicolo con indicibile celerità, volontieri gli conserviamo l'epiteto di murale. (p. 99)
  • [Sulla lucertola muraiola] Che se le specie di Rettili vanno soggette a variazioni di tinte, questa è quella dei tanto variopinti Lacertini che più di tutti le muta. Usurpa essa per così dire ogni altra livrea delle specie affini, e molte altre ne assume sue proprie. Dal nero morato la vedi trapassar nel verde, nel grigio, nel cenerognolo, nel rossastro, e subire via via le più lievi quasi insensibili gradazioni nel fondo, come altresì macchiarsi a strisce, a rotelle, a stelle, ad ocelli; linearsi, punteggiarsi, tessellarsi e vermicolarsi in diverso modo. Muta di colore eziandio nelle singole parti meschiando il dipinto quasi a capriccio: così alcune Lucertole murali hanno bianca la pancia, altre verdina, altre nera, altre saccata di bianco e nero, altre color di rosa o mattone. Né raggi solari rifratti dal prisma, né tavolozze di pittori han tante e sì diversi generazioni di tinte quante la murale ne assume. (p. 100)
  • [Sulla lucertola muraiola] Più di ogni altra specie di Lacertini deve alle unghie acutissime in punta e ricurve nell'asta il facile rampicare a perpendicolo per le dritte muraglie quando non siano tanto levigate: locché gli meritava l'antonomasia Podarcis dal greco. Resiste al freddo più d'ogni altra: perciò è la prima ad uscir dalle tane invernili, come è l'utima ad abbandonare l'aperto. In Italia son certi luoghi ben esposti, ove totalmente non si nasconde giammai. (p. 104)
  • [Sulla lucertola vivipara] Non avremmo con questa Zootoca Vivipara aumentato il novero delle specie, e molto meno quello dei generi, se costei non avesse altro carattere distintivo oltre quello che parecchi naturalisti nella sua femmina meravigliarono, il partorire cioè così mature le uova, che tra pochi istanti ne sbuccian fuori i figliuoli. Siccome però questo carattere fisiologico, affievolito indebitamente da alcuno, esagerato da altri a segno da far credere che la prole uscisse dall'alvo materno senza alcuno inviluppo, da taluni finalmente negato, o al più credulo accidentale in alcuni individui soltanto, e nel concorso di particolari circostanze, che potrebbero influire in altre specie ancora; siccome questo carattere, dissi, trovasi realmente congiunto con talun altro zoologico, quantunque leggero. (p. 132)
  • [Sulla lucertola vivipara] Ama più i monti che la pianura, e volontieri vive ne' boschi, ove sieno alberi secchi, a piè de' quali suol cavarsi le tane sotto le foglie cadute, sollecita a ricovrarvisi per la sua connatural timidezza: non però le umide terre, né i boschetti giovani e folti abborre sì che non li frequenti. (p. 134)

Bibliografia modifica

  • Carlo L. Principe Bonaparte, Iconografia della fauna italica, Tomo II, Amfibi, Roma, Castellucci, 1832-1841.

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