Le luci della centrale elettrica
gruppo musicale italiano
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Le luci della centrale elettrica, progetto musicale del cantautore Vasco Brondi.
Canzoni da spiaggia deturpata
modificaEtichetta: La tempesta, 2008.
- Rovistando fra i futuri più probabili, voglio solo futuri inverosimili. (da Lacrimogeni, n. 1)
- E nello scrosciare delle piogge acide, portami a bere dalle pozzanghere. portami a bere dalle pozzanghere. (da Lacrimogeni, n. 1)
- Arrampicarsi sulle impalcature per prendere il sole e rivenderlo a qualche spacciatore, lavarsi i denti con le antenne della televisione durante la pubblicità. (da Per combattere l'acne, n. 2)
- Con le nostre discussioni serie si arricchiscono solo le compagnie telefoniche. (da Per combattere l'acne, n. 2)
- E invidiare le ciminiere perché hanno sempre da fumare. (da Per combattere l'acne, n. 2)
- Faremo dei rave sull'Enterprise, farò rifare l'asfalto per quando tornerai. (da Per combattere l'acne, n. 2)
- Attenti ai gatti con l'AIDS, ai passanti che gettano i cervelli dal cavalcavia sui nostri pomeriggi troppo lunghi, troppo azzurri. (da Sere feriali, n. 3)
- Perché non ci siamo mai rincorsi come nei film melodrammatici di merda. (da Sere feriali, n. 3)
- Guarda come siamo friabili, dai, guarda quanto siamo friabili. (da Sere feriali, n. 3)
- E non capisci gli incubi dei pesci rossi. (da Stagnola, n. 4)
- Quando dormo guido piano, non ti preoccupare. (da Piromani, n. 5)
- E tornino a scoppiare a ridere le nostre madonne bulimiche. E tornino a crepare – ma dal ridere – le nostre madonne anoressiche. (da Piromani, n. 5)
- Addio fottiti, ma aspettami. (da Piromani, n. 5)
- Con me non devi essere niente. (da Piromani, n. 5)
- Noi siamo egocentrici come i gatti scappati dai condomini. (da La lotta armata al bar, n. 6).
- E il problema, ripetevi, è che sono stati asfaltati i prati e non i preti. (da La lotta armata al bar, n. 6)
- Gli addetti alla fabbricazione del buon umore sono in cassa integrazione. (da La lotta armata al bar, n. 6).
- E cosa racconteremo, ai figli che non avremo, di questi cazzo di anni zero? (da La lotta armata al bar, n. 6)
- Sarà la prima volta che non andrò a votare, | sarà la prima volta che non andrò a puttane. (da La gigantesca scritta COOP, n. 7)
- E i CCCP non ci sono più, | e i CCCP non ci sono più, da un bel po'. (da La gigantesca scritta COOP, n. 7)
- Fammi i tuoi discorsi metafisici sui tetti di eternit degli anni ottanta. (da La gigantesca scritta COOP, n. 7)
- Vieni con me a correre sulla circonvallazione, che ho voglia di stordirmi un po' coi fumi dello smog. (da Fare i Camerieri, n. 8)
- Mentre parecchi facevano l'università, alcuni si impiccavano in garage, lasciando come ultime volontà le poesie di Vian. (da Fare i camerieri, n. 8)
- E i sogni smantellati, deportati in Siberia mentre ti addormenti. (da Produzioni seriali di cieli stellati, n. 9)
- Mentre mi parli contribuisci allo scioglimento dei ghiacciai. (da Produzioni seriali di cieli stellati, n. 9)
- Tipo protette da infami barriere architettoniche le nostre aspirazioni. Quando strattonavamo il mare, dove andavamo a farci male? (da Produzioni seriali di cieli stellati, n. 9)
- Milano da bere, Milano da pere, amori interinali, poliziotti di quartiere. (da Nei garage a Milano Nord, n. 10)
- Sarà l'effetto serra il nostro carcere speciale | le fotocopie del cielo milanese. (da Nei garage a Milano Nord, n. 10)
- E gli interessamenti per le persone più fatiscenti che incontri, mentre crollavano i poster. E tu davi da bere a tutti i cani di piazza Verdi, con i tuoi pianti e gli esaurimenti, le telefonate inconcludenti, i nostri voti scarsi. (da La lotta armata al bar, n. 06)
- Rifacciamo le tette ai nostri progetti scadenti. (da La lotta armata al bar, n. 06)
Per ora noi la chiameremo felicità
modificaEtichetta: La tempesta, 2010.
