CSELT

istituto di ricerca italiano

Citazioni sul Centro studi e laboratori telecomunicazioni (CSELT).

  • Lavoravamo per il progresso dell'umanità, non per diventare multimiliardari. (Leonardo Chiariglione)
  • Ma i tempi cambiarono, purtroppo, e lo CSELT incontrò forti difficoltà a mantenere adeguate sovvenzioni dagli sponsor delle ricerche. Alcuni obiettarono che era andato troppo oltre e che i ragguardevoli traguardi raggiunti non erano di pronto ritorno per le società che sostenevano la ricerca. D'altra parte, la ricerca assomiglia a una montagna senza fine, in cui si sale, si sosta e si risale ancora, scoprendo ogni volta inaspettatamente nuovi e più vasti orizzonti, ma mai definitivi, che, se, da un lato, ci tolgono l'illusione di essere arrivati al termine del viaggio, dall'altro ci appagano con la gioia di sentirci, ogni volta, un po' più vicini all'Artefice di tutto ciò che ci è dato di comprendere. È stato, dunque, difficile, anzi, penoso, fermare l'ascesa dei ricercatori. Ma è stato fatto. Auguri ai superstiti di quelle epiche imprese! (Basilio Catania)
  • Per me resta sempre un fatto quasi misterioso come, partendo da circa 130 persone nel 1967, lo CSELT sia riuscito in questo compito di formare i giovani (e diversi ci venivano portati via da altre società, appena formati) ed insieme a svolgere lavori di grande importanza come lo studio del 1968 per COMSAT sul TDMA via satellite con assegnazione a domanda dei circuiti, la realizzazione del primo Gruppo speciale di commutazione con stadi numerici entrato in servizio sperimentale nel 1972-1973, le prime esperienze di trasmissione su fibre nel 1971-1972, la fabbricazione di fibre a bassa attenuazione nel 1976, le campagne di misura della copertura radio per collegamenti con mobili dal 1966 in poi, fino agli studi per il sistema Radio Telefono Mobile Italiano (RTMI) del 1973, ecc.. Penso che buona parte del merito di questo sviluppo sia dovuto, oltre che alla abnegazione ed all'entusiasmo delle persone coinvolte, all'ottima formazione scientifica di base, ad ampio spettro, che le facoltà tecniche delle Università e le Scuole Superiori italiane davano e danno ancor oggi ai loro allievi. Spesso questo fatto è sottovalutato da noi, come del resto facciamo per tante buone cose nostre. (Luigi Bonavoglia)
La voce del calcolatore, CSELT, 1978

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