Camilla Bisi
Camilla Bisi (1893 – 1947), scrittrice italiana.
Poetesse d'Italia
modificaMai come oggi, penso, scrivere poesia significò, per una donna, rivelare tutto di sè; mai come oggi colei che è o che si crede chiamata nascose con tanto pudore, talvolta come una colpa, i suoi versi che la esporrebbero denudata alla critica.
Citazioni
modifica- Ada Negri, figlia del popolo, la cui sottile persona alimentata dal sangue gagliardo da cui è nata, dà a chi la ripensa una piacevole visione di finezza e di robustezza; volto la cui maschera mobilissima, quasi tragica, ove ardono i bellissimi occhi, riesce indimenticabile a chi l'ha veduta una sola volta; donna che anche ora, nella vita cui è giunta attraverso profondi mutamenti di tutto il suo essere, nella raffinatezza di abitudini che appagano il suo innato senso estetico, ha salvato qualche cosa di acerbo, di crudo, che non è mai volgare ma che piace come ogni espressione di sentita sincerità. (pp. 13-14)
- Profonda è l'impronta che Ada Negri ha lasciato di sé: la sua lirica non si riallaccia a nessuna tradizione, ma a sua volta fu una delle fonti cui ancora attinge la poesia femminile. (pp. 16-17)
- Amalia Guglielminetti: la più rappresentativa, la più... decorativa delle donne che scrivono.
Vorremmo a capo d'ogni suo volume, come un suggello, il motto che poche donne ardirebbero:
«E vivo in foco come salamandra».
Poetessa della fiamma. Non ancora è arsa nel grande rogo che per lei hanno acceso uomini e donne?
Ella si è condannata da sola: la sua poesia è scherno, sfida: la più crudele e magnifica analisi d'anima femminile che si sia osata finora, da una donna.
Ella ha osato dire quello che ogni donna tace: le infinite sottili torturanti seduzioni del senso, da cui è assalita, combattuta, affranta. (pp. 17-18) - Certo, [Amalia Guglielminetti] non rappresenta la nuova e buona e cosciente femminilità: ma, come tutte le creature veramente sincere, ella cantò quello che era la sua vita, null'altro – e non per vanto, non per bluff non per smania di notorietà. (p. 18)
- La poesia di Milly Dandolo è precisamente quella che l'anima sensibile e solitaria di una diciottenne, rimasta molto bimba, può darci; bimba sensibile a tutto ciò che è armonia, attonita davanti a tutto ciò che è misterioso moto dell'essere.
L'ispirazione non è profonda; le basta una nota lievissima a intonare il canto. (p. 57)
Essere donna
modificaQualcuno vorrà forse assolvermi in anticipo pensando ch'io avevo allora quindici anni.
Ma nessuno meglio di me sa come quella mia età adolescente fosse avvertita e scaltra: avvertita e scaltra soprattutto per ogni cosa d'amore.
Il mio principe
modificaUn amico d’infanzia – lo scultore Dan Lucini, che per scrupolo non raro di scapolo maturo si era fatta una missione del suo avvenire di ragazza orfana ed emancipata, quindi doppiamente povera – capitò un pomeriggio d’estate nella sala un po’ buia, ove Domina vendeva ceramiche per conto della «Fornace».
Il romanzo del liceo
modificaIndugio ancora pigramente, un poco, mentre il segnale delle lezioni squilla con un tono irritato e impaziente.
Fuori c'è un sole così bello, un sole pallido di novembre che dà agli alberi spogli ed al lago un aspetto di letizia quasi primaverile. Tutta la notte il vento ha soffiato impetuoso, a raffiche violente, e s'è portato via fin le ultime foglie ingiallite dell'autunno, fin le buccie di castagne e di arance sul piazzale del Liceo.
Bibliografia
modifica- Camilla Bisi, Essere donna, M. U. Masini, 1934.
- Camilla Bisi, Il mio principe, Sonzogno, 1937.
- Camilla Bisi, Il romanzo del liceo, Ragazze Editrice, 1928.
- Camilla Bisi, Poetesse d'Italia, Riccardo Quintieri editore, Milano, 1916.
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