- Sventoleremo le nostre radiografie per non fraintenderci | ci disegneremo addosso dei giubbotti antiproiettile | costruiremo dei monumenti assurdi per i nostri amici scomparsi. (da Cara catastrofe, n. 1)
- Vedrai che scopriremo delle altre americhe io e te | che licenzieranno altra gente dal call center | che ci fregano sempre, che ci fregano sempre. (da Cara catastrofe, n. 1)
- Cara catastrofe e le impronte digitali | e di notte le pattuglie che inseguono le falene | e le comete come te | tra le lettere d'amore scritte al computer | che poi ci metteremo a tremare come la California, amore | nelle nostre camere separate | a inchiodare le stelle | a dichiarare guerre | a scrivere sui muri | che mi pensi raramente | che ci fregano sempre. (da Cara catastrofe, n. 1)
- Se piangi ti si arrugginiscono le guance. (da Cara catastrofe, n. 1)
- Saremo come gli aironi che abitano vicino al campo nomadi | andremo ancora a letto vestiti | come ai tempi dei primi freddi e degli elenchi telefonici sui reni. (da Quando tornerai dall'estero, n. 2)
- Per tradirsi e per brillare | come le mine e le stelle polari | e sempre, come un amuleto, | tengo i tuoi occhi nella tasca interna del giubbotto. (da "Quando tornerai dall'estero, n. 2)
- Noi respiravamo forte con le transenne tra le costole | che il nostro ridere fa male al presidente. (da Una guerra fredda, n. 3)
- Che a forza di ferirci siamo diventati consanguinei. (da Una guerra fredda, n. 3)
- Tu parlavi di risorse limitate | della tua pelle rovinata | di eclissi per non rivederci. (da Una guerra fredda, n. 3)
- Vogliamo anche le rose e delle stelle tra le costole | tra le tue occhiaie azzurre perché preferiamo perdere | le luci di dicembre delle raffinerie di Ravenna | perché è una guerra fredda, perché è una guerra fredda. (da Una guerra fredda, n. 3)
- Ci troveremo a camminare tra le fabbriche lunghe come l'orizzonte | per una constatazione amichevole | del nostro niente | e avremo gli occhi lucidi, come le Mercedes. (da Fuochi artificiali, n. 4)
- Era per questioni condominiali e sentimentali | per gli scontri tra gli interregionali e i treni merci | per i diluvi universali dei tuoi pianti | era per l'alta marea dei nostri sguardi | per i cieli dipinti con i pennarelli scarichi | e altri cieli coperti dai copertoni bruciati | e dai tuoi sbattimenti. (da L'amore ai tempi dei licenziamenti dei metalmeccanici, n. 5)
- E non parlarmi degli archi | parlami delle tue galere | delle nostre metafore | delle case inagibili | dei nostri voli rasoterra e fuori | la crisi finanziaria e ronde di merda | nel regno dei cieli grigio-neri | chiamale se vuoi esplosioni di mercati | i nostri corpi separati | parlami degli scooter scheletrici bruciati | dei cani in A1 | dei tuoi viaggi di dieci chilometri | dei discorsi dei tossici storici... (da Anidride carbonica, n. 6)
- Le nostre parole che sono solo anidride carbonica. (da Anidride carbonica, n. 6)
- Metti in lavatrice i cieli neri | i foglietti illustrativi di tutti i nostri ieri. (da Le petroliere, n. 7)
- Ti avrei portato a nuotare | dove affondano le petroliere. (da Le petroliere, n. 7)
- Nelle vetrine deserte dei tuoi occhi | qualche scontro di lamiere e di astri | e succursali di paradisi terrestri | e di grandi aziende dell'Europa dell'est. (da I nostri corpi celesti, n. 9)
- E ti ricordi i nostri disperati sogni di via Ripagrande, di viale Krasnodar | E ti ricordi i nostri disperati sogni di viale Monza | che si infrangevano contro i soffitti e facevano delle specie di affreschi. (da I nostri corpi celesti, n. 9)
- E se gli alberghi appena costruiti | coprono i tramonti, tu non preoccuparti. (da Le ragazze kamikaze, n. 10)
Costellazioni
modificaEtichetta: La tempesta, 2014.
- Ingegnere aerospaziale, | che sei nei cieli, | dacci oggi le nostre linee internet, | vite brevi e password indimenticabili. (da Padre nostro dei satelliti, n. 10)
- Nostra signora dei naufragi | e dei momenti irripetibili | e degli schermi accesi | che colorano di azzurro gli interni degli appartamenti. | Sia fatta la tua volontà, | così in cielo come di sera nei bar del centro. | E prega per la fine della mia gioventù, | forse resterà per l'eternità su YouTube. (da Padre nostro dei satelliti, n. 10)
- Dio onnipotente | non mi proteggere da niente. (da Padre nostro dei satelliti, n. 10)
- Ma ci sarò io, e arriverò, felice da fare schifo e libererò tutti i tuoi pianti trattenuti, tutti i tuoi pianti trattenuti. (da Questo scontro tranquillo, n. 11)
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