Campionato europeo di calcio 2004

12ª edizione del campionato europeo di calcio UEFA

Citazioni sul campionato europeo di calcio 2004.

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Citazioni in ordine temporale.

  • La Grecia è campione d'Europa e io credo che non ci sia stata, sin qui, sorpresa maggiore nella storia del calcio e delle sue grandi competizioni internazionali. La Grecia, nelle sue peraltro rare partecipazioni, non aveva mai vinto una partita nella fase finale dei Mondiali e degli Europei. A inizio torneo, i bookmakers quotavano un suo successo a centro contro uno, più o meno come le chances concesse al ronzino del barrocciaio in un derby contro Varenne. [...] Piange il Portogallo, ma il verdetto non fa una grinza. Due volte Grecia e Portogallo si sono affrontate, a Porto e a Lisbona, nella prima e nell'ultima partita di questo stravagante Euro 2004. Due volte ha vinto la Grecia, punto e a capo. Se adesso vien fuori qualche bello spirito a sostenere: io l'avevo detto, non credetegli. Nessuno l'avrebbe detto o, nel caso, i vicini avrebbero chiamato il 113. La verità è che le favorite della logica e della tradizione si sono coscienziosamente suicidate con largo anticipo.
  • Dal punto di vista tattico, è stato gloriosamente compiuto un salto indietro di una trentina d'anni almeno. [...] Non sono fra quelli che si scandalizzano per il ritorno del libero, o per le marcature a uomo, anche in mezzo al campo. [...] se risultano funzionali allo scopo (che dagli albori del calcio è sempre e soltanto quello di vincere) bravo chi, con successo, li ha tirati fuori dal cassetto dei ricordi. In alcun altro modo la Grecia avrebbe potuto scrivere il suo nome nell'albo d'oro di una manifestazione che alla vigilia la contemplava come un'estrema outsider. Non a caso il suo tecnico è tedesco, appartiene cioè a una scuola che è sempre stata fedele alle proprie radici e ha resistito orgogliosamente alle mode [...]. Otto Rehhagel, in questo, è talmente tedesco che persino al Bayern non hanno sopportato il suo calcio troppo realistico e negato a ogni svolazzo o compiacimento estetico. In Grecia ha lavorato su un terreno vergine e ha realizzato un capolavoro. Dellas, troppo lento per essere un centrale di altissimo livello [...], come libero staccato è formidabile e può persino assurgere a decisivo goleador. Il terzino Seitaridis [...] come marcatore "ad personam" ha azzerato in successione il mostro sacro Henry e l'emergente Baros, seguendoli in ogni zona del campo [...]. In finale [...] ha affrontato, a turno, Figo e Cristiano Ronaldo, sgranocchiandoli come fragranti grissini.
  • Non so se Arrigo Sacchi abbia seguito questi Europei. In caso affermativo, deve esserne rimasto inorridito. La sua rivoluzione culturale non abitava certo sulle rive del Tago, o del Douro. [...] Mi spiace per i modernisti a oltranza, ma il calcio – se debbo giudicare da questo torneo, peraltro non privo di qualche partita affascinante – tende sempre più a voltarsi indietro e a ricuperare figure tattiche del passato che si sarebbe voluto bruciare sul rogo, disperdendone le ceneri al vento.
  • La Repubblica Ceca avrebbe meritato il titolo, sul complesso delle prestazioni, ma ha troppo sbagliato contro la Grecia per non attirarsi il castigo: gli dei del calcio tutto perdonano meno che gli sprechi. E anche il nostro Collina, di solito esemplare, ne è stato uno strumento.

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