Buccio di Ranallo
scrittore medievale italiano
Buccio di Ranallo (1294 circa – 1363), poeta e scrittore italiano in lingua volgare.
- [Riferendosi alla fondazione della città dell'Aquila] Gridaro tucti inseme «la cità fecciamo bella | Che nulla nello regame non se apparecchie ad ella!». (da Cronaca aquilana, p. 6)
- Gridaron tutti insieme la città facciamo bella | che nulla nel reame possa confrontarsi ad ella.
Citazioni su Buccio di Ranallo
modifica- Il primo cronista che narrò con tono appassionato e con ritmo di epica solennità le vicende di quel comune rustico sorto tra le aspre montagne di Abruzzo da un potente sforzo di volontà compiuto dall'oppresso ceto contadinesco (Leopoldo Cassese)
- Per quanto riguarda la lingua, se quella di Buccio nella sua rozzezza attingeva ai serbatoi più genuini della dialettalità municipale, del resto alimentata da una città che non aveva ancora inaugurato in modo permanente i contatti con la cultura contemporanea, la lingua dei seguaci di Buccio era più agile e disinvolta, ormai intonata alle gentilezze del toscano. (Gianni Oliva, Carlo De Matteis, Letteratura delle regioni d'Italia: Abruzzo, Editrice La Scuola, Brescia, 1986, p. 25)
Bibliografia
modifica- Buccio di Ranallo, Cronaca aquilana, a cura di Vincenzo De Bartholomaeis, Forzani e c., tip. del Senato, Roma, 1907.
